San Marino. Resoconto Commissione Consiliare Finanze mercoledì 26 ottobre mattina

San Marino. Resoconto Commissione Consiliare Finanze mercoledì 26 ottobre mattina

COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE FINANZE, BILANCIO E PROGRAMMAZIONE; ARTIGIANATO, INDUSTRIA, COMMERCIO; TURISMO, SERVIZI, TRASPORTI E TELECOMUNICAZIONI, LAVORO E COOPERAZIONE 

MERCOLEDI’ 26 Ottobre- Seduta della mattina

I lavori della Commissione consiliare ripartono in mattinata con l’esame del Progetto di legge “Riforma delle norme relative all’occupazione” dagli articoli relativi agli interventi per la flessibilità, in particolare dall’articolo 24 “Variazione dell’orario di lavoro”. Due gli emendamenti del governo: uno formale e un secondo che aggiunge un comma per definire la sanzione di mille euro in caso di inosservanza delle disposizioni previste, raddoppiata con la recidiva. Anche Dml presenta un emendamento che aggiunge il comma 4 con “la finalità di agevolare il più possibile la genitoriaritlà in funzione della gestione del lavoro, con l’esenzione degli accordi di flessibilità da obblighi comunicativi”. Il Segretario di Stato per il Lavoro Teodoro Lonfernini esprime parere favorevole e l’emendamento di Dml viene accolto,così anche i due del governo.

All’Articolo 25 “Distacchi dei lavoratori”- parimenti a quelli già discussi e approvati, art. 17 e 20, su tempo determinato e somministrazione del lavoro temporaneo- la Segreteria di Stato, i commissari di maggioranza e Rossano Fabbri di Mis presentano un emendamento abrogativo e un secondo emendamento per rinviare la disciplina della materia a decreto delegato, da emettere entro il 30 giugno 2023, e per specificare che il contenuto del Decreto “sarà definito previo confronto con le organizzazioni datoriali e sindacali giuridicamente riconosciute”.

Si apre un breve dibattito: Nicola Renzi, Rf sottolinea come sia il terzo articolo su cui “governo e maggioranza hanno deciso di utilizzare una formula-fotocopia, dovuto esclusivamente a prendersi più tempo per continuare un confronto con sindacati e categorie”. Evidenzia quindi come l’approccio dei Segretari di Stato impegnati a portare avanti le riforme sia stato diverso nei rapporti con sindacati e categorie. Anche se la nuova formulazione dell’articolo è ritenuta accettabile quello che preoccupa- rimarca– è che le prossime riforme che ci attendono finiranno a cozzare l’una con l’altra”. Andrea Zafferani, Rf, chiede al Segretario di illustrare le modifiche che erano state introdotte con l’articolo presentato in prima lettura. Risponde il Sds Lonfernini: “Era introdotta maggiore flessibilità sulla parte dei distacchi, anche brevi, intra-gruppo, per rispondere a un’esigenza di maggiore celerità, altro aspetto è che non c’era più la verifica nelle liste, in base al concetto della liberalizzazione”. Il Segretario ci tiene poi a precisare che su questo articolo, come su quelli relativi a lavoro determinato e interinale, non cambia opinione rispetto la posizione avanzata nel testo presentato in prima lettura. “Quegli articoli erano scritti bene, estremamente funzionali alla filosofia del mercato del lavoro che può e deve essere migliorato- sottolinea– rinviamo solo il ragionamento”. Quindi: “Il messaggio che rivolgo a tutti, parte istituzionale, categorie e sindacati- manda a dire– è che da quei punti si riparte, sono validi, certamente perfettibili”. E ancora, “voglio vedere- conclude– come d’altra parte si è in grado di mantenere fede a un impegno e alla parola presa”. Gli emendamenti concordati con maggioranza e commissario Fabbri sono dunque approvati.

La Commissione avanza nell’esame dell’articolato agli articoli del Titolo IV, “Rapporti e prestazioni di lavoro non subordinato”. Si introduce così all’Articolo 26 ,“l’attività lavorativa per percettori di pensione”, per consentire ai residenti, percettori di pensione di vecchiaia, di svolgere attività lavorativa a) con stipula di apposito contratto di collaborazione ; b). tramite prestazione di lavoro occasionale.

Il governo presenta emendamenti dei correttivi testuali. Anche Libera e Rf presentano emendamenti, in particolare, il commissario Matteo Ciacci di Libera illustra le proposte di modifica del suo gruppo, tra cui l’introduzione della possibilità di lavoro subordinato. Mentre Andrea Zafferani spiega le proposte di Rf, relativamente all’inserimento piuttosto della stipula di un contratto di collaborazione coordinata e continuativa a progetto: “Una forma contrattuale che il nostro ordinamento conosce”, eliminando i vincoli di durata massima e senza limiti numerici rispetto all’organico del datore di lavoro. Il secondo emendamento di Rf riguarda l’indicazione della retribuzione: “Voi fate riferimento alla media territoriale- chiariscenoi proponiamo piuttosto che il compenso percepito sia ‘almeno pari alla retribuzione prevista dai contratti collettivi di lavoro per mansione analoga, rapportata al numero di ore effettivamente svolte’”. Il Sds Lonfernini spiega l’orientamento contrario agli emendamenti di Libera: “Sul lavoro subordinato la visione è diversa”. Mentre su quelli di Rf apre il ragionamento sull’emendamento relativo alla retribuzione.

