ANCHE I GINECOLOGI ITALIANI SCONFESSANO L’ EXABLATE
Anche dal mondo scientifico Italiano, iniziano ad emergere le prime perplessità sul fantasmagorico sistema EXABLATE per la rimozione dei fibromi uterini, acquistato a scatola chiusa dal nostro istituto, mesi or sono, assieme ad una apparecchiatura che complessivamente per la messa in funzione è costata oltre tre milioni e mezzo di euro, e che , ci teniamo a ribadirlo, avrebbe, secondo i nostri dirigenti, assicurato all’ ISS introiti incredibili.Questa volta , a parlare,sono due ginecologi di fama nazionale :il prof .Pier Giorgio Crosignani, direttore della clinica Ostetrica e Ginecologica dell’Università di Milano, ed il dott. Roberto Tozzi primario dell’unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia Oncologica e Miniinvasiva dell’Umanitas di Rozzano, e lo fanno dalle pagine del settimanale Panorama (numero 38 del 20 settembre 2007).
Il quadro che ne emerge è ancora una volta sconfortante. I due professionisti sottolineano che con tale metodica “Il rischio è che si possa indurre ad intervenire ancora di più in modo inutile, e che con le collaudate tecniche in endoscopia si ha la possibilità di avere un riscontro istologico, che manca ovviamente nella tecnica EXABLATE. Questo aspetto, nel caso (raro) dei sarcomi uterini,espone al rischio di trattare una patologia maligna in modo inadeguato.”
I due ginecologi, inoltre, sottolineano quanto già era stato anticipato dai nostri precedenti interventi, ovvero l’esiguità dei casi trattati a livello mondiale ( appena 3000 pazienti), e riportano un articolo scientifico di alcune settimane fa, riportato anche sul New York Times, dove si evidenzia che “le pazienti hanno un sollievo dei sintomi duraturo ma con un alto rischio di procedure aggiuntive (ovvero alla fine dovranno quasi tutte sottoporsi a laparoscopia) , inoltre, non viene ancora dichiarato chiaramente il numero delle donne per cui il miglioramento e’ stato stabile”.
Considerando che avrebbero dovuto essere i ginecologi i principali “ procacciatori” di pazienti per questa metodica, sembra chiaro invece, che proprio dagli addetti ai lavori di questa patologia femminile ( il fibroma uterino ) è venuta la più sonora bocciatura.
Noi lo stiamo dicendo da mesi, non era peraltro difficile prevederlo, e siamo stati tacciati di giocare “ allo sfascio”, soprattutto da qualcuno che era in prima linea nella sponsorizzazione e promozione di questo “giochino” da più di 7 miliardi delle vecchie lire.
Siamo ancora convinti che una struttura gestionale dell’ISS, come quella che ha consentito di utilizzare impunemente in questo modo le risorse di tutti, sia quella che potrà garantire quel salto di qualità nei servizi che tutti auspichiamo?
San Marino, 28 settembre 2007
L’Ufficio Stampa del
PARTITO DEMOCRATICO
CRISTIANO SAMMARINESE