Sanità a San Marino, Fpi-Usl: “Proposta di fabbisogno e atto organizzativo ancora in alto mare, l’Iss ha bisogno di un cambio di passo”

Sanità a San Marino, Fpi-Usl: “Proposta di fabbisogno e atto organizzativo ancora in alto mare, l’Iss ha bisogno di un cambio di passo”

“Proposta di fabbisogno e atto organizzativo Iss ancora in alto mare, servizio alle persone insoddisfacente e non per colpa del personale”.

Lo dice la Federazione Pubblico Impiego dell’Unione sammarinese dei lavoratori, sottolineando in un comunicato che, “da mesi ormai, la sanità sammarinese sta attraversando una fase di incertezza dal punto di vista organizzativo, il che purtroppo si riflette molto negativamente su chi lavora, che fino ad oggi ha dimostrato sempre massima disponibilità, soprattutto in un periodo di forte emergenza”.

“Anche le persone e gli utenti che si rivolgono ai diversi servizi non sono assolutamente soddisfatti”, rimarca la Fpi-Usl, che poi aggiunge: “Tanti sono i temi ancora in sospeso. Innanzitutto, assistiamo ad un netto ritardo nella pubblicazione di importanti atti di sistema, tra questi l’atto organizzativo, del quale non abbiamo più notizie, e la proposta del fabbisogno che, come risulta dalla nota del direttore generale datata 20 aprile, avrebbe dovuto essere presentata alle organizzazioni sindacali entro il mese di giugno 2022. Si tratta di ritardi ingiustificati e forieri di gravi rallentamenti che, oltre a generare disservizi, fanno correre il rischio, ancora una volta, di perdere importanti professionisti, stanchi di lavorare sottorganico e di dover attendere che chi di dovere presti orecchio alle proprie legittime istanze”.

E ancora: “Ritardi che consideriamo molto gravi e che, come Federazione Pubblico Impiego dell’Usl, non possiamo che segnalare e rimarcare anche pubblicamente, visto che spesso alle lettere di richiesta d’incontro fanno seguito pochi incontri nei quali non si riesce mai a chiudere il cerchio su una problematica fino in fondo. Inoltre, pur non avendo le competenze tecniche per disquisire su scelte fatte per l’acquisto di macchinari ipertecnologici o su verifiche alla struttura, un paio di cose ce le chiediamo però: non sarebbe meglio destinare almeno parte di quei denari per l’assunzione di personale che possa far funzionare e potenziare la grande macchina della sanità? Eviteremmo così di mettere in condizioni critiche certi servizi come, ad esempio, i centri sanitari tanto criticati”.

“Come si può pensare di implementare alcune tecnologie, senza al contempo avere il personale messo nelle condizioni di offrire un servizio alla cittadinanza in tempi brevi e senza insostenibili carichi di lavoro? Non riteniamo si possa continuare sulla strada intrapresa, l’Iss necessita di un netto cambio di passo che traduca gli input in fatti concreti e adeguati alla nostra realtà”, chiosa infine l’Unione sammarinese dei lavoratori, che fa sapere di aver “già chiesto diversi incontri e attende ancora un riscontro ma, arrivati a questo punto, l’attesa deve terminare”.

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