Già un anno fa, all’epoca della famosa trasmissione di Santoro sui paradisi fiscali, tutti si resero conto che troppi luoghi comuni gravano ancora sul sistema San Marino. A cominciare dal fatto che sul Titano “non si pagano le tasse” e che sia una sorta di Bengodi per tutti coloro che hanno la fortuna, o la ventura, di potervi operare.
Non è così.
Infatti, a fronte di un differenziale fiscale che potrebbe essere interessante per qualsiasi operatore economico, c’è il problema che, sul mercato internazionale, che è estremamente competitivo, chiunque si presenti con la bandiera di San Marino si trova svantaggiato perché la Repubblica non fa parte dell’area UE e perché essa soffre di un fortissimo gap reputazionale. I troppi scandali economici e finanziari, e la continua altalena tra black list e white list, hanno minato in maniera significativa la credibilità e la serietà degli operatori targati RSM.
Tanto è vero che molti imprenditori e professionisti locali, con fatturati importanti, molto spesso preferiscono l’Inghilterra, la Svizzera, o il Belgio ad una piccola Repubblica a portata di mano.
Purtroppo, dalla presa di coscienza di una situazione difficile, come appunto è avvenuto l’anno scorso, ad oggi, nulla è stato fatto. Langue l’accordo di cooperazione con l’Italia. Anzi a dar retta al Sole 24 – ore, si è bloccato omai da diversi mesi.
Langue la ratifica dell’accordo sulle doppie imposizioni.
Ne soffrono tutti i lavoratori frontalieri, sempre più penalizzati da una situazione lavorativa che prima era per loro molto favorevole. E ne soffrono le aziende, non solo quelle grandi, dai fatturati milionari, ma anche quelle piccole perché comunque il primo mercato di riferimento è quello italiano.
Il nodo, venuto al pettine ormai da alcuni anni, è quello del rapporto bilaterale con l’Italia, privo di accordi e di intese che tutelino i lavoratori, tutto il mondo dell’impresa e che, prima di ogni altra cosa, tutelino un sistema e le sue prerogative sovrane, ovvero quei capisaldi che hanno garantito lo sviluppo dell’economia sammarinese nell’ultimo quarto di secolo.
Se il rapporto bilaterale è solido, trasparente, con norme certe e garantiste per entrambe le parti, allora sono più facili anche i controlli, la vigilanza e le sanzioni contro eventuali speculatori e distorsioni. Perché al di sopra di tutto c’è la credibilità di uno Stato e la certezza del diritto.
A questo punto, è bene uscire dal solito parlare di sempre, dal rimbombo delle dichiarazioni mediatiche e dagli inutili protagonismi, per riportare l’oggetto della discussione e delle conseguenti decisioni da prendere, nella sede più opportuna, che è il Consiglio Grande e Generale.
Ed è in questa sede che i Popolari Sammarinesi si faranno interpreti delle legittime richieste del mondo economico sulle prospettive del sistema San Marino.
Popolari Sammarinesi
San Marino 13 ottobre 2007
- Visita del Segretario Generale dell’E.C.A.C. Raimond Benjamin
- Alex De Angelis (San Marino) nono in Australia