Consiglio Grande e Generale di San Marino, resoconto della seduta mattutina di venerdì 15 dicembre

Consiglio Grande e Generale di San Marino, resoconto della seduta mattutina di venerdì 15 dicembre
CONSIGLIO GRANDE E GENERALE, SESSIONE 13-22 DICEMBRE
-VENERDI’ 15 DICEMBRE-   
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In mattinata prosegue in Consiglio Grande e Generale il dibattito sul Bilancio di previsione 2024, giungendo alle repliche- in cui non mancano anche scambi accesi tra  il capogruppo del Pdcs, Francesco Mussoni, e i consiglieri di minoranza, in particolare di Rete- per poi arrivare alla sua conclusione.
A fine seduta, la Reggenza comunica il termine del deposito degli emendamenti alle 15. Annuncia  poi che i lavori consiliari riprenderanno lunedì mattina, annullando di fatto la ripresa nel pomeriggio, per consentire e dare tempo a Consiglieri e Segretari di esaminare tutti gli emendamenti.
Di seguito un estratto degli interventi della mattina.
Comma n.5. Provvedimenti in esecuzione della Legge 18 febbraio 1998 n.30 “Norme Generali sull’Ordinamento Contabile dello Stato”: a) Progetto di legge “Rendiconto Generale dello Stato e degli Enti Pubblici per l’esercizio finanziario 2022” (presentato dalla Segreteria di Stato per le Finanze e il Bilancio) (II lettura) b) Progetto di legge “Bilanci di Previsione dello Stato e degli Enti Pubblici per l’esercizio finanziario 2024 e Bilanci Pluriennali 2024/2026” (presentato dalla Segreteria di Stato per le Finanze e il Bilancio) (II lettura)
Matteo Ciacci, Libera
Siamo arrivati alla discussione dell’ultima Finanziaria della Legislatura, e mi verrebbe da dire fortunatamente anche l’ultima di questo governo. Qualche analisi va fatta sia sul testo che affronteremo, sia su questo quadriennio complesso, con due grandi emergenze, quella sanitaria e quella legata al contesto internazionale che continua ad avere riflessi diretti e indiretti sul nostro Paese. Il realismo credo debba essere la traiettoria su cui concentrare i nostri interventi. Credo il Paese non stia bene, il contesto economico vede una riduzione delle attività economiche aperte e anche il settore industriale che ha retto nel periodo covid oggi sta rallentando. Per di più abbiamo una inflazione galoppante che sta schiacciando i salari e le difficoltà ora si evidenziano anche nei confronti di chi lavora. Perché se è vero che abbiamo una disoccupazione bassa, oggi chi lavora ha un salario che fatica ad arrivare a fine mese e ci preoccupa il bilancio dello Stato.
Grande novità del quadriennio è stato poi il debito estero che ci porta ogni anno a pagare milioni di interesse, 350 milioni di debito pubblico estero, più i milioni di di debito interno, più i titoli pubblici che abbiamo sul groppone, e la situazione dell’Irredimibile che appesantisce la nostra realtà economica..è chiaro che sul bilancio Stato da adesso in avanti dovremmo compiere delle riflessioni. Non possiamo continuare con la strategia di limitarci a una gestione stanziale del debito estero senza lavorare per una riduzione degli interessi, perché nel 2027 il rischio è che ci troveremo di fronte ad un aumento vertiginoso degli interessi. Il roll over ha portato all’aumento del tasso dal 3,25 al 6,5%, le obbligazioni senior piazzate sono al 9,5%, stiamo appesantendo il futuro delle nuove generazioni.
