Simone Mascia, Corriere Romagna: Omicidio sulle colline di Covignano

Simone Mascia, Corriere Romagna: Omicidio sulle colline  di Covignano

Corriere Romagna

Omicidio sulle colline di Covignano

Freddato a colpi di fucile, caccia al killer

Decine di uomini impiegati nelle ricerche.

In volo anche gli elicotteri
La vittima è un autista di 55 anni. L’assassino fugge per i campi e svanisce nel nulla

Simone Mascia

 

RIMINI. Due proiettili calibro dodici, esplosi
da un fucile a canna corta, a una
manciata di centimetri dalla nuca. E’
stato ucciso così Leonardo Bernabini, 55
anni di Verghereto, conducente di bus e
camion, oltre che “tassista” per senza licenza
per le discoteche nel fine settimana.
Lo hanno trovato senza vita ieri mattina
al volante della sua Opel Astra station
wagon, in un tratto di strada poco
trafficato sulle colline di Covignano, poco
dopo la chiesa di San Fortunato e l’osteria
La Chiacchiera. L’assassino, messo
in fuga dalle urla di un testimone, è
scappato a piedi lungo i campi. E’ caccia
all’uomo: polizia, unità cinofile, carabinieri
e militari. Tutti in cerca del killer,
che ha fatto perdere le tracce.

Il testimone grida. Il boato
di due colpi di arma da
fuoco ha squarciato il silenzio
di una placida domenica
mattina. Sono le
9.45 quando il proprietario
di una delle ultime case
della stretta via Monterotondo
sente il rumore
degli spari: uno dietro l’al
tro, una sequenza che lo fa
scattare dal bagno, in cui
si trova, alla finestra del
soggiorno, da dove riesce
a vedere quello che sta accadendo
nel terreno davanti,
a sessanta metri di
distanza.

In fuga nei campi. Davanti
gli si para una scena
agghiacciante: un uomo
imbraccia un fucile con
l’impugnatura corta, sta
in piedi accanto a un’auto
in cui il guidatore è riverso
sul volante e con la testa
fracassata dai due colpi.
Seguono delle grida: il testimone
urla dalla finestra,
l’assassino si accorge
di essere stato visto e decide
di abbandonare il luogo
del delitto, dandosi alla
fuga lungo i campi che circondano
l’intera zona, in
direzione del carcere dei
Casetti .

La ricostruzione. Sul posto,
in pochi minuti, arriva
la polizia: da una prima ricostruzione,
sembra che il
killer abbia fatto partire i
proiettili mentre era fuori
dall’auto, dopo avere infilato
l’arma all’interno del
finestrino posteriore destro.
Bernabini, in quel
momento, era al volante e
stava facendo manovra in
retromarcia per risalire
lungo via Monterotondo,
senza uscita poche centinaia
di metri dopo. E’ a
quel punto che l’omicida –
sui 30-35 anni, capelli castani
e alto 1 metro e 70,
con addosso una maglietta
bianca – ha commesso il
delitto per poi darsi alla fuga
senza però rubare niente:
nell’auto, di proprietà
della vittima, sono stati
trovati soldi, carte di credito
e due cellulari, tutto
appartenente a Bernabini.

Niente rapina. Ecco perché
gli investigatori hanno
escluso che possa essersi
trattato di una rapina
sfociata in tragedia. Insomma,
un giallo. Un delitto
per il quale al momento
il movente non è chiaro. Di
certo ieri è stato impiegato
un massiccio numero di
forze dell’ordine per trovare
il killer. Già dalla mattinata
di ieri un elicottero
della polizia ha sorvolato
l’intera zona alla ricerca
del fuggitivo. Le segnalazioni
da parte di altri testimoni
non sono mancate:
già alle 10.30, il fuggitivo era
stato visto vicino al cimitero
di Santa Cristina .

Arma ritrovata. Al l’or a
di pranzo, ai poliziotti si
sono aggiunti i militari e
le unità cinofile da Ancona.
I rinforzi hanno dato i
loro frutti: il fucile con cui
l’uomo ha sparato è stato
trovato dietro un cespuglio,
a circa 700 metri di distanza
dal cadavere. Un
indizio importante per gli
investigatori della squadra
mobile e per il pm Davide
Ercolani, a cui è stato
affidato il caso. Da lì, ma
anche dall’interno della
vettura, si stanno cercando
impronte digitali ed è
stato tracciato il profilo
del Dna che potrebbe dare
una svolta decisiva alle indagini. (..)

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