Tito Masi difende la scelta della Cogetech per la gestione dei giochi a Rovereta

Tito Masi difende la scelta della Cogetech per la gestione dei giochi a Rovereta

E’ veramente incredibile. Ieri l’opposizione ha abbandonato l’Aula Consigliare perché la Reggenza, applicando scrupolosamente la legge, ha dato al Segretario di Stato all’Industria la possibilità di replicare alle accuse, prive di fondamento, rivolte strumentalmente dai partiti di minoranza al Governo.

Pretendevano di infamare il Governo senza offrire a quest’ultimo la possibilità di rispondere e di ripristinare la verità.
Hanno gridato allo scandalo e ci hanno accusato di aver scelto per la conduzione della sala giochi di Rovereta una società che -secondo loro- non poteva avere quell’incarico perché partecipata da un’altra società che produce macchine per i giochi della sorte. Nulla di più falso. Abbiamo dimostrato con i documenti che la Cogetech S.p.A., che è stata scelta in quanto partner professionale operante nel settore e potrà avere il 25% -e non più del 25%- della nuova società, non ha fra i propri soci alcun costruttore di macchine da gioco.
Hanno montato una indegna gazzarra sui debiti della stessa società senza considerare che tale società, che è stata scelta anche dallo Stato Italiano per la gestione dei giochi, ha poste attive di bilancio che compensano i debiti. Il disavanzo dei primi due anni di attività -conseguente alla fase di startup ed agli investimenti effettuati- è stato ampiamente ripianato dall’aumento di capitale sociale che ora ammonta ad oltre 8 milioni di euro.
Siamo di fronte ad una speculazione di basso profilo condotta da chi non ha argomenti e cerca solo di mascherare le proprie difficoltà, la crisi che attraversa il maggiore partito di opposizione ormai allo sfascio e le contraddizioni di chi -come il Consigliere di Noi Sammarinesi- sostiene che San Marino è diventato il Paese del gioco d’azzardo mentre, come presidente dell’USC, ha sponsorizzato fino a poco tempo fa la creazione di un casinò a San Marino con la collaborazione del casinò di Venezia e nei giorni scorsi ha presentato la candidatura della sua Associazione per la gestione di quei giochi che ora fortemente contesta.
La realtà è che la Giochi San Marino è ormai fuori dai giochi e che la nuova società verrà costituita con la massima trasparenza e sarà, per il 75%, nelle mani dello Stato e di un ente di interesse pubblico come la Camera di Commercio.
Ci auguriamo -ma abbiamo seri dubbi che ciò possa accadere- che la DC, o quel che rimane di questo partito, ed i piccoli raggruppamenti che ad occhi chiusi la sostengono, decidano finalmente di svolgere in maniera seria e costruttiva il loro ruolo di opposizione, confrontandosi sui veri problemi del Paese e rinunciando ad inventare scandali che non esistono.
San Marino, 16 marzo 2007/1706 d.F.R.
Segreteria di Stato per l’Industria, l’Artigianato, il Commercio – Comunicato Stampa

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