San Marino. Re Nero, utilizzabili le intercettazioni recuperate e le trascrizioni

San Marino. Re Nero, utilizzabili le intercettazioni recuperate e le trascrizioni

L’Informazione di San Marino

Il processo si avvia alla fase finale. Il 6 febbraio prevista la requisitoria del Pubblico ministero

Re Nero, la corte rigetta tutte le eccezioni delle difese 

Dichiarate utilizzabili le intercettazioni recuperate e le trascrizioni. Rigettata anche l’istanza di sentire l’allora Pm, Di Vizio

Antonio Fabbri 

Re Nero, la Corte d’Assise di Forlì rigetta tutte le eccezioni delle difese e dispone procedersi oltre. Verosimilmente, dunque, il prossimo 6 febbraio inizierà la fase conclusiva del processo che vede imputati gli ex vertici di Asset Banca per riciclaggio internazionale e per una serie di altre contestazioni legate all’attività bancaria abusiva dell’istituto sammarinese in territorio italiano. Una vicenda iniziata nel 2008 che, quindi, a 10 anni di distanza dovrebbe vedere la conclusione del primo grado entro l’estate.

L’udienza di ieri era stata fissata solamente per prendere atto della decisione della Corte circa le eccezioni formulate dalle difese. Nell’ultima udienza del 23 gennaio, infatti, erano stati ascoltati i consulenti tecnici di parte, il professor Caccavella e il generale Rapetto. Sulla base delle loro audizioni le difese dei vertici di Asset Banca avevano riproposto le eccezioni sull’inutilizzabilità delle intercettazioni telefoniche, buona parte delle quali, vista l’impossibilità di accedere al server in seguito alla cancellazione accidentale dei files, era stata a suo tempo recuperata da copie di servizio della polizia giudiziaria. Ebbene, la Corte, citando l’orientamento della Cassazione in merito, ha nuovamente rigettato le contestazioni delle difese. Nello specifico, alla richiesta degli avvocati di disporre perizia sul server originariamente utilizzato per le intercettazioni, per tentare di recuperare dati o accertare il momento della cancellazione, o, ancora, verificare la conformità degli eventuali dati recuperati alle dichiarazioni testimoniali degli agenti di polizia giudiziaria, la Corte ha rilevato che l’utilità di questa perizia sarebbe del tutto dubbia, come confermato, rileva il Collegio, anche dal consulente tecnico della difesa, Rapetto. Rigettata quindi la richiesta di perizia sul server.

Respinta anche l’istanza che chiedeva una ispezione presso i locali della Procura alla ricerca di cd masterizzati contenenti le intercettazioni e, in subordine, di ascoltare il Pm Di Vizio.

La Corte ha richiamato le testimonianze rese dai testi di accusa che hanno riferito già sull’assenza dei cd masterizzati. Testimonianze, dice la Corte, delle quali non sui può dubitare. Per questo sono ritenute superflue sia l’ispezione sia l’audizione del dottor Di Vizio. Rigettata anche l’eccezione di inutilizzabilità delle intercettazioni. La Corte richiama la propria ordinanza del luglio 2016 in merito e aggiunge come delle conferme siano arrivate anche nel processo dalla testimonianza dell’agente di Pg che coordinò a suo tempo l’indagine. Unica richiesta ammessa, per contro, è quella del Pubblico ministero, Filippo Santangelo, che aveva fatto istanza per acquisite agli atti le dichiarazioni di un teste, rilasciate in fase di indagine, ma deceduto nella fase dell’udienza preliminare.

Si andrà dunque verso la conclusione del processo, a partire dalla prossima udienza del 6 febbraio con la requisitoria della pubblica accusa.

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