Upr, Sepa: finalmente sia pure in ‘zona cesarini’

Upr, Sepa: finalmente sia pure in ‘zona cesarini’

COMUNICATO STAMPA
 
La notizia di ieri che la Repubblica di San Marino fa parte a pieno titolo del sistema unico europeo di pagamenti denominato SEPA, è per una volta un elemento positivo in un periodo in cui le notizie – dal punto di vista economico e delle relazioni internazionali – non sono mai belle.
Mentre diversi soggetti si sforzano di distrarre l’opinione pubblica su argomenti che poco o nulla porteranno per lo sviluppo del Paese, Unione Per la Repubblica vuole utilizzare quest’occasione per fare qualche riflessione sul sistema finanziario.
L’ingresso in SEPA – anche se avvenuto in “zona cesarini” permetterà al nostro sistema economico e finanziario di operare evitando pericolosi costi e problematiche di natura operativa.
Il panico provocato da un semplice avviso di SKY TV agli abbonati sammarinesi staccati – in termini di pagamento bancario – ha provocato più clamore del rischio potenziale che tutte le banche sammarinesi potessero essere estromesse dal nascente sistema di pagamento europeo.
Va riconosciuto merito a chi ha lavorato per conseguire quest’obiettivo – compresa Banca Centrale e a tutte le persone che prestano servizio al suo interno.
Su questa istituzione – a nostro giudizio – si deve attuare una seria e definitiva riflessione che non si può limitare a meri aspetti di natura economica o di poltrone, ma si deve affrontare gli aspetti di fondo, relativi alla natura stessa di BCSM e suo assetto organizzativo.
Su quest’argomento UPR ha presentato nei mesi scorsi una proposta di legge poiché Banca Centrale non deve essere solo vigilanza, ma dare maggiore sostegno al Paese, al sistema economico e finanziario.
Auspichiamo che l’argomento, come chiesto dal Fondo Monetario, sia messo in discussione in Consiglio Grande e Generale – poiché ricordiamo che il Consiglio Grande e Generale non ha ancora preso atto del bilancio – relazione consuntiva di BCSM per gli anni 2010 – 2011 – 2012, elemento molto strano e non qualificante per un’istituzione così rilevante per la Repubblica.
Passata SEPA, nella quale ora ufficialmente ci siamo (anche perché non sarebbe stato possibile fare diversamente), è il tempo di altre scelte necessarie per sostenere un settore in forte difficoltà – senza il quale è utopico parlare di sovranità, sviluppo economico, autonomia.
San Marino, 13 dicembre 2013
 

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