Sulla Banca del Titano

Sulla Banca del Titano

Quando iniziarono le prime avvisaglie delle difficoltà economiche della Banca del Titano, il Segretario alle Finanze del momento minimizzò, quasi si trattasse di semplici irregolarità contabili. Guarda caso si era vicini alla tornata elettorale del giugno 2006 e fondato era il rischio che scoppiasse un caso di disastro finanziario con possibili ripercussioni sui personaggi politici responsabili di scelte economiche rivelatisi non certo utili al sistema (ricordiamo che alla Banca del Titano furono dati in gestione i fondi dell’SS).
Lo scorso anno NOI SAMMARINESI presentammo sulla vicenda un’interrogazione al Segretario alle Finanze Macina, il quale nel risponderci prese l’impegno di approfondire e dare maggiori ragguagli sull’operazione.
Oggi apprendiamo dal Segretario di Stato Macina la scelta adottata dal Governo per risanare la Banca del Titano, scelta che direttamente o indirettamente peserà sulle tasche dei cittadini sammarinesi.
Non possiamo fare altro che gridare VERGOGNA e manifestare il nostro SDEGNO!
Non si possono imputare gli effetti di scelte sbagliate e gli errori di privati sulla collettività!
Ci chiediamo se la stessa soluzione di intervento da parte dello Stato ci sarebbe stata anche qualora i soggetti coinvolti nella gestione e nella compagine societaria della Banca del Titano fossero stati diversi, semplici ignoti, lontani dai corridoi della politica.
Se qualcuno deve pagare per il disastro finanziario commesso, non devono essere i cittadini, ma semmai chi, nei diversi livelli politici, gestionali e tecnici, ha attuato scelte economiche che hanno cagionato il disavanzo della Banca del Titano.
In caso contrario, saremo tutti conniventi con un sistema malato in cui continuano ad essere premiati i soliti furboni, quei furboni che, visto il precedente della Banca del Titano, non faranno altro che fare la fila per giungere sul Titano e sbrigare affari di dubbia integrità e utilità per questo Paese.
Ci sembra, inoltre, davvero contraddittorio portare avanti, duna parte, adesioni all’Interpool, al Greco per contrastare la corruzione e nello stesso tempo, dall’altra, continuare ad assistere a scelte di questo tipo con la compiacenza di qualche politico di turno che ancora, nei fatti, non ha il coraggio di assumere una rotta diversa!
Auspichiamo che la politica sia ancora in grado di percorrere questa inversione di rotta, altrimenti non rimane altro che ai cittadini fare le doverose considerazioni e ricordarsi quando andranno a votare, che solo loro hanno in mano lo strumento per cambiare davvero le cose.

San Marino, 5 ottobre 2007

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