Vetrine avvelenate: presa di posizione Osla, Usot e Usc

Vetrine avvelenate: presa di posizione Osla, Usot e Usc

VETRINE AVVELENATE


Ogni qual volta dichiarazioni di esponenti del Governo parlano di partecipazione delle associazioni nella formulazione del Piano Particolareggiato siamo chiamati a rispondere sperando di chiarire una volta per tutte il coinvolgimento delle associazioni nel progetto di riqualificazione del Centro Storico.

Il Segretario Masi ha recentemente affermato che le associazioni di categoria hanno partecipato a tutte le fasi di sviluppo del progetto. Occorre forse capirci meglio sul significato di “partecipazione”.

E’ vero che abbiamo partecipato a 3 incontri. Al primo ci sono stati presentati i tecnici e si è parlato dell’importanza per le associazioni della riqualificazione urbana del Centro Storico, del problema dato dalla mancanza di un piano particolareggiato che bloccava decine di commercianti dal regolarizzare posizioni o ricevere autorizzazioni a progetti tecnici di esposizione, della necessità che si procedesse a pari passi, amministrazione e privati, nell’opera di rilancio del turismo e riqualificazione del commercio, passaggi che avremmo discusso con il Piano di Valorizzazione. Sulle esposizioni, ciascuno ha detto come la pensava, tutti, comprese le associazioni, hanno convenuto sulla necessità di dare ordine.

Ci si è lasciati dandosi appuntamento a fine febbraio, quando si sarebbe potuto ragionare su prime idee una volta effettuati i rilievi da parte dei tecnici.

I tempi sono slittati e il secondo incontro si è svolto il 31 maggio quando ci è stata mostrata la tavola di Salita alla Rocca, ci siamo soffermati all’esame del progetto di riqualificazione dell’area ex Tribunale e si è parlato di utilizzo di spazi pubblici.

L’impatto è stato positivo, nessuno di noi aveva riconosciuto la via.
A breve distanza di tempo c’è stato un ulteriore incontro ed è stato affrontato il discorso vetrine. Il Governo ha chiesto più volte il parere delle associazioni, la risposta è sempre stata una e ben chiara: la mancanza delle vetrine sarebbe stato un grosso problema; il parere sul progetto complessivo, più volte sollecitato in quell’incontro dal Governo, sarebbe potuto essere solo personale in quanto prima di qualsiasi considerazione o posizione avremmo dovuto incontrare gli operatori. Abbiamo chiesto perché non venivano proposte soluzioni alternative e che invece fossero previste. Alla risposta “per mettere tutti sullo stesso piano” abbiamo anche precisato che non sarebbe stato obbligatoriamente necessario considerare tutte le zone allo stesso modo, si sarebbero potuto esaltare le peculiarità delle varie zone trattandole in modo anche diverso, ricercando la miglior soluzione per ciascuna.

L’accordo con i Segretari di Stato presenti è stato quello di riparlarne dopo la presentazione pubblica del PP a Borgo Maggiore da parte del Governo e l’assemblea con i commercianti da parte nostra.
Se questa è la “partecipazione” a cui fa riferimento il Segretario Masi nella sua risposta al sig. Giannoni, crediamo che l’utilizzo del termine sia strumentale – ci consenta Segretario di rubarLe una delle Sue parole preferite – in quanto lascia sottintendere un rapporto di dare/avere, un contributo fattivo, essenziale allo studio del PP da parte delle associazioni. Se per “partecipazione” si intende invece l’aver preso parte a incontri, questo è vero.

Così come è vero che le associazioni chiedono un PP da anni, che l’opportunità di averlo è preziosa e che è necessario lavorare insieme, pubblico e privato, per le parti di propria competenza, sempre avendo ben presente che se il PP è l’aspetto tecnico e urbanistico, il Piano di valorizzazione del commercio e rilancio del turismo è l’aspetto politico e di indirizzo di quel progetto integrato di medio e lungo termine su cui insistiamo dall’ormai lontano 2003.
Proviamo a smettere di giocare a palla avvalenata. Per le associazioni, le vetrine sono l’unico problema di questo PP, le polemiche sul come e a chi, a noi non interessano. Le associazioni non hanno mai accusato il Governo di mancanza di dialogo, ma ne hanno criticato l’atteggiamento iniziale particolarmente risoluto sul discorso vetrine e la mancanza di ipotesi alternative. Ora questa fase è stata superata, il Governo ha accettato di addivenire a una mediazione sulle vetrine e stiamo provando a trovare soluzioni condivise dalla maggioranza degli operatori. Siccome non è per nulla facile, è inutile alimentare il fuoco con gli equivoci. Concentriamoci sul risultato e ognuno si prenda gli oneri e gli onori che gli competono.


San Marino, 4 settembre 2007

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