San Marino. Zechini avrebbe detto in quel di Forli’ … Il Resto del Carlino

San Marino. Zechini avrebbe detto in quel di Forli’ …  Il Resto del Carlino

Alessandra Nanni di Il Resto del  Carlino San Marino: Bufera sul comandante. Segretari e politici non commentano la vicendaCaso Zechini, scoppia il giallo sul ‘messaggero’ della cassetta

Lo sfogo  di Achille Zechini contro San Marino da una parte. Dall’altra il ‘giallo’ di una cassetta partita dal convegno di un sindacato italiano di Polizia, il Siulp di Forlì, e arrivata fino al Congresso, dove è scoppiata come una bomba.

Le frasi incriminate pronunciate da Zechini che circolano in queste ore sono due. La prima riguarda le divise della Guardia di Rocca. «C’è un corpo di polizia che fa solo rappresentanza — avrebbe detto testuale Zechini — fanno i corazzieri. Quaranta persone, le vedete all’ingresso del territorio vestite di verde e di rosso. Già il colore della divisa dovrebbe essere indicativo dei puffi di San Marino ».

Nella seconda ‘battuta’ invece dice: «Quando sono arrivato a San Marino, dove sono tutt’ora in prestito nella speranza di tornare presto in Italia, pensate come si può essere messi a San Marino: sperare di tornare in Polizia…». Zechini non sapeva di essere registrato, parlava davanti a una platea di colleghi, sicuramente più da ex presidente del Siulp che da comandante della Gendarmeria. Uno sfogo che ha il sapore dell’esasperazione, finito in un file con gli atti del convegno. File che qualcuno ha chiesto e ottenuto dal Siulp, per ‘girarlo’ poi al Congresso sammarinese.

Il primo  a farsi delle domande è il segretario del Sindacato forlivese, Mario Peruzzini, a dir poco imbarazzato da una storiaccia che sta prendendo il sapore di una vendetta di campagna. «Mi dispiace moltissimo di quello che è accaduto — dice — mi dispiace che Zechini sia finito in mezzo a questa sgradevole vicenda. Al convegno c’erano circa 300 persone, quasi tutti poliziotti e qualche giornalista. Di sammarinesi, sono sicuro, non ce n’erano. Non ho la più pallida idea di come quel file sia arrivato a San Marino, so che qualche collega l’aveva chiesto e gli è stato dato. Non so chi». E anche se lo sapesse, non lo direbbe. «Gli atti del convegno — continua— non sono un segreto di Stato, ma qualcuno si è servito di quelle dichiarazioni per mettere Zechini in difficoltà. Questa storia è un ‘giallo’ anche per me. Il problema non è tanto chi l’abbia portato sul Titano, ma perchè. Anche se appare lampante che è stato fatto per danneggiare lui».

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