Segretario CDLS: ‘Il Decreto lavoro va cambiato, ecco le prime proposte’

Segretario CDLS: ‘Il Decreto lavoro va cambiato, ecco le prime proposte’

Segretario CDLS: “Il Decreto lavoro va cambiato, ecco le prime proposte”

SAN MARINO 10 AGOSTO 2011 – “Sul decreto del lavoro appena promulgato serve un vero confronto di merito, senza farci risucchiare sul terreno delle schermaglie politiche spesso figlie delle fibrillazioni interne alle botteghe di partito”. Commenta così il Segretario CDLS Marco Tura il via libera reggenziale al cosiddetto decreto Mussoni. “Avremmo preferito – prosegue Tura – un confronto senza frettolose forzature, anche perché la portata del provvedimento lo imponeva. Tuttavia raccogliamo la sfida del Segretario al Lavoro che si è messo a disposizione per apportare migliorie prima della ratifica in Consiglio. Siamo pronti a farlo prima e dopo Ferragosto”. 

Per la CDLS sono due le traiettorie su cui ragionare: flessibilità e giovani. “Nel nostro mercato del lavoro è già prevista da decenni – specifica Tura – una quota di flessibilità relativa all’assunzione di lavoratori frontalieri che non può superare il 50% degli addetti totali di un’impresa. Questa quota non va assolutamente stravolta da un proliferare di altre quote relative alle tipologie di assunzione previste dal decreto. La flessibilità che già esiste deve dunque comprendere anche i distacchi, i co.co.co. e le assunzioni nominative. Non è infatti tollerabile aumentare l’attuale percentuale delle assunzioni precarie, che, non va dimenticato, non ha eguali in Europa”.

L’altro punto su cui il Segretario CDLS incalza il Governo è il tema degli sbocchi occupazionali dei giovani diplomati e laureati. “Questo Paese, e in primis la politica, è completamente disinteressato al futuro dei nostri giovani e anche il Decreto lavoro su questo fronte è debolissimo. E’ urgente correre ai ripari inserendo l’obbligo di assumere giovani laureati o diplomati per le imprese medio-grandi che ricorrono a professionalità apicali forensi. Un paese che sta drammaticamente invecchiando, deve infatti garantire l’accesso ai giovani non solo ad un posto di lavoro qualsiasi, ma offrire concrete opportunità formative per diventare classe dirigente”.
Alle necessarie modifiche al Decreto, il Segretario Marco Tura ricorda che i circa 20.000 lavoratori occupati in Repubblica sono da anni senza contratto. “Una seria discussione incentrata sul Decreto lavoro – afferma – non può saltare a piedi pari l’emergenza contratti.  Una lacerazione sociale che, a fronte di aumenti tariffari, inflazione attorno al 3% e manovra finanziaria, sta provocando una secca perdita del potere di acquisto per i lavoratori e le loro famiglie. I novanta giorni di tempo che ci separano dalla ratifica del decreto devono quindi portare alla chiusura di tutte le vertenze contrattuali aperte”.
E’ evidente che dopo le ferie molti nodi arriveranno al pettine. “Ci aspettiamo – conclude il segretario CDLS – un’assunzione di responsabilità da parte di tutti. In caso contrario, il mondo del lavoro tornerà a far sentire forte la sua voce, stanco di pagare i costi della crisi senza convincenti politiche di rilancio dell’economia e dell’occupazione”.

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