Tagli dei finanziamenti ai Comitati per gli italiani all’estero, Comites San Marino segnala nuovamente il problema al Pd

Tagli dei finanziamenti ai Comitati per gli italiani all’estero, Comites San Marino segnala nuovamente il problema al Pd

Tagli dei finanziamenti ai Comitati per gli italiani all’estero, il presidente del Comites San Marino, Alessandro Amadei, segnala nuovamente il problema al Partito democratico.

Il presidente del Comites San Marino, Alessandro Amadei, torna sulla questione dei drastici tagli dei finanziamenti agli organismi rappresentativi della collettività italiana nei Paesi esteri.

“Con la legge di bilancio di previsione per l’anno finanziario 2023 il governo italiano ha tagliato i fondi per il funzionamento dei 118 Comitati per gli italiani all’estero, ovvero i Comites, presenti nel mondo. Si è passati dal finanziamento totale di euro 2.248.138 previsti nel 2022 ai 1.248.138 euro del 2023, quindi una riduzione sanguinosa che si abbatterà come una scure sugli italiani all’estero e sul loro futuro – si legge nella nota di Comites San Marino -. Il problema è stato segnalato da Amadei al senatore del Partito democratico, Alessandro Alfieri, il quale la settimana scorsa ha tempestivamente presentato un’interrogazione al ministro degli Esteri affinché il governo italiano intervenga a sostegno degli italiani all’estero e provveda a rifinanziare già in occasione del primo provvedimento utile la dotazione prevista per i Comites. Nell’interrogazione Alfieri cita come esempio il caso del Comites San Marino, che a un anno e mezzo dall’insediamento del consiglio elettivo rischia la paralisi non essendo più in grado di sostenere le spese per il proprio funzionamento e dovendo rinunciare all’organizzazione di tante attività che ha in programma”.

L’interrogazione “fa seguito alla consegna di una lettera da parte del senatore del Partito democratico, Andrea Crisanti, al presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, in occasione della sua visita all’ambasciata di Londra, nella quale il senatore chiede che vengano ripristinati quanto prima con apposito decreto o misura correttiva i finanziamenti a favore dei Consolati e degli organismi di rappresentanza degli italiani all’estero”.

E ancora: “Molti Comites sparsi nel mondo sono in attesa di capire se riusciranno a sopravvivere, essendo costretti in alcuni casi addirittura a disdire i contratti di locazione degli immobili, dove hanno stabilito la propria sede. Dopo anni di restrizioni finanziarie significative, i Comites sono impegnati a lavorare sempre più assiduamente in favore della comunità italiana, svolgendo sempre più servizi ed iniziative dirette all’integrazione dei connazionali”.

Oggi gli italiani residenti all’estero “sono più di 6 milioni e il numero è in crescente aumento, a causa della ripresa del flusso migratorio verso l’estero non solo di giovani cervelli in fuga, ma anche di connazionali che, in assenza di una prospettiva lavorativa in Italia, decidono, anche in età relativamente avanzata, di cercare lavoro in terra straniera”.  Va da sé che l’aumento del numero degli italiani emigrati all’estero “sta comportando un incremento significativo delle richieste di assistenza rivolte ai Comites”.

Da qui “l’esigenza di continuare a dare risposte concrete ai  connazionali residenti all’estero su questioni sempre più complesse come le pensioni, la fiscalità, le nuove norme riguardanti la cittadinanza italiana, i permessi di soggiorno e la mobilità”.

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