Stefano Elli, IlSole24Ore,Delta conta 369 esuberi Nella newco 153 bancari

Stefano Elli, IlSole24Ore,Delta conta 369 esuberi Nella newco 153 bancari

IlSole24Ore
Delta conta 369 esuberi Nella newco 153 bancari
Stefano Elli

È arrivata alla fine la vicenda sindacale del gruppo Delta. Sui 522 dipendenti gli esuberi finali saranno 369, mentre 153 addetti (sette in più di quanto inizialmente previsto) resteranno nella newco che recupererà i crediti di Delta e sarà gestita dai tre commissari nominati dal ministero dell’Economia. Le trattative, avviate il 16 marzo, l’11 giugno avevano portato a un’intesa preliminare che ieri è stata perfezionata con la firma di Dircredito, Fabi, Fiba/Cisl e Fisac/Cgil. Ugl e Uilca non hanno invece aderito. L’accordo sarà discusso martedì prossimo in due assemblee a Bologna e Faenza.
Gli esuberi, attraverso licenziamenti collettivi, saranno gestiti dalla sezione emergenziale del Fondo di solidarietà di settore, operativa grazie alla pubblicazione della circolare Inps che attua il decreto del 26 aprile del ministero dell’Economia. La sezione ha una dote finanziaria di 50,66 milioni (il 20% delle risorse del Fondo a fine 2009): di questi ciascuna azienda può utilizzare sino al 7% (3,55 milioni). Il trattamento dura sino a due anni ed è pari all’80% dell’ultima busta paga lorda mensile con un tetto di 2.220 euro lordi per retribuzioni annue fino a 38mila euro, al 70% con tetto a 2.500 euro per retribuzioni da 38.001 a 50mila euro e al 60% con un tetto a 3.500 euro oltre i 50mila euro.
I primi esodi scatteranno in Reteplus e Carirete, dove il 100% del personale è in esubero. Per le altre società eventuali licenziamenti e relative modalità saranno valutate dai commissari in funzione del piano industriale della newco. Quanto alla sessantina di dipendenti di Sedicibanca, istituto romano, e di Bentos, attivo nella bancassurance, Intesa Sanpaolo ha presentato un’offerta di ricollocamento di personale che, per i sindacati, «va oltre il numero degli addetti». La proposta è complessa e sarà affrontata in un incontro l’8 settembre.
Per i sindacati sono stati «raggiunti due obiettivi: incremento dei dipendenti che lavoreranno nella newco e integrazione delle posizioni di lavoro di chi potrebbe dimettersi dopo l’accordo, per mantenere inalterate 153 posizioni lavorative». Secondo Luca Bertinotti, segretario nazionale della Fabi che ha seguito la trattativa, «la conclusione è stata positiva, date le condizioni di partenza assai complesse di una vicenda che definire incresciosa è eufemistico».
Quanto all’amministrazione controllata, la tappa principale consiste nella presentazione del piano di ristrutturazione del debito di Delta (ex articolo 182 bis della nuova legge fallimentare), che ammonta a oltre 3 miliardi. «L’obiettivo – spiega Bruno Inzitari, uno dei tre commissari nominati dal ministero dell’Economia – è presentare entro la fine della prossima settimana alle banche creditrici il piano nei suoi termini definiti, in modo tale che gli istituti di credito abbiano tempo sufficiente per esaminarlo e passarlo a delibera dei Cda alla ripresa di settembre». Poi il piano andrà al vaglio del commercialista Dino Martinazzoli che, per legge, dovrà asseverarlo. L’ultima parola spetterà comunque al Tribunale fallimentare di Bologna.
Altro capitolo riguarda la newco che dovrà occuparsi della gestione dei crediti erogati negli anni dal gruppo bolognese. L’attività di recupero sinora gestita da Tarida (società controllata da Delta), a parere della procedura, sta dando esiti migliori di quelli attesi. Segno che la qualità del credito di Delta era meno scadente del previsto. Le attività di gestione dei crediti (performing e non performing) di Delta saranno affidate a una newco (che dovrà essere preliminarmente iscritta all’elenco previsto dall’articolo 107 del Testo unico bancario) i cui azionisti saranno le banche più esposte con il gruppo. Non è difficile prevedere che la parte del leone, tra i possibili soci della newco, potrebbe essere svolta dal gruppo UniCredit.
Quanto agli altri asset, dopo la cessione della Rent (autonoleggio) alla Cassa di Risparmio di San Marino e di Cbrs (information technology), la prossima candidata è la società di intermediazione mobiliare Eunice acquisita da Delta dal gruppo Eni. Le altre entità del gruppo sembrano inesorabilmente indirizzate verso la liquidazione.

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