In tempi di crisi può essere semplice affidarsi a qualche messaggio generico evitando di affrontare i problemi.
Ma se si parla di economia non ci si può fermare a esami superficiali.
UPR ha letto con attenzione il comunicato stampa emesso dalla società di rating Fitch lo scorso 11 luglio in cui fra l’altro si afferma:
• “Il governo è stato in grado di sfruttare i depositi consistenti accumulati in anni di surplus di bilancio prima del 2008 per finanziare il deficit di bilancio. Tuttavia, questi depositi sono ora in gran parte esauriti”.
• “Fitch da più fiducia nella traiettoria del debito pubblico nei prossimi anni, con un picco in vista all’interno di un orizzonte temporale di due anni”
• “Ciò espone il paese a un elevato rischio di shock esterni e, in assenza di un settore finanziario dinamico, vincola le prospettive di crescita nel medio termine”.
• “Fitch ritiene che i costi di ricapitalizzazione per il governo saranno limitate alla CRSM oltre l’orizzonte valutazione. Fitch assume un ulteriore 2% del costo ricapitalizzazione PIL nel 2015”.
Ci siamo limitati a questi punti – stranamente assenti nel comunicato stampa del Governo – per fare delle riflessioni:
1. Prima del 2008 sono stati accumulati consistenti depositi dati da surplus di bilancio – ora esauriti. Chi ha governato dal dicembre 2008 a oggi e con quali risultati e dove sono andati a finire i depositi?
2. Se il peggio è passato perché Fitch dice che ci sarà un picco nella traiettoria del debito pubblico nei prossimi 2 anni, quindi 2015 e 2016?
3. il settore finanziario, asse portante su cui si è sorretto lo sviluppo nelle condizioni attuali non è in grado di oggi di rappresentare – nel medio termine – il volano per il rilancio economico.
4. Ci sarà un ulteriore intervento dello Stato per ricapitalizzare CARISP? Dalle parole di Fitch sembra di si – ragionevolmente nel 2015.
Nonostante sia ferragosto e si cerchi di affrontare tutto con “leggerezza” Unione per la Repubblica esprime perplessità di fronte a un atteggiamento improntato alla propaganda a uso stampa.
E’ da tempo che lamentiamo l’assenza di un progetto di sviluppo e della mancanza di un nuovo modello economico su cui basare il rilancio dell’economia.
E’ un modo di governare che UPR non approva in quanto manca di programmazione e analisi.
L’esecutivo naviga a vista limitandosi al semplice controllo della liquidità pubblica pericolosamente – parole del governo – a rischio.
Ci sono regole economiche valide in tutto il mondo, ma a San Marino esse non esistono, come non esistono numeri su cui basare una seria politica economica e di questo pagheranno il conto purtroppo solo i cittadini.
San Marino, 14 agosto 2014
Unione per la Repubblica
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