Tribunale di San Marino. Le motivazioni della sentenza Biagioli

Tribunale di San Marino. Le motivazioni della sentenza Biagioli

Sulla conclusione del processo Biagioli,   Patrizia Cupo di Corriere Romagna San Marino: Depositate le motivazioni della condanna a tre anni dell’ex comandante dei gendarmi

(…) Nel documento, che ora dà il via libera al deposito dei ricorsi in appello, Felici ricorda le tappe salienti del difficile processo, le cui indagini presero il via nel 2005 per arrivare al dibattimento due anni più tardi, e alla sentenza di primo grado solo due mesi fa.

Ma al di là della cronistoria del lungo dibattimento, le parti salienti sono quelle affidate al recupero delle sentenze di primo e secondo grado col quale il tribunale di Perugia ha condannato personaggi vicini alla banda della Magliana per quel furto a Roma e «studiato » l’alibi finto fornito a Virgili da San Marino.

Il giudice Felici, infatti, prendendo come prova schiacciante la testimonianza del teste oculare Marino
Paoloni
, chiarisce come a falsificare quel verbale datato luglio ’99 fossero stati l’ex comandante Biagioli e, sotto dettatura, suo figlio Carlo (noto avvocato). L’aggiunta al verbale dava conto di un (finto) controllo su strada proprio a tale Virgili, la sera del 16 luglio del 1999. Ricorda come il colonnello Biagioli avesse chiesto prima ad alcuni suoi uomini il ’piacere’, la «sciocchezza», chiarendo – e cita Paoloni – di non aver dato spiegazioni, «riferì che serviva per salvare qualcuno che era stato incastrato».

Ma di fronte ai dinieghi, l’ex comandante avrebbe allora chiesto al vice brigadiere Paoloni le giuste ’regole’ per le compilazioni dei verbali. Testimonianza, quella di Paoloni, che il giudice considera attendibile, nonostante, sentito una prima volta in tribunale, il gendarme non avesse fatto menzione del fatto. Colpa, dice Felici, di un tumulto interiore, vista la vicinanza al colonnello. (…)  

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