San Marino. Contratto industria, prosegue la mobilitazione referendaria: prossimi appuntamenti il 20 e 22 giugno

San Marino. Contratto industria, prosegue la mobilitazione referendaria: prossimi appuntamenti il 20 e 22 giugno

Continuano gli appuntamenti referendari per l’approvazione del Testo Unico Contratto Collettivo del settore industria sottoscritto lo scorso dicembre dalle Federazioni Industria di CSdL-CDLS-USL con l’Associazione Industriali. Dopo l’incontro odierno a Serravalle, si replica martedì 20 giugno davanti alla mensa di Faetano e giovedì 22 alla mensa di Gualdicciolo.

Come riferisce un comunicato stampa, si tratta di una “una vera e propria maratona di circa 200 appuntamenti, con assemblee e votazioni anche nelle fabbriche, per estendere gli aumenti e le tutele contrattuali a tutti i lavoratori del settore industria. Si tratta di un passaggio previsto dalla legge della Rappresentatività (59/2016), che sta impegnando le organizzazioni sindacali da diversi mesi.

“Questa capillare consultazione referendaria è indispensabile – spiegano i segretari delle Federazioni Industria, Agostino D’Antonio (CSdL), Paride Neri (CDLS) Enrico Biordi (USL)- per veder riconosciuta l’efficacia erga omnes al contratto collettivo del settore industriale sottoscritto lo scorso dicembre”.

Sono circa 10.000 i dipendenti delle aziende che aderiscono al contratto collettivo del settore industriale. ““Il loro voto è importante – continuano i tre segretari delle Federazione Industria – perché potranno estendere i medesimi diritti economici e normativi a tutti i lavoratori del settore. L’efficacia erga omnes costituisce infatti un vero e proprio vincolo che obbliga tutte le aziende di un determinato settore ad applicare il contratto collettivo, a prescindere dal fatto che le stesse siano iscritte o meno all’associazione datoriale che lo ha firmato”.

In caso di prevalenza del sì, infatti, le aziende che non avranno ancora erogato gli aumenti contrattuali previsti dall’accordo di dicembre -3% da gennaio 2022 e 2,4% da gennaio 2023 – dovranno obbligatoriamente corrispondere gli interi arretrati e adeguare le relative tabelle retributive.

“La scelta di lasciare ai lavoratori l’ultima parola attraverso lo strumento referendario – ricordano infine i tre segretari sindacali – conferma un percorso democratico ormai decennale. In questa occasione i lavoratori con il loro voto potranno assicurare medesimi diritti economici e normativi a tutti. Per questo raccomandiamo la massima partecipazione di operai ed impiegati”.

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