Tribunale di San Marino. ‘Sono uno stimato trafficante di droga’

Tribunale di San Marino. ‘Sono uno stimato  trafficante di droga’

Corriere Romagna San Marino: «Sono uno stimato trafficante di droga» / “Show” in aula di un testimone a un processo per estorsione: imputati assolti

SAN MARINO. Accusati di estorsione, il giudice li assolve. Show del teste chiave: «Sono un trafficante di droga: rivolevano da me i soldi dati per comprare cocaina». Storia intricata quella arrivata l’altro giorno in tribunale a San Marino: alla sbarra due fratelli ravennati accusati di aver estorto denaro all’ex titolare di una concessionaria di auto di Serravalle. I due, secondo la difesa, avrebbero affidato oltre 50mila euro in contanti al padre dell’im p re n d it o re , per l’acquisto di un auto sportiva di grossa cilindrata ma, al momento di ritirare l’auto, il figlio avrebbe ammesso di essere completamente all’oscuro dell’a f fa r e portato avanti dal parente. Ed è proprio il padre del rivenditore che, sentito in aula ieri mattina dal giudice Alberto Buriani, ha sbaragliato tutti dicendo che i soldi non servivano per comprare un’auto, ma della droga, perché «sa, io sono un trafficante, anche molto stimato nel giro». Ora, non è escluso che venga aperta un’istruttoria a San Marino, ma in realtà, su questo fatto della droga, nessuna inchiesta è aperta in Italia. Qui è invece aperta un’indagine per truffa dopo che i fratelli ravennati, che ancora non hanno ricevuto né auto né soldi indietro, hanno denunciato i due parenti. A loro volta, i due fratelli erano stati denunciati anche in Italia per estorsione ma il fascicolo è stato archiviato ancor prima del rinvio a giudizio sammarinese. Ieri, il giudice Alberto Buriani ha assolto i fratelli «perché il fatto non sussiste ». I due, difesi da Maria Antonietta Pari, Claudio Cicognani e Alessandro Mancuso, hanno raccontato di aver comprato già un’auto dagli stessi rivenditori nel 2008 e che l’affare era andato a buon fine. Volevano replicare, hanno pagato in anticipo un Suv, nel 2009, ma di quell’auto,  ancora ad oggi, non v’è traccia

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