Sulla riforma previdenziale

Sulla riforma previdenziale

Si è conclusa la prima parte della seduta del Congresso di Stato per poi riprendere nel primo pomeriggio.
Come è stato illustrato dai Segretari di Stato per gli Affari Interni, Valeria Ciavatta e alla Sanità Claudio Podeschi in conferenza stampa, sono stati affrontati in mattinata due temi molto importanti: il Censimento e la Riforma Previdenziale del secondo pilastro.
Il Segretario Podeschi, ha comunicato una nomina di una delegazione formata dai Segretari di Stato per gli Affari Interni, la Sanità, l’Industria e il Lavoro per dare avvio alla trattativa ed elaborazione di un Progetto di Legge che vada a definire la Riforma Previdenziale, il cosiddetto II^ Pilastro della Riforma Pensionistica.
Nel 2005 è stato approvato un Provvedimento importante in materia previdenziale che prevedeva delle linee guida sulla Riforma Previdenziale complementare.
Poi venne proposto un Referendum per poi essere abrogato questo secondo passaggio. Oggi il Governo e come maggioranza ritiene utile, dichiara il Segretario alla Sanità, salvaguardare i livelli di solidità del nostro sistema, soprattutto per non pesare sulle nuove generazioni.
Le linee che il Congresso di Stato ha approvato su come deve avvenire questa Riforma Previdenziale Complementare è di assoluta garanzia.
Pur prevedendo nella Legge le aliquote contributive della costituzione del suddetto fondo tra il datore di lavoro e i lavoratori, devono essere attuate tramite contrattazione tra le parti.
L’intenzione è di dare avvio al provvedimento a un minimo di percentuale di versamento, in modo tale che il fondo possa avviarsi in modo solido.
Questo come sostiene il Governo è un passaggio assolutamente necessario, già individuato nella precedente Legislatura, ed oggi il nuovo Governo è in grado di dare attuazione e ha le condizioni per poter attuare tale progetto.
Fin da subito partiranno incontri con le componenti sociali e imprenditoriali. In tempi brevi si pensa possa essere portarlo all’attenzione del Consiglio Grande e Generale.
Podeschi ha proseguito sottolineando come nella Repubblica di San Marino, la pensione che si percepisce in base al I^ pilastro è oltre l’80%.
Affiancare la Riforma Previdenziale Complementare a quella attuata già nel 2005 del I^ pilastro, in modo da poter disporre di nuove risorse a capitalizzazione, come avviene in tanti Paesi, è lo strumento idoneo per dare ai cittadini uno “zainetto di sicurezza”, così lo ha definito il Segretario Podeschi. Nel 2017 è previsto che sia a regime 65 anni di età, per quella data è necessario avere un fondo che abbia capitalizzato queste risorse che possono andare integrare questo primo passaggio.
In conclusione, la Repubblica di San Marino a breve si integrazioni di qualità qualitativo e di sicurezza che possano assicurare una pensione idonea alle nuove generazioni e mantenere l’alto livello per il quale il Paese si è sempre contraddistinto.

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