Truffa carsello anche attraverso San Marino da Terni, Il Messaggero, Corso Viola

Truffa carsello anche attraverso San Marino da Terni, Il Messaggero, Corso Viola

“Truffa carosello”: scoperti falsi acquisti
di telefonini a San Marino per 50 milioni

La Guardia di Finanza di Terni che ha arrestato otto persone
tra Umbria, Lombardia e Lazio. Usati ignari camerieri filippini

Corso Viola

TERNI (15 luglio) – Un’organizzazione ramificata in mezza Italia, che in meno di un anno ha evaso più di 50 milioni di euro e che usava come prestanome per società di comodo anche ignari camerieri filippini. Pensavano di farla franca grazie all’interessamento di un appuntato della Finanza, che li aveva più volte tranquillizzati sulle verifiche fiscali in corso. Ma ora si trovano tutti in carcere, mentre l’appuntato delle fiamme gialle è stato denunciato per millantato credito. La Guardia di Finanza di Terni, coordinata dal comandante provinciale Domenico Solfaroli Cammillocci, ha scoperto il maxi giro di fatture false tramite il sistema delle frodi carosello messo in atto della banda di commercianti e professionisti.


Perquisite decine di abitazione private e le sedi delle società utilizzate dall’organizzazione, sequestrati anche 400 mila euro in una banca del centro di Terni. L’operazione ha riguardato le province di Terni, Perugia, Roma, Lecco e Milano. I militari hanno dato esecuzione alle otto ordinanze di custodia cautelari emesse dal gip di Terni, Maurizio Santoloci. Per gli investigatori venivano emesse decine di fatture per operazioni inesistenti. Il meccanismo era quello, classico, delle cosiddette frodi carosello: prevedeva considerevoli acquisti di apparecchi di telefonia da San Marino e da paesi della Comunità europea che poi, attraverso l’interposizione fittizia di alcune società create ad hoc, realizzavano il sistema fraudolento. In modo che i commercianti coinvolti oltre a vendere gli apparecchi a prezzi concorrenziali evadevano il fisco (sono indagati anche per “notevole turbativa delle regole economiche di mercato”).

Tre gli arrestati a Roma, tra cui i due camerieri filippini usati come prestanome, tre a Foligno e Spoleto (tutti imprenditori del settore), uno a Lecco e uno a Terni. L’operazione è ancora in corso e gli accertamenti proseguiranno nei prossimi giorni per ricostruire tutti i flussi commerciali e finanziari illecitamente posti in essere dall’organizzazione per cercare di recuperare parte dei soldi frodati allo Stato.

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