Comunicato
Ha preso il via lunedì mattina lo stage formativo proposto dall’Ufficio Stampa del Congresso di Stato nell’ambito del programma che la Segreteria di Stato per l’Istruzione e la Cultura ogni anno rivolge ai ragazzi delle Scuole Superiori, del Centro di Formazione professionale e dell’Università come occasioni di formazione retribuite, da fare nei più disparati campi, presso agenzie pubbliche e private.
Tra i tanti che hanno aderito, Centri Sociali, Studi Medici, Vivai, Associazioni culturali e sportive, Cons, San Marino RTV, Asili Nido, anche l’Ufficio Stampa del Governo che, circoscrivendo la propria proposta all’ambito giornalistico e collegandosi all’attualità, ha pensato di analizzare la stampa locale per capire quanto, perché, come e quando si occupa dei giovani e delle problematiche giovanili.
Cinque gli studenti ammessi: Angelica Bezziccari, Martina Bollini, Fabiola Conti, Alice Fedele, Gioele Santi, universitari, di età dai 19 ai 21 anni. In due settimane, dal 23 luglio al 6 agosto 2007, dovranno scandagliare le testate sammarinesi del primo semestre 2007 alla ricerca di articoli che parlino dei giovani, e analizzarli dal punto di vista quantitativo e qualitativo per rispondere alle seguenti domande: quale spazio, quale attenzione viene data alle problematiche giovanili o ai fenomeni che interessano l’universo giovanile? Come vengono proposte all’opinione pubblica tali problematiche? Quanto vengono approfonditi i temi trattati? Con quale terminologia viene rappresentato tale mondo? Sono presenti stereotipi? Affiorano idee a priori? I giovani sono proprio come i giornali ce li raccontano? Le istituzioni, le agenzie per il tempo libero, per la formazione e l’istruzione, quanto sanno e quanto lasciano trapelare di ciò che sanno dei giovani? Emergono iniziative e programmi sulla stampa? I ragazzi leggono i giornali almeno quando parlano di loro? I giovani si riconoscono nell’immagine che di essi viene data sui giornali?
Lo stage è diviso in tre fasi: la prima, già iniziata, di ricerca e raccolta del materiale, viene fatta nella emeroteca della Biblioteca di Stato. Qui gli studenti hanno a disposizione la raccolta della stampa sammarinese e italiana, che verrà analizzata per avere elementi di raffronto; nella seconda fase, che si svolgerà presso l’Ufficio Stampa del Congresso di Stato, gli articoli saranno registrati in senso temporale e si procederà all’ analisi del contenuto e della terminologia usata dai redattori. Nella terza parte, gli stagisti faranno una serie di interviste di stile giornalistico alla popolazione giovanile, per sentire se i giovani si riconoscono nell’immagine che ne danno i media, se ne sono al corrente, se sono interessati alla lettura degli articoli che parlano di giovani.
L’idea dello stage è nata dall’osservazione di due fattori concomitanti: l’emergere sulla stampa di fenomeni quali il bullismo, l’abuso di alcol, l’uso di droghe, la guida spericolata, ecc., che riguardano l’universo giovanile non solo sammarinese, e la presentazione di alcune iniziative sorte in ambito politico e istituzionale a San Marino, centrate sulla consapevolezza e sulla volontà di risolvere situazioni di disagio giovanile riscontrate in vari ambiti (la scuola, l’università, il servizio psichiatrico, ecc.). Mi riferisco alla Legge sulle politiche giovanili, che punta a dare maggiore attenzione all’universo giovanile attraverso interventi di valorizzazione dei giovani in quanto risorsa di idee, energie, interessi e saperi utili alla società, di sostegno alle loro esigenze di socializzazione ed espressione, ma anche al piano d’azione che la Segreteria di Stato per la Cultura e gli Affari Sociali insieme alla Segreteria di Stato per le Pari Opportunità e la Sanità hanno messo in campo, coinvolgendo più istituti formativi, sanitari e sociali per coordinare le azioni di monitoraggio e di prevenzione del disagio giovanile e di adeguato supporto.
L’obiettivo dello stage non è solo capire con quale frequenza e per quali motivi la gioventù balza agli onori (o al disonore) della cronaca, e in che modo se ne parla. Ponendo a confronto i ragazzi con il lavoro di ricerca e con l’immagine che di loro emerge sulla stampa, si spera anche di incentivare una riflessione sui comportamenti che i ragazzi stessi mettono in atto. Sono liberi o ricalcano stereotipi? Si sentono proprio così, come vengono rappresentati? Prendono le distanze o si sentono comunque e sempre complici o spettatori silenti di chi fa qualcosa di strano fino ad attuare addirittura comportamenti antisociali, intolleranti, autolesivi o inscrivibili tra i reati? E il confine tra questi comportamenti diversi è percepito dai lettori?
I risultati della ricerca saranno resi pubblici.
San Marino, 24 luglio 2007