Oggi i nostri giovani devono fronteggiare due altre nuove emergenze. Il Paese deve affrontare il debito estero, che dobbiamo cercare di rallentare, ma le due emergenze inedite sono quella legata a inflazione e carovita e poi l’emergenza casa. In passato tutti i nostri concittadini avevano il loro appartamento, oggi invece l’appartamento è difficilissimo da trovare in affitto, perché gli affitti sono raddoppiati, ed è difficilissimo accendere un mutuo. E chi ha un mutuo prima casa ha visto raddoppiare gli interessi. Su questi temi qui dovremo dare risposta immediata. E quando parlo di Bilancio dello Stato, per noi la prima risposta è quella di introdurre interventi per l’edilizia sovvenzionata, perché è un tema che non abbiamo mai affrontato. Siccome non abbiamo dati sul settore immobiliare, proponiamo un osservatorio per capire il trend, tutte proposte che ci piacerebbe venissero immediatamente accolte. Poi sul carovita: oggi abbiamo perso 10-15 punti del potere di acquisto dei salari, abbiamo bruciato praticamente i rinnovi contrattuali e avuto una risposta sul carovita minimale con contributi aumentati di un punto percentuale sulla Smac per i bene alimentari, aumentati del 13%. Si deve immediatamente intervenire e questo è lo scontro che avremo in Finanziaria. C’è un governo che gestisce in maniera ordinaria un Paese che necessita invece di una risposta straordinaria. C’è un governo conservatore e nella prossima legislatura ci deve essere una impronta più riformista, perché questi sono temi troppo importanti per non essere affrontati. Il mio auspicio è che si lasci da parte l’attendismo poco produttivo a favore di un attivismo necessario per dare risposte reali ai concittadini. Sulla prospettiva c’è la grande novità positiva dell’accordo con l’Ue, di qui l’invito- a parte la condivisione con la cittadinanza- a un impegno della politica e di tutti perché si faccia fruttare al meglio l’Accordo di Associazione affinché non resti lettera morta. Obiettivo poi deve essere quello di ridurre il debito estero. Con questi obiettivi Libera cercherà di fare opposizione sì dura, ma costruttiva.
Francesco Mussoni, Pdcs
Da Ciacci c’è sempre questa definizione che arriva alla maggioranza: “governo conservatore”. Questo sarà l’ultimo bilancio di Legislatura, il quarto. Il primo bilancio del 2019-2020 era il bilancio della crisi finanziaria, il paese era sull’orlo del precipizio. Il bilancio 2020-2021 era il bilancio del covid, quello del 2022 era parzialmente del covid e in più c’era la guerra in Ucraina, Il bilancio 2023 ha anche la guerra di Israele, oltre agli aspetti legati alla guerra in Ucraina. In questi 4 anni, oltre ad aver dato stabilità finanziaria al paese in una situazione drammatica, questa maggioranza, che qualcuno vuole qualificare come conservatrice per preparare un discorso diverso, è stata in realtà una maggioranza estremamente riformatrice, con la capacità di fare in modo che il Paese non andasse in una situazione di default. Abbiamo introdotto la riforma delle pensioni, quella del lavoro, nel 2020 abbiamo fatto la riforma epocale della giustizia, abbiamo creato- sì, con il debito pubblico come tutti vogliono sottolineare- una situazione di stabilità della finanza pubblica e di controllo del debito e sopratutto di certezza del debito pubblico, perché ci eravamo trovati nel 2020 una sorta di poste passive e spese non classificate che erano certamente debito. Per cui non abbiamo fatto debito, ma una ricognizione del debito esistente. Io la considero una riforma, per il nostro gruppo politico è stata una riforma questa perché, conti alla mano, belli o brutti che siano- e per me non sono così male- il sistema di finanza pubblica è sotto controllo e gestibile con interventi razionali. Poi scusate, qualche giorno fa abbiamo chiuso la Parafatura dell’Accordo di Associazione con l’Ue, un percorso che dal 2012 aveva visto l’avvio del negoziato. Allora, prima di arrivare all’esame del bilancio, tutto questo va detto, su quanto fatto da maggioranza e governo. E ringrazio tutto il mio gruppo consiliare per la fatica e i sacrifici fatti in questi anni, credo sia stata una legislatura estremamente riformista. E ringrazio ovviamente anche tutta la maggioranza, perché non è stato facile. Questo è stato il governo che ha dato stabilità al paese e creato le riforme che si potevano fare in un dato tempo per il Paese.
    Il cerchio non è chiuso, certo. Pensare di risolvere tutti i temi e problemi di un Paese che, tra l’altro, veniva da una situazione difficile, è più un’utopia. Ci sono percorsi rimasti aperti e percorsi che non sono stati maturati, personalmente anche io ho maturato frustrazioni per temi  cui tenevo e che non sono stati affrontati  e saranno sì da affrontare. Abbiamo un debito, è buono o cattivo? Noi abbiamo certificato un debito e dobbiamo continuare con le riforme e a fare in modo che sia debito buono La politica del debito ci condizionerà e ci impone un riformismo, non è riformismo di destra o di sinistra, ci sono temi che il Paese deve affrontare anche per scelta politica fatta in questi anni in cui ritengo si sia fatto molto e sono politicamente soddisfatto per il servizio reso al Paese.
