“Spegnere la scuola ‘La Sorgente’ è una ferita al cuore di San Marino”

“Spegnere la scuola ‘La Sorgente’ è una ferita al cuore di San Marino”

Carissima Paola, non nascondo che leggendo la tua lettera mi sono commossa intensamente, il pensiero è corso immediatamente a tutti i semi, le idee, l’impegno che tutti i colleghi, me compresa, hanno impiegato nella quotidiana esperienza d’insegnamento presso la Scuola Elementare di San Marino.

Nella storia più che cinquantennale della nostra scuola si è fatta comunità. Comunità educante ed edificante alla ricerca delle radici comuni, dell’identità, della creatività, dell’impegno ed anche del divertimento. Comprendere che è presente qualcuno che lo riconosce e si prende l’impegno di scrivere per condividere fa bene al cuore e alla mente.

La tua è una lettera magistrale, nel significato più intrinseco del termine, non solo spiega diffusamente e appropriatamente cosa sia una SCUOLA, ma contemporaneamente esprime quale sia, o dovrebbe essere, la forma mentis di un docente. Nelle società democratiche di tutto il mondo la scuola è un’istituzione centrale, non solo per la formazione, anche in qualità di centro per lo sviluppo emotivo e relazionale delle giovani generazioni nella continuità di valori condivisi dalla comunità.

La scuola pubblica è una delle più potenti fonti di giustizia sociale, Nelson Mandela diceva che: “La scuola è la porta d’ingresso alla libertà, alla democrazia e allo sviluppo” e ancora che “L’istruzione è l’arma più potente che si possa usare per cambiare il mondo”.

In qualità di cittadina penso che spegnere “La Sorgente” sia una ferita al cuore del Paese. Da più parti viene citato il gruppo di studio presieduto dal prof. Guerra e formatosi in seguito al Decreto Delegato 24 settembre 2018 numero 12, in particolar modo riguardante l’articolo 3, siccome viene detto da più parti che alcuni insegnanti parteciparono mi si permetta di fare un po’ di chiarezza.

Il Collegio dei Docenti della Scuola Elementare espresse parere contrario alla formazione di quel gruppo ed in seguito a ciò il Dirigente si trovò a dover chiamare personalmente i coordinatori più interessati dal Decreto Delegato, per formare il gruppo e dar corso alla legge. Visti i fatti attualmente in corso è mio parere strettamente personale che il Collegio Docenti agì con lungimiranza.

In seguito alla pubblicazione del Decreto, ci si trovò a dover fare uno studio in merito ad accorpamenti futuri nella presa d’atto del calo delle nascite e probabilmente anche delle risorse. Si può dire che nessun docente in linea di principio possa essere favorevole alla chiusura di una scuola; io personalmente certamente NO!

Si prese in esame una situazione di fatto, dietro esortazione della nostra Direzione e soprattutto in relazione alla Legge. Sì può anche affermare con certezza che parallelamente sono state sempre richieste politiche che potessero favorire e migliorare la situazione e investimenti sia nelle strutture, sia nella formazione, in modo da garantire che per la scuola non fossero giustificati solo tagli lineari.

Ora si sono riprese in mano quelle riflessioni al fine di favorire l’accorpamento fra i plessi di San Marino e Murata, ma gli eventuali investimenti strutturali non si sono ancora potuti osservare. È una situazione in cui, per me personalmente, sopra ogni cosa prevale il dolore. Ho lavorato in seno alla Sorgente per tutta la durata del mio servizio d’insegnante e il mio pensiero va a tutte le figure professionali che ho incontrato e a tutti i bambini che mi sono stati affidati. Devo la mia crescita personale e professionale a tutti gli anni trascorsi lì, a tutte le persone incontrate in quella struttura, che digrada lentamente con la collina stessa, che sposa il bosco. Ho nel cuore tutti coloro che hanno percorso le tante e faticose scale, oggi tanto incriminate e che comunque permarranno al di là della destinazione d’uso dell’edificio.

Leggere, tante volte in questi giorni, termini quali: identità, comunità, tradizione, sono le uniche e non affatto scontate consolazioni che ho trovato, a riprova che il frutto del nostro lavoro qualcosa ha portato. Leggere e ascoltare la scuola, finalmente fuori da essa, è la presa d’atto, dopo parte consistente di una vita professionale, che di essa importa! Questa è la cosa che mi commuove di più! Importa del suo destino, del suo futuro, della sua collocazione, del collante sociale che essa è per sua stessa propria natura.

Penso che l’Istituto Musicale meriti una sede, parimenti penso anche che ogni centro, dal più piccolo, al più grande, debba avere una scuola. Credo che ogni centesimo messo a bilancio per scuola e cultura sia un investimento sul futuro e sulle giovani generazioni che hanno diritto all’avvenire e non credo che in questa circostanza ci sia qualcuno che debba gioire dal momento che, essendo scarse le risorse, le premesse non sono favorevoli per nessuno.

Sarebbe sicuramente un’ottica più edificante parlare di investimenti a trecentosessanta gradi sul futuro, sulle giovani generazioni, “sulla next generation sm”.

Concludo “rubando” una frase a Giuseppe Morganti perché ho trovato che fosse significativa ed iconica, spero non me ne voglia: “Che fine farà l’inno della scuola La Sorgente?” Vorrei ringraziarti Paola per avermi insegnato ad amare la professione più bella del mondo, per tutto quello che sei riuscita a trasferirmi sia a livello professionale, sia personale e ti sono grata per le tue parole profonde e brillanti, che risplendono come diamanti.

Laura Casadei, insegnante in servizio presso la Scuola “La Sorgente” 

 

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