Con lo Sputnik non si può entrare nelle strutture sociosanitarie di Rimini
Mentre a San Marino si procede verso la cosiddetta “immunità di gregge” grazie alla massiccia campagna vaccinale, una doccia fredda proviene da un documento redatto dal Dipartimento Sanità Pubblica, Uo Igiene e Sanità Pubblica di Rimini. Nel documento diramato a fine maggio si elencano le modalità di accesso/uscita di ospiti e visitatori presso le strutture residenziali della rete territoriale. “In assenza della disponibilità della Certificazione verde nazionale – europea” viene specificato che le condizioni per poter accedere alle strutture sono: 1. Certificato vaccinale che dimostri la somministrazione di almeno una dose di una vaccinazione anti-Covid19 prevista dal “Piano Strategico Nazionale dei vaccini” e approvata dall’Ema. 2. Certificato di guarigione da Covid19 non più vecchio di 6 mesi 3. Referto di test con tampone molecolare o antigenico con esito negativo eseguito nelle 48 ore precedenti. A scanso di equivoci, il documento chiarisce che “Le certificazioni vaccinali rilasciate da uno stato terzo sono riconosciute come equivalenti a quelle nazionali se la vaccinazione in questione è riconosciuta dall’Ema. In caso contrario la vaccinazione è ritenuta non valida. Si precisa pertanto che la vaccinazione con Sputnik V, approvato nella vicina Repubblica di San Marino, non è ad oggi riconosciuta come valida nel territorio italiano. Per un visitatore in struttura che presenta tale certificazione è quindi necessario richiedere un test con tampone”. E proprio per non lasciare assolutamente adito a dubbi vengono citati i soli vaccini accettati: Pfizer, AstraZeneca, Moderna e Janssen. (…)
Articolo tratto da L’Informazione di San Marino
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