Se consideriamo il bilancio da cui partivamo e il bilancio che stiamo facendo oggi, credo in pochi anni abbiamo creato condizioni di crescita del Paese. E’ chiaro che c’è una situazione liquida ,lo abbiamo visto in Aula anche politicamente, il bilancio  è anche il bilancio che precede le elezioni politiche e c’è un clima politico consapevole . E ringrazio il Segretario e il Governo perché c’è stata serietà di approccio, è un bilancio asciutto, tecnico, non ha note programmatiche di particolare rilievo, salvo le deleghe, come tutti hanno fatto notare, perché è un bilancio che non ha una prospettiva, con il governo che cesserà la propria funzione istituzionale. Rimango quindi un po’ stupito quindi quando qualche intervento di opposizione lamenta la mancanza di programmazione economica e politica.
Sull’innalzamento delle retribuzioni su cui stanno scioperando oggi: è un tema delicato, alzando la retribuzione rischiamo ci sia un innalzamento dei prezzi dei prodotti. Secondo me bisogna stare attenti a intervenire su questi temi con emotività ed evitare interventi a pioggia e cercare un quadro che crei equilibrio, sia sulla politica dei prezzi, dell’inflazione, sia sul mantenimento delle retribuzioni. In conclusione, questo bilancio riflette la somma dei momenti storici, un paese che è pronto per rilanciarsi da un punto di vista economico, elementi che consentiranno riforme per rilanciare il percorso che sosterrà le nuove generazioni in un quadro politico di riferimento con l’Ue.
Repliche
Marco Gatti, Segretario di Stato per le Finanze e il Bilancio
Partirei dalle osservazioni lanciate dal consigliere Ciacci sul governo conservatore. Ricordo quando è partita questa maggioranza, a seguito di un primo bilancio in cui le forze politiche hanno voluto delegare quella che era la loro responsabilità, quando si creò un tavolo allargato a tutti, perché era una situazione molto complessa, dove tanti interventi necessari non erano mai stati portati avanti, e non dico solo da quel governo, l’ultimo. Da lì ci sono state le elezioni ed è partita la maggioranza in quelle condizioni. Successivamente non c’è stato più bisogno di fare tavoli allargati, perché la politica si è riappropriata delle proprie responsabilità, si è creato debito perché non si peggiorasse la situazione rispetto quella ereditata nel 2019. Se si continua infatti a spostare pagamenti e a far finta che i debiti non ci sono, l’economia non riprende. Ho sentito parlare della traiettoria del debito, ci sono numerosi documenti e relazioni, e non dico di leggere quello che fa il governo, ma almeno quelli degli organismi che ci valutano e in cui si parla di una traiettoria in discesa. Quando si parla di debito buono o cattivo, il capodelegazione del Fmi lo ha spiegato in una conferenza stampa: il problema non è il debito nominale ma il rapporto Debito/Pil. Se quel debito fa crescere il  Pil e la percentuale scende, significa che si usano bene quei fondi, si fa economica. Allora, secondo me, il Consiglio Grande e Generale deve iniziare a fare questo sforzo di capire quali sono gli indicatori da prendere in considerazione, vedere come muovono e poi fare le critiche al governo. Oggi il rapporto Debito/Pil sta scendendo, significa che quello che prendiamo non lo stiamo spendendo esclusivamente in spesa corrente, ma che abbiamo creato le condizioni per una crescita economica. Si va verso un maggiore equilibrio e sostenibilità. Poi in questo bilancio c’è un indicatore chiaro che anche il Nominale sta scendendo. C’è un disavanzo di 38 mln di euro, che prevede anche il pagamento dei vari debiti contratti per finanziamenti, e ne rimettiamo solo una parte, perché non facciamo il roll over di quel debito. Se andiamo a vedere effettivamente in un bilancio di previsione vediamo un aumento di debito di 20 milioni. Io credo che qualunque governo sia capace di recuperare in una gestione annuale quei 20 milioni, forse anche qualche milione in più, è sempre successo, con tutti i governi di avere dei risparmi e credo anche il debito nominale scenderà con gradualità nel futuro. Noi siamo interessati affinché il rapporto Debito/Pil scenda il più possibile e velocemente, significa che c’è crescita del Paese.
