Sinistra Unita sulla corruzione in politica

Sinistra Unita sulla corruzione in politica

Gli sviluppi recenti delle inchieste portate avanti dalla Magistratura stanno portando alla luce una serie incredibile di episodi di malaffare. Colpiscono tuttavia alcune reazioni, di segno opposto tra loro, che vanno da quelle di chi, tra cinismo ed apatia, afferma che tanto si sapeva già tutto, fino a quelle di chi finge di cadere dal pero come se l’intera classe politica, e certe persone in particolare, fossero al di sopra di ogni sospetto.
Tra questi ultimi si è inserito il Segretario politico della DC Marco Gatti che si dichiara stupito del fatto che “qualcuno potrebbe avere approfittato del partito per scopi personali”…
Noi invece ci stupiamo del suo stupore in quanto in diversi casi, come ad esempio quello di Claudio Podeschi solo per citarne uno, in tanti anni di militanza politica di episodi discutibili, ed anche censurabili, ce ne sono stati non pochi.
Sul finire degli anni ’90 ci fu uno scandalo legato ad una mostra chiamata “Cristo nell’arte russa” organizzata proprio dalla Segreteria di Stato guidata da Podeschi, con tutta una serie di dubbi mai chiariti circa le spese ingenti e la gestione dell’evento.
Negli anni successivi poi lo stesso personaggio è stato protagonista di altre vicende come il famoso “caso patente”, dove ognuno ricorderà che un Segretario agli Interni dichiarò ripetutamente il falso allo scopo di difendere proprio la patente di guida dell’allora capogruppo Podeschi. Non va poi dimenticato come nello stesso periodo questi abbia ritenuto opportuno portare a San Marino il sig. Scaramella da utilizzare contro alcuni esponenti del suo stesso partito, fino ad arrivare a confezionare dossier falsi contro la nostra Repubblica pur di screditare il governo di cui la DC non faceva parte.
Nell’ultima legislatura, quando ricopriva il ruolo di Segretario alla Sanità, ha indotto un medico del servizio pubblico, nonché Consigliere DC, a produrre un certificato falso per favorire un suo familiare.
La relazione della Commissione d’Inchiesta su Fincapital ha inoltre chiamato in causa Claudio Podeschi per alcuni rapporti non del tutto chiari con Francesco Vallefuoco, così come dal Consiglio dei XII erano emerse attività non proprio cristalline inerenti cospicui passaggi di denaro nelle sue tasche attraverso una Fondazione a lui molto vicina.
In tutti questi anni Sinistra Unita è sempre stata presente, denunciando puntualmente a volte anche da sola, il degrado e la deriva che stava prendendo una certa classe politica, anche subendo minacce più o meno velate da parte di personaggi che hanno “regnato” su questo Paese, disponendosi a comandare anziché a governare. Abbiamo denunciato in Consiglio, con i diretti interessati a pochi metri di distanza, nel silenzio assordante di tutte le altre forze politiche. SU ha poi contribuito attivamente, nel suo breve periodo di governo, ad approvare quelle norme in materia di giustizia, di lotta al riciclaggio, l’istituzione di nuovi organismi di controllo che si sono rivelate fondamentali per realizzare quella svolta che oggi consentono alla Magistratura di chiamare la politica a rendere conto dei suoi comportamenti fuorilegge.
Di certo adesso che i potenti sono caduti dal trono è sin troppo facile inscenare manifestazioni di pessimo gusto al solo scopo di ridicolizzare chi oggi si trova rinchiuso in carcere, privato della sua libertà personale, quando invece avrebbe richiesto molto più coraggio andare a manifestare sotto casa loro negli anni passati, quando andare controcorrente poteva costare molto caro.
Sinistra Unita, richiamandosi ai principi di grandi statisti del passato come Sandro Pertini ed Enrico Berlinguer, è dell’avviso che da chi ricopre incarichi politici si debba pretendere un rigore morale superiore a quello richiesto al comune cittadino, e che la legge debba essere applicata in maniera ancora più rigorosa verso chi è affidatario della fiducia popolare, poiché chi fa politica deve innanzitutto dare il buon esempio attraverso i suoi comportamenti. Aggiungiamo inoltre che, se sul piano strettamente giuridico anche per il politico vale la presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva, tuttavia, proprio considerata la delicatezza della funzione ricoperta, dovrebbero scattare misure di sospensione dalla politica attiva anche solo quando si diventa indagati o al massimo con il rinvio a giudizio, al fine di evitare qualunque tipo di sospetto e consentire una migliore difesa agli accusati.
.(Da Smtv San Marino)

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