Sullo ‘scandalo’ del gas

Sullo ‘scandalo’ del gas

COMUNICATO STAMPA
Gas, verso un nuovo “scandalo”?
“Sospetti gratuiti, fango, illazioni, at
tacchi personali e operazioni politiche che nulla hanno a che fare con l’interesse del Paese”. Ecco come il Segretario di Stato all’Industria, Tito Masi di Alleanza Popolare, spiega al Paese la controversa vicenda che, ormai, alcuni non esitano a definire “Scandalo del Gas”.
Dunque, i dubbi suscitati nella minoranza e nel Paese dal progetto di costituire con l’italiana Hera e con la tedesca VNG una società incaricata dell’approvvigionamento del gas non sarebbero altro che fango… Ma, leggendo bene la presa di posizione del Segretario Masi, sembra che il fango, in fondo, questi se lo getti addosso da solo! E, anzi, cerchi di gettarne anche su un suo compagno di governo nonostante la regia dell’operazione-gas sembri essere tutta di competenza della Segreteria all’Industria e al Commercio, di cui lo stesso leader di Ap è titolare.
L’obiezione che ha indotto Ans e i Popolari a presentare una circostanziata e chiara interpellanza, infatti, non trova smentite nella replica di Masi ma solo delle conferme, visto che questi scrive: “…Oggi l’AASS acquista il gas dall’ENI a condizioni che non possono dirsi di favore, mentre domani, se il progetto andrà in porto, lo acquisterà da una società di diritto sammarinese…”. Una società privata, vien da concludere a rigor di logica, che acquisterà il gas all’estero –anche in Libia come confermato nella dichiarazione del Segretario all’Industria- rivendendolo poi all’AASS limitatamente all’esigenza per soddisfare l’utenza domestica (presumibilmente a prezzo “ritoccato” rispetto a quello di acquisto) e, quello in eccedenza –che sembra essere davvero tanto vista la dichiarata disponibilità libica- rivendendolo sul mercato internazionale con immaginabili lauti guadagni, stimabili oggi, seppure in maniera molto approssimativa vista la totale assenza di dati precisi sulle eventuali forniture, in decine e decine di milioni di euro che, in larga parte, prenderebbero il volo da San Marino verso l’estero.
Ma allora, perché il governo sammarinese dovrebbe favorire un progetto che concederebbe a due investitori stranieri –addirittura due- una larga fetta di questi lauti guadagni che, in alternativa, potrebbero restare tutti nelle casse sammarinesi con immaginabili vantaggi da far ricadere sull’utenza finale, quindi sui cittadini?
Masi, nelle sue repliche, dovrebbe spiegare questo e, magari, produrre i risultati di uno studio preventivo fatto sull’operazione, sempre che –come fatto per tante altre problematiche e progetti portati avanti con più trasparenza- questo studio mirato a individuare eventuali vantaggi per il Paese sia stato fatto!
Così, dopo le dichiarazioni del Segretario di Stato all’Industria, prende sempre più corpo il sospetto che dietro a tutta l’operazione possa esserci il perseguimento di interessi diversi da quelli collettivi e ciò da solo potrebbe giustificare l’istituzione di una commissione consigliare di inchiesta incaricata di fare piena luce su quello che, con il passare dei giorni, assume sempre più le sfumature di una sorta di “scandalo del gas”.
Alleanza Nazionale Sammarinese

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