Sull’articolo 26 viene espresso generale apprezzamento da parte dei commissari. In particolare,“Il Segretario ha avuto il merito di infrangere un tabù- dà atto Renzi, Rf- è una norma che è bene monitorare per evitare possibili abusi, ma ben la venga volontà di procedere nel far emergere un fenomeno che tutti noi sappiamo benissimo come a San Marino esista e sia diffuso e, al contempo, dare dignità e riconoscimento, comprese tutele, a chi questa cosa la sta facendo, siamo sulla strada giusta”.

Dopo un confronto sul testo, viene riformulato un nuovo emendamento con l’accordo di tutti i gruppi “Articolo 26 bis” che accoglie una delle proposte di Rf , quella sulla specifica della retribuzione. Matteo Ciacci, Libera, si ritiene in parte soddisfatto dal nuovo articolo condiviso: “I numeri dimostrano che, nonostante ci sia l’allungamento dell’età pensionabile, la produttività aumenta ed entrano i giovani nel mondo del lavoro- sottolinea- quindi è un passo in avanti”. Si mantengono i dubbi sul rifiuto a inserire contratti di lavoro subordinato, ma “la mediazione trovata è ragionevole e l’articolo è positivo”, aggiunge. Emanuele Santi, Rete, giudica la riformulazione molto qualificante: “Dobbiamo arrivare a un lavoro normato, ma non abusato- rimarca- la parte che più qualifica il provvedimento è il comma 6), in cui si dice che il lavoro è sospeso o limitato se la Commissione per il lavoro intravvede storture e se ci sono picchi di disoccupazione giovanile”.

La soddisfazione infine espressa dal Sds Lonfernini: “Siamo arrivati a regolare qualcosa che doveva essere regolato da tanto tempo, avremmo evitato tante complicanze burocratiche”, sostiene. “Oggi lo smarchiamo- prosegue– e daremo la possibilità a tante persone che possono continuare a prestare la loro attività lavorativa di farlo, senza entrare in conflitto con il circuito virtuoso dell’attività lavorativa dei più giovani”. Libera ritira gli emendamenti, Rf ritira quello accolto nelle nuova formulazione e mantiene quello sul contratto co.co.co, che viene respinto. L’emendamento Articolo 26 bis è approvato.

Ultimo articolo affrontato nella seduta della mattina è il 27, “Solidarietà familiare”, che introduce il supporto gratuito di familiari residenti, per coniugi e parenti fino al secondo grado ai titolari di impresa individuale o società, e liberi professionisti. All’articolo 27 il governo presenta 4 emendamenti, tra cui uno per specificare che il supporto può essere esteso ai parenti fino al secondo grado (e non al primo come previsto nella versione originaria). Michela Pelliccioni, Dml, presenta quindi un emendamento del suo gruppo, relativo al contributo di solidarietà forfettario previsto per il titolare dell’azienda o il libero professionista che si avvale del supporto occasionale gratuito di familiari. L’articolo 27 prevede infatti che il contributo sia pari al 30% della retribuzione media territoriale e che l’importo sia dimezzato qualora il famigliare sia un lavoratore con posizione contributiva attiva e se il supporto abbia durata massima di tre mesi. L’emendamento di Dml sostituisce l’importo diminuito al 70% ,invece del 50% ; “visto l’attuale momento storico- motiva Pelliccioni- riteniamo migliorativa la riduzione del contributo”. Il Sds Lonfernini stima la variazione introdotta da Dml, dal 50 al 70%: “Da 300 euro si passa a 180 euro, non sono contrario per un importo di questa portata”. Quindi Pelliccioni riformula la proposta, cercando di definire le casistiche come fatto notare da Zafferani, Rf: “Possiamo distinguere e mettere la diminuzione del 70% per chi lavora già e inserire il 50% per chi lavora e dà supporto per un periodo non superiore ai tre mesi”.

Ciacci di Libera ritiene la proposta di Pelliccioni migliorativa per chi ha già posizioni contributive, ma “rimane il tema che questo è il governo che passa incrementa da 100 a 600 euro la solidarietà familiare e si dà l’idea che si cerca di rimpinguare il fondo pensioni in tutti i modi”. Dalla maggioranza, Rete si smarca dalla proposta di Dml: “Il punto non è se uno ha o non ha posizione contributiva- puntualizza Santi di Rete- ma si dice che se uno ha aiuto familiare, paga di più in favore di altro, è un contributo a fondo perduto. Per me, la formulazione migliore era quella originaria che toglieva il 50% per il lavoro sotto i tre mesi”. Infine, gli emendamenti del governo sono accolti, mentre quello di Dml viene respinto con 3 voti a favore e 5 contrari. La seduta si chiude e l’esame del Pdl riprenderà del pomeriggio dall’articolo 28.

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