Uno schiaffo al cuore dl castello di Fiorentino

Uno schiaffo al cuore dl castello di Fiorentino

Passano gli anni e nel cuore del castello di Fiorentino rimane aperta una ferita.

Il cantiere aperto nel centro di Fiorentino in via Mario Tosini sta per compiere cinque anni di vita senza che nessuno intervenga.

Passano le stagioni, crescono i bambini e il cantiere è sempre lì, fermo nel suo imbarazzante immobilismo, davanti agli occhi dei cittadini che si recano ai plessi scolastici, al centro commerciale, alla chiesa.

Una gru segnala da lontano la presenza, il perimetro segnato dalle recinzioni abbattute, l’interno pieno di rovi, detriti, meta e ricettacolo di animali e sporcizia di ogni genere.

Non voglio per l’ennesima volta rimarcare com’è nato questo scempio che ha distrutto una vecchia casa colonica a catasto, simbolo della civiltà contadina del castello, ma segnalare l’assoluto disinteresse delle istituzioni di ogni livello.

Due giunte di castello, quattro governi si sono avvicendati da quando il cantiere è stato bloccato e da allora non è più accaduto nulla.

E’ increscioso ed incivile che nel cuore del castello di Fiorentino sia permesso una situazione simile senza che nessuno prenda provvedimenti risolutivi.

In questi mesi più volte è sembrato si fosse arrivati a una conclusione di questa vicenda, invece ormai ci presentiamo alla prossima primavera con in cantiere sempre immobile sempre più deteriorato.

Qualche mese fa addirittura l’evento clamoroso, un’auto senza conducente si è parcheggiata dentro il cantiere rompendo le recinzioni con grande ilarità dei presenti, e preoccupazione per un luogo molto pericoloso.

Il cantiere si è per qualche giorno rianimato di persone, forse chiamate per ripristinare la recinzione e forse, dicono, per mettere in sicurezza la gru che sporge pericolosamente da cinque anni verso la scuola d’infanzia, poi più nulla.

Cantiere sempre bloccato, una vicenda misteriosa della quale nessuno parla, ma nella quale soprattutto non si vedono sbocchi.

E’ incivile permettere una situazione del genere, in una zona nella quale quotidianamente transitano molti bambini e che soprattutto fra pochi giorni vedrà di nuovo i bambini della scuola d’infanzia giocare nel giardino a pochi metri da un cantiere in rovina nel quale pullulano animali e sporcizia di ogni genere.

Cosa deve accadere affinché le autorità intervengano?

Si attende un incidente? Dobbiamo raccogliere delle firme o promuovere un’istanza d’Arengo oppure affidarci a interventi mediatici tipo striscia la notizia?

La civiltà di un Paese si misura anche dalla capacità che ha questo di fare rispettare le leggi ed intervenire celermente in situazioni di criticità.

Il cantiere di via Mario Tosini a Fiorentino è l’emblema della crisi che attanaglia in nostro sistema che va dalle cose piccole ai grandi temi. Se si trattasse di una speculazione immobiliare, forse il problema sarebbe già stato risolto con soddisfazione dei soggetti impegnati nell’opera edificatoria, ma in questo caso, pare, non sia così, quindi il cantiere rimane lì aperto come una ferita nel cuore del castello fermo in uno stato indecente, senza referenti e responsabili.

In materia urbanistica e di sicurezza nei cantieri ci sono norme molto precise e sarebbe interessante sapere se queste sono rispettate in questo scempio all’aria aperta.

I miei bambini stanno crescendo e ogni tanto chiedono quando sarà terminata questa casa che non vuole crescere. Loro nel frattempo passano dalla scuola d’infanzia alla scuola elementare e ogni mattina salutano il cantiere e la gru sempre immobili al centro del Castello di Fiorentino.

Marco Podeschi

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