Volontari dell’Associazione ‘Amici di Padre Marcellino’, sesto giorno

Volontari dell’Associazione ‘Amici di Padre Marcellino’, sesto giorno

Sesto giorno
Mercoledì

Come ogni mattina Leonardo, Gabriele e John si coordinano insieme alla squadra operativa per l’organizzazione del lavoro, questa operazione non é semplice come sembra, oltre alle difficoltà linguistiche infatti, c’é anche un modo di lavorare molto diverso. Un esempio proprio di questa mattina é successo quando un ragazzo del quartiere voleva salire sul tetto con tanto di infradito ai piedi e zero esperienza sul lavoro da farsi, così il nostro Leonardo non ha esitato nel urlargli forte e chiaro : ” tu, SUR LE TETT , NO! ” poi come se nulla fosse, il ragazzo riprende a salire sul tetto. Sembrava una presa in giro ma quando raccontiamo l’accaduto a padre Marcellino, costernato con le mani tra i capelli ci risponde: “per forza non vi ha ascoltato, TETT significa TETTE e non TETTO!”.

Oggi noi donne abbiamo un appuntamento importante, papà Rafael, il nostro sarto ci ha invitato a casa sua per mostrarci come lavorerà al progetto “sartoria”. Usciamo dalla missione e attraversiamo la strada accompagnati dai ragazzi del quartiere, intravediamo papà Rafael dalla finestra e capiamo che è già al lavoro, infatti sentiamo subito il cigolio della macchina da cucire. Ci accoglie a braccia aperte e ci fa accomodare nell’unica grande stanza, da dove lo osserviamo lavorare concentrato sulla sua vecchia Singer a pedale. Le sue mani rugose sono veloci e precise nel tagliare e nel cucire le favolose stoffe africane scelte il giorno prima. Mentre lo osserviamo entra in casa un ragazzo con una camicia sbottonata, ha bisogno di una riparazione e di un bottone nuovo, ma papà Rafael ora non può proprio lasciare, ha 40 borse da creare e gentilmente gli chiede di ritornare. La casa é spoglia e sporca, papà Rafael si scusa e ci spiega che non c’è nessuna donna che si prende cura della casa, sua moglie purtroppo é morta qualche tempo fa e ora vive solo, ma per tutta la mattinata non c’é stato un solo momento per pensare alla sporcizia o alla solitudine, insieme agli altri giovani abbiamo rallegrato quella casa con canti e risate accompagnati incessantemente dal rumore della vecchia singer che lavorava.

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