Legge antiriciclaggio, prima lettura in Consiglio

Legge antiriciclaggio, prima lettura in Consiglio

Legge antiriclaggio

Il Segretario di Stato per le Finanze, Stefano Macina ha presentato in Consiglio Grande e Generale la proposta per la legge antiriciclaggio. Un provvedimento che si pone l’obiettivo, ha spiegato, di garantire agli operatori sammarinesi la possibilità di offrire prodotti e servizi in modo trasparente, senza limitazioni, secondo gli standard internazionali; e di evitare “procedure rafforzate” nei rapporti bancari tra San Marino e gli esteri. L’auspicio, dopo la prima lettura di oggi, è che l’iter proceda velocemente perché a luglio ci sarà una nuova valutazione del Moneyval, dopo il giudizio non positivo sulla legislazione di San Marino.

“Questa legge è un requisito essenziale perché il Paese sia una piazza finanziaria internazionale”, spiega Macina e deve porre rimedio alle carenze evidenziate dal Moneyval, adeguando la Repubblica agli standard internazionali. Servono dunque controlli più trasparenti e conformi alle direttive comunitarie, ma anche una maggiore collaborazione tra le diverse Autorità e tra le forze dell’ordine. Tra gli interventi previsti dalla legge, la creazione di un’Agenzia autonoma che si occupi dell’analisi delle segnalazioni, dei controlli e delle verifica della legge. Previsti inoltre lo stop ai rapporti anonimi e la limitazione nell’uso dei contanti e dei libretti al portatore. Si tratta dunque, conclude Macina, di “uno strumento necessario per evitare situazioni che limitino le relazioni e l’operatività del nostro sistema bancario e finanziario”.

Conclusa la presentazione del Segretario è partito il dibattito, con l’annuncio da parte
dell’opposizione della presentazione di un ordine del giorno, che chiede al Governo, prima
dell’esame della legge, di riferire “sulla situazione generale del sistema bancario e finanziario
sammarinese, sullo stato dei rapporti con l’Italia e con gli organismi internazionali, sugli
interventi che il Governo ha in programma per ridare autorevolezza e credibilità alla Banca
Centrale e per garantire ulteriore sviluppo a tutto il nostro sistema”.
Infatti, ha spiegato il
consigliere della Dc Claudio Podeschi, per il settore sono necessarie “un’alta professionalità,
strutture vere di controllo e una legislazione chiara”.

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