     E’ stato chiesto dal consigliere Guidi un chiarimento sull’Ospedale di Stato: abbiamo previsto solo i costi di progettazione. Nel momento in cui avremo un quadro completo dell’investimento per l’ospedale è importante avere una legge di spesa in cui indichiamo la spesa e le fonti di approvvigionamento e poi portarla all’attenzione del Consiglio. Quindi per opere così importanti pensiamo sia meglio non procedere in un quadro generale di bilancio, ma di portare una legge di spesa per discuterne poi in Consiglio Grande e Generale. Abbiamo previsto i maggiori costi per gli adeguamenti per quello che sarà il lavoro che la Pa dovrà fare come adeguamento, a seguito dell’accordo di associazione con l’Ue.
     Siamo stati prudenti su entrate e uscite.  A me risulta, che rispetto al 2022 abbiamo previsto maggiori entrate per soli 9 milioni di euro e previsto maggiori uscite per 29 milioni rispetto al 2022, anche qui abbiamo usato un criterio di prudenza. Sulla Camera di commercio e il milione a bilancio, questo riguarda l’inizio dell’attività dello sportello front-office che la Camera dovrà iniziare a fare nel 2024, iniziando ad assorbire delle attività dell’ufficio Attività economiche. I  costi di Banca centrale sono quel 1,6 mln che c’è tutti gli anni, poi 2 mln sono i costi Aif che non ha sue entrate, perché le confische sono assorbite dal bilancio dello Statom quindi abbiamo voluto dare copertura rispetto ai costi stimati.  Aif sta facendo investimenti soprattutto a livello informatico, c’è un’attività di implementazione e in questo anno ci saranno più costi rispetto anche agli anni successivi..
Matteo Ciacci, Libera
Comprendo la necessità di buttare in calcio d’angolo i tentativi di evidenziare e analizzare dati, ma la storiella per cui le difficoltà sono nate poco prima che arrivasse questo Esecutivo lascia il tempo che trova. Diamo dei dati: recentemente si è affrontata la cartolarizzazione, è innegabile come il bilancio pubblico paghi la situazione del sistema bancario che nel 2011 vedeva un quarto dei crediti in sofferenza. Dal 2010 al 2014 si è creato il 35% dell’intero ammontare degli Npl, 1.400 debitori su 900 non hanno garanzie, cosa evidenziano? Dal 2010 al 2015 il sistema bancario ha creato quei buchi che oggi noi con il bilancio e il debito stiamo pagando. E chi controllava allora?  Chi è intervenuto? Nessuno. Basta buttare la palla che è sempre colpa degli altri, le responsabilità sono chiare e la storia è stata affrontata anche dalle Commissioni d’inchiesta, Ma oggi debito estero, tema dell’abitazione e carovita-inflazione sono 3 emergenze che non avete avuto né la forza,  né la capacità di affrontare con concretezza. E siamo alla vigilia dell’ultima Finanziaria.
Matteo Zeppa, Rete
Rispetto all’intervento del capogruppo Mussoni: dalla maggioranza si cercano sempre scuse, noi come movimento abbiamo fatto degli errori ma non disconosciamo quanto fatto, responsabilmente bisognerebbe anmettere capogruppo, che non è stata fatta la riforma Igr che era la base da cui partire per la rivalutazione di tutto il sistema economico, partendo dall’accertamento, e per una politica economica a favore delle fasce in difficoltà. Poi sento la stupidaggine incredibile nel momento in cui lei afferma che ‘l’innalzamento della retribuzione rischia di portare a un innalzamento dei costi delle aziende’. Mi deve citare il tomo economico che dice questa cosa. Le ricordo poi che le aziende a San Marino, in tutti i settori, hanno avuto detassazione, sgravi, facilitazioni anche nell’accedere al credito, e tutte misure che non possono essere paragonate ad un aumento delle retribuzioni dei dipendenti. Ma di che cosa stiamo parlando? Le ricordo poi che i contratti chiusi in tutti i settori- tranne quello bancario- rinnovati su base triennale, non servono e non riescono a garantire nemmeno il recupero dell’inflazione.
Francesco Mussoni, Pdcs
Lei, consigliere Zeppa, è falso e mistificatore. Ho detto piuttosto che se lei aumenta la retribuzione è probabile che aumentino i prezzi dei prodotti, ed è molto diverso rispetto quello che dice lei. E sulla riforma Igr dica la verità ai suoi elettori: che voleva fare una riforma Igr con un Odg, buttato là. Lei è stato al governo 3 anni e mezzo e viene qui a farmi la morale?
