Un più ridotto ruolo del segreto bancariio

Un più ridotto ruolo del segreto bancariio

Viene presentato il terzo studio del Progetto di sviluppo CSdL 2007-2010

È in programma nella mattinata di martedì 16 giugno a partire dalle ore 9.00 presso la sala del Castello di Domagnano il convegno pubblico di presentazione del terzo studio del progetto di sviluppo della CSdL, realizzato in collaborazione con Sanmarinolab, dedicato in questo caso al sistema bancario-finanziario sammarinese.

Al convegno, i cui lavori saranno introdotti e coordinati dal Segretario Confederale CSdL Giuliano Tamagnini, interverranno Giovanni Ghiotti, Segretario Generale CSdL, il dott. Denis Cecchetti, Direttore di Sanmarinolab , il prof. Antonello E. Scorcu, docente all’Università di Bologna, la prof.ssa Paola Brighi, anch’essa docente all’Università di Bologna, la prof.ssa Elisabetta Righini, docente dell’Università di Urbino.

Questo studio, già programmato in fase di impostazione dell’intero progetto di sviluppo CSdL, viene a cadere – oltre che in piena crisi economica – in una fase molto delicata per lo stesso settore bancario-finanziario sammarinese, da tempo al centro dell’attenzione generale della stampa e dell’opinione pubblica, per effetto di fattori quali il giudizio del Moneyvall che ha sottoposto San Marino a “procedura rafforzata”, la collocazione del nostro paese nella cosiddetta “lista grigia” stilata dal G 20 di Londra, nonché le note vicende giudiziarie che coinvolgono Istituti di Credito sammarinesi, che ne hanno proiettato verso l’esterno una immagine non positiva.

Nel sottolineare la forte crescita negli ultimi anni del settore bancario-finanziario in Repubblica, che ha portato ad avere dodici banche e diverse decine di società finanziarie, lo studio rileva come il sistema si sia sviluppato intorno a due principali fattori; il segreto bancario e la fiscalità leggera. Ma da tempo, la comunità internazionale ha chiaramente manifestato la sua intenzione di non voler più “tollerare” il segreto bancario, richiedendo una più stringente regolamentazione delle piazze offshore, ritenute fattori di instabilità finanziaria.

Nel ribadire la necessità di giungere in breve tempo alla firma con l’Italia anche dell’accordo di cooperazione in materia finanziaria, per ricostruire un rapporto di fiducia con lo Stato italiano, va rilevato che è altrettanto importante ricercare i necessari accordi con l’Unione Europea. Infatti, nell’era della globalizzazione, viene di fatto ridotto il peso delle convenzioni bilaterali, accentuando invece l’incidenza degli organismi e delle direttive sovranazionali.

In tale contesto, è ormai presente la consapevolezza che il segreto bancario non potrà più continuare ad essere il principale fattore di competitività per le banche sammarinesi. L’intero sistema bancario-finanziario deve riposizionarsi, e in tal senso la competitività va ricercata sulla qualità dei prodotti, sulla crescita della professionalità degli operatori e sui vantaggi delle condizioni assicurate alla clientela.

San Marino, che nell’ultimo periodo ha fatto passi avanti nell’adeguamento delle proprie norme ai parametri internazionali in materia di antiriciclaggio e contrasto alla criminalità organizzata, deve adottare un sistema di norme ancor più completo ed efficace, che consenta un adeguamento definitivo agli standard internazionali, allontanando investitori indesiderabili e innescando meccanismi virtuosi.

Tali norme devono anche favorire la specializzazione degli Istituti di credito verso tecniche più avanzate e moderne di gestione del risparmio, per rendere l’intero sistema bancario e finanziario più competitivo e moderno, liberandolo definitivamente da ogni sospetto e ricostruendo una immagine di piena credibilità e trasparenza. Solo così sarà possibile uscire dalla “zona grigia” ed entrare a pieno titolo nella white list del Moneyvall.

La CSdL ribadisce quindi la necessità di rendere immediatamente operativo l’impegno sancito per Legge di creare un “Fondo interbancario di tutela dei depositanti”, a tutela dei risparmiatori e dello Stato in caso di eventuali crack fallimentari degli Istituti di Credito.

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