Paganelli (Federmetano): «Rifornimenti calati del 10% e chi mantiene prezzi bassi mette la differenza di tasca propria. Serve un tetto fisso».
FRANCASCO ZUPPIROLI. L’oro moderno si chiama metano. Nulla sfugge dal cono d’ombra proiettato dai rincari e a questa regola aurea che ci accompagna da dopo lo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina e non fa eccezione nemmeno il gas, idrocarburo che diventa più prezioso ogni giorno che passa e che ha ormai superato stabilmente il prezzo di 3 euro al chilo per il servito. «Oggi noi vendiamo a 2,969 – snocciola Massimo Paganelli, titolare del distributore di via Montalaccio a Santa Giustina nonché membro del consiglio direttivo della Federmetano da quasi cinquant’anni –. Ma si tratta di un leggero calo dovuto al prezzo della fornitura di questi giorni. L’ultimo prezzo utile registrato era invece di 3,339 euro al chilo. È una cosa insostenibile e inconcepibile».(…)
Articolo tratto da Il Resto del Carlino