Se aumentano le retribuzioni, si rischia poi che aumentino i prezzi e di danneggiare ancora di più le famiglie. La riforma Igr non l’avete voluta fare voi, che siete usciti dalla maggioranza per andare a fare le elezioni ma noi non siamo caduti nel tranello. Lei è stato irresponsabile anche nell’ultima parte del governo in cui c’era anche lei .Se vogliamo dialogare si dialoga, ma senza dire fesserie al microfono.
Giovanni Maria Zonzini, Rete
Vorrei tranquillizzare il capogruppo Mussoni, su quando si rischia di aumentare i salari. Proprio su questa circostanza, noi abbiamo chiesto la riforma fiscale, dopo la riforma previdenziale, e non c’è stato un Odg buttato là, ci sono linee generali dettate da un Segretario per le Finanze che avevamo appoggiato. Lei dà dei mistificatori a noi, ma dovrebbe ricordare che noi, a piu riprese, ad ogni comma comunicazioni, abbiamo richiesto la riforma fiscale. Questa pantomima da ‘Masaniello’ del capogruppo Dc lascia il tempo che trova ed è smentita da fatti e circostanze facilmente verificabili.
Pasquale Valentini, Pdcs
Vorrei manifestare disagio personale nel vedere il livello che quest’Aula mette in atto. Due -tre precisazioni, è vero, stiamo pagando le crisi bancarie ma anche qui occorre un minio di sincerità generale. Gli Npl non sono nati nel 2010 -2011, sono stati riconosciuti nel 2010-2011. A livello internazionale, allora il sistema bancario è andato a vedere la qualità dei patrimoni e dei bilanci e anche San Marino ha dovuto farlo e in quella situazione sono emersi gli Npl che, ahimè, sono stati generati in un cero atteggiamento avuto con la ‘piazza finanziaria senza regole e senza competenze’. Abbiamo una responsabilità sul cambiamento e possiamo fare a gara a dire chi ha più colpe, ma il problema è che non accada più e si sia capaci di dare al sistema bancario finanziario una consistenza maggiore confrontabile con l’esterno. In tutte le discussioni che facciamo, se San Marino e i sammarinesi stanno bene o male, vorrei raccomandare di non considerare il Pil come unico indicatore. Dobbiamo avere un quadro più realistico della situazione del paese ed è assurdo che non lo si possa avere in un Paese di 34 mila abitanti come il nostro.
Luca Boschi, Libera
Il punto non è guardare alle responsabili, ma la politica dei redditi e il carovita. Il punto è che c’è un dato oggettivo, una famiglia media sammarinese, negli ultimi 3 anni, ha visto crescere le spese mensili per beni di prima necessità, energia, bollette e carburanti di almeno 500-600 euro a famiglia. Per una famiglia reddito medio alto causa delle rinunce come le vacanze, per esempio, ma per una a reddito medio-basso significa che si rinuncia a sostenere le spese per l’istruzione per i figli e le spese mediche in un sistema in cui  è difficile accedere alla sanità pubblica. Parimenti, è un dato di fatto che misure a sostengo di queste fasce non si sono viste.
Teodoro Lonfernini, Segretario di Stato per il Lavoro
Avverto che su questo tema ci si sta un po’ scaldando e agitando nella dialettica tra gruppi, ma è legittimo. Voglio evidenziare nuovamente un aspetto: il collega Gatti ha presentato un prodotto legislativo, la legge di bilancio, che vuole essere tecnica e avere strumenti tecnici per rispondere a determinate esigenze che anche voi avete evidenziato.  Sono d’accordo, nessuno è alla ricerca di responsabilità. E ci sono aspetti in bilancio che devono essere maggiormente affrontati, c’è l’inflazione, c’è un problema sicuramente legato alla ricerca di una casa per tante persone e c’è un problema legato alla gestione degli aumenti degli interessi per i mutui, ma non posiamo permetterci di trattare una legge di bilancio tecnica con il muro contro muro, per affrontare temi che sosteniamo tutti. Fare tutto questo poi con uno sciopero generale, e mi rivolgo agli amici del sindacato, risulta assolutamente controproducente, è uno scivolone portato avanti solo per logiche che non rispondono alle loro prerogative principali, la tutela dei lavoratori e dei loro diritti, non ci sono ragioni per giustificare uno sciopero generale.
