Socialisti al bivio. Anna De Martino, NQRimini San Marino

Socialisti al bivio. Anna De Martino, NQRimini San Marino

NQRimini San Marino

Se Andreoli resiste la Dc ha già
pronto il piano B: offre l’ingresso ai giovani

Socialisti
al bivio

Le sorti del Governo legate a quella della
costituente

Anna De Martino 

SAN MARINO – (adm)Se l’accordo   per la costituente socialista   si farà, il Governo andrà   avanti almeno un anno. Si faranno   le riforme fiscali e della   Pa e poi si andrà a votare. Con   quali coalizioni, è tutto da vedere.   Un’analisi dell’attuale   situazione politica sammarinese   non può che partire dai   tavoli aperti. Già, ma quanti   sono questi tavoli? All’appa –   renza due: quello tra Partito   dei socialisti e dei democratici   (Psd) con il Patto per San Marino,   la coalizione di Governo,   e quello tra Nuovo partito   socialista (Nps) di Augusto   Casali e Psd. Casali ha il mandato   del Patto per contrattare   una costituente socialista, appoggio   esterno al Governo.   Che significa voto favorevole   alle proposte di riforma della   maggioranza. Contemporaneamente,   il Patto si siede al   tavolo col Psd per valutare nel   merito le convergenze su temi   caldi, come Ue, scambio automatico   d’informazioni con   l’Italia, Fisco. E’ evidente che i   due tavoli di trattativa, quello   Nps – Psd e Patto-Psd siano   complementari. Tanto più   che il segretario della Dc,   Marco Gatti in una recente   intervista ha dichiarato che se   la costituente si fa, il Patto ci   sta, ma il tutto deve avere come   base programmatica, e   propedeutica, un’intesa sulle   cose da fare subito. Doppio   binario quindi, altrimenti salta   tutto: costituente e appoggio   alle riforme. La posizione   dei vari schieramenti è chiara:   il Psd si è messo nella condizione   duplice di contrattare   sulle riforme e decretare il   successo della costituente. Se   non fosse diviso al suo interno,   il Psd potrebbe anche riuscire   a riacquistare la centralità   nella vita politica, che al   momento sembra più di Augusto   Casali e suoi anche visto   il mandato ricevuto da Patto e   Dc. Una spaccatura del Psd,   avrebbe fatto comodo a molti,   compreso ai socialisti riformisti,   ma il Psd ancora regge   nonostante i 14 voti contrari   al manifesto costituente. E i   democratici del Psd, gli ex comunisti,   che faranno? Sinistra   Unita apre un’altra possibilità:   quella di una sorta di lista   civica slegata dalla “vec –   chia politica”. Proposte concrete   quelle dei socialisti di   Andreoli-De Biagi-Celli portate   avanti a colpi di progetti   di legge. Ma con quale speranza   di approvazione in   Consiglio? Poche, mentre pare   concreta la proposta Dc ai   giovani Psrs pronti a passare   al Pdcs. Se la costituente si fa,   il partito dei socialisti riformisti   dovrà scegliere se aggregarsi   o rischiare l’isolamento.   Certo se il Psd si spacca, il valore   Psrs cambia. La Dc nel   frattempo aspetta e guarda.   Così pure Alleanza Popolare   che se l’appoggio esterno arriva   è tanto di guadagnato, altrimenti.   Ma l’alternativa non   c’è a meno che non si stringa   ancora di più l’alleanza con   quella frangia della Dc che già   da un anno va a braccetto con   Ap. Ma i numeri sarebbero   scarsi a fronte di aree di potere   decisamente interessanti.   La settimana che si apre sarà   decisiva, perché sia Nps che   Psd avranno confronti interni   e le sorti della costituente   verranno svelate. E l’Unione   per la Repubblica? Per Menicucci-   Lonfernini & C. ampia   scelta di campo, perché se salta   la costituente si riapre per   Upr anche una possibilità di   trattare con la Dc e entrare nel   patto federativo con i partiti   più piccoli.                                                                          

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy