Un Consiglio passato dalla speranza alla Vergogna

Un Consiglio passato dalla speranza alla Vergogna
Si è chiusa alle 4 del mattino di venerdì una sessione consigliare contrastata, intensa, piena di contro-riforme, terminata con il Decreto Vergogna sul Lavoro.
Il maggior imprenditore immobiliare del Paese risulta essere  coinvolto in una inchiesta sulla camorra napoletana, con ombre gravissime di connivenze dirette o indirette di gruppi politici.
Questo fatto gravissimo ha indotto L’Eccellentissima Reggenza, che ringraziamo, a introdurre un comma per dibattere sul caso Fincapital.
Il dato positivo emerso nel dibattito è che Consiglieri di opposizione e di maggioranza hanno  manifestato all’unisono  la necessità di una svolta di sistema e generazionale per portare il paese verso una nuova primavera politico sociale ed economica.
La nomina della commissione antimafia con poteri d’inchiesta è stato il risultato positivo del dibattito che ha fatto maturare una volontà trasversale per ricercare le reali responsabilità della vecchia Politica.
Oltre al risultato positivo di una commissione di inchiesta che deve fare chiarezza per trovare eventuali responsabilità, Sinistra Unita ha proposto anche misure straordinarie come la confisca dei beni , la trasparenza degli asseti proprietari, l’attivazione  delle intercettazioni telefoniche e ambientali, della convenzione di Palermo e la reintroduzione del reato di evasione fiscale.
Questi temi non sono stati raccolti dalla maggioranza, ma saranno occasione di confronto per arrivare nei tempi più celeri possibili alla reale trasparenza ed efficienza del sistema e per contrastare le attività criminali e la rete di connivenze che purtroppo appaiono sempre più diffuse nel paese.
Purtroppo le gabbie degli schieramenti, su cui i gruppi politici di riferimento hanno giocato per anni per ottenere i risultati a loro graditi, per avere concessioni edilizie e società immobiliari si sono immediatamente richiuse subito dopo il comma Fincapital; la paura dell’ignoto, della crisi di governo e del proprio futuro ha portato la maggioranza a gestire mediazioni inaccettabili per quanto concerne in particolare il Decreto Vergogna su Lavoro, e a proporre riforme che riducono le tutele sociali come la riforma pensionistica.
L’innalzamento a 66 anni della età pensionabile e alla riduzione delle prestazioni delle pensioni sono l’esempio di una maggioranza  che riduce i diritti e le protezioni sociali.
Una maggioranza politica che toglie tutele e prospettive, una politica che non ha il coraggio di affrontare il paese su questi temi e dire ai propri giovani cosa ne sarà di loro, non merita  di continuare ad essere maggioranza del Paese; il non aver accettato i nostri emendamenti e il non aver voluto il confronto su questa riforma indica come sia ancora lunga da percorrere la strada del reale cambiamento, nonostante i  passi positivi sulla questione morale.
La Vergogna più grande però il Consiglio l’ha vissuta con la ratifica del Decreto Delegato di Riforma del “Mercato del Lavoro”, come lo chiama il Segretario Mussoni. Il “Mercato” è una attività su base paritaria dove si scambia merce. Nel Lavoro non c’è base prioritaria perché i cittadini hanno bisogno di lavorare per vivere, il  lavoro non è una merce, il lavoro è corpo, vita, passione e fatica, chi parla di mercato del lavoro ha una considerazione della umanità inumana!
Le forze responsabili della maggioranza per la paura della crisi hanno ingoiato una mediazione che era inaccettabile nei principi e che è risultata inaccettabile nei contenuti.
Le stesse forze che poco prima avevano ingoiato la nomina del Segretario della Democrazia Cristiana a Presidente della Commissione Antimafia, hanno digerito senza nulla proferire o quasi un metodo inaccettabile di agire del Segretario Mussoni che con un Decreto ha prima modificato tutto quanto poteva modificare per precarizzare e “aumentare la competitività del mercato del lavoro” per poi emendare a tappezzeria quello che aveva proposto.
Chi, in maggioranza,  aveva un grande rispetto delle regole istituzionali è stato travolto dagli obblighi di schieramento e dalla paura dell’isolamento e ha prodotto una sola astensione a questa Contro-Riforma.
Rimangono inalterate le grandi responsabilità politiche di un Giovane Segretario di Stato che voleva spaccare il mondo e che ha rischiato di spaccare la propria maggioranza e che soprattutto ha ulteriormente precarizzato in molti punti le regole per avere accesso al Diritto al Lavoro.
Questa è una grave frattura istituzionale e politica che il Segretario Mussoni nonostante il passeggero successo notturno pagherà direttamente o indirettamente, sul lavoro il governo deve mediare fra le parti, non schierarsi apertamente per una.
Sinistra Unita attiverà tutte le misure opportune per annullare questa grave contro riforma e per fare rispettare il processo democratico.
Il Congresso di Stato non può legiferare! Questo è un principio democratico che non deve essere mai superato, il Governo del Patto purtroppo ha superato anche questo, non certo per il Bene del Paese e delle giovani generazioni!
Sinistra Unita
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