Roberto Ciavatta Rete
La retorica è importante ma bisogna dare i  dati come stano nella realtà. Capisco che il nervosismo di Mussoni non può che testimoniare un prurito dipeso dallo scontri tra correnti interne nella Dc, che si devono risolvere per andare incontro alla prossima legislatura, e capisco che sposi teorie neoliberiste, e a riguardo, semmai se non aumentiamo salari, contraiamo i consumi ed è quello che sta avvenendo. Quanti conosciamo sammarinesi che vanno a fare la spesa fuori San Marino, cosa che prima non succedeva? Così come si rischia di avere sempre più residenze fittizie, perché la gente si deve spostare fuori da San Marino, perché non riesce a pagare gli affitti interni, come succede a Montecarlo. Va bene così? Se non si vuole fare solo retorica, il problema sta nel fatto che non riusciamo a ridistribuire la ricchezza sociale. E nel passato la Dc questa attività politica la faceva, ora  invece si è persa la capacità di ridistribuire la ricchezza che si produce.
Guerrino Zanotti, Libera
Proseguire il dibattito sulla falsariga dei pochi interventi della maggioranza e del governo nel dibattito principale è sbagliato. Si continua a dare una narrazione fuorviante rispetto alla realtà. Questa legge di bilancio non è tecnica, prevede oltre 50 deleghe e proroghe di deleghe, oltre 50 interventi di caratteri diverso, rispetto al testo che andiamo ad affrontare, e che affrontano temi poco inerenti a una legge di bilancio, deleghe poi con tempi lunghissimi, molte hanno scadenza al 31 dicembre 2024.
Fernando Bindi, Rf
Non si può andare avanti così, avere ‘la botte piena e la moglie ubriaca’, bisogna sapere a cosa dobbiamo rinunciare e a cosa dobbiamo tendere, se non facciamo questo, raccontiamo favole. E quando diciamo che il governo ha messo in sicurezza il paese, è solo una favola. La realtà è che è stata gestita una amministrazione ordinaria tesa al consenso, metodo accentuato in questi ultimi tempi, e lo vediamo da delibere che il governo sforna. Diciamo che abbiamo una visione diversa e il bilancio è tutt’altro che tecnico.
Eva Guidi, Libera
Segretari e consiglieri di maggioranza si affrettano a dire che la Finanziaria è asciutta e tecnica, ma non è mica una vergogna dire che la finanziaria è un atto politico, anzi è l’atto più politico espressione del governo. Di fronte alla legge con 55 articoli, che sono 55 deleghe fra nuove e vecchie, non ci vedo nessuna vergogna e non capisco perché nascondersi dietro queste finte terminologie. Dal collega Mussoni ho sentito ‘l’osanna’ dell’apertura del debito, che viene considerato una riforma perché produce stabilità delle finanze pubbliche. Mi sembra un’affermazione che non ha un grande senso. Sono tutti capaci di fare stabilità finanziaria con il debito. La stabilità finanziaria però si fa con lo sviluppo e ne abbiamo visto ben poco.
Massimo Andrea Ugolini, Sds per la Giustizia
Quando il Segretario Gatti dice che c’è una impostazione tecnica, è perché non ha inserito in bilancio elementi politici, come riforme. Ci apprestiamo infatti all’ultimo anno di legislatura.  Tutte le cose inserite in bilancio- un bilancio che non si discosta dall’impostazione della prima lettura- ci portano a un disavanzo di 38 mln, ma se le entrate continueranno sulla scia di quest’anno, si andrà ad un allineamento e pensiamo di consegnare il bilancio in equilibrio dei conti pubblici, anche dal punto di vista del metodo. Siamo accusati di inserire emendamenti in Finanziara, abbiamo inserito infatti deleghe che vanno incontro a esigenze emerse dagli incontri avuti con sindacati e categorie e inserito così anche il tema del carovita, su cui comunque siamo già intervenuti in questi anni.
Alessandro Rossi, Gruppo misto
Sul debito: è un tema cruciale di questa legislatura e anche di carattere politico. Il Segretario vede l’ineluttabilità del debito e ci dice che è importante ci sia un rapporto debito-Pil sostenibile. Io sono dubbioso perché è lo stravolgimento dei principi economici cui sono affezionato, rispetto quelli in voga, che portano politiche non più gestite in prima persona dalla Democrazia e dai rappresentanti del popolo, ma sono politiche che vengono da fuori. Chi vive in Italia si rende conto benissimo della corda al collo che si stringe nelle classi medie e del divario che si ampia tra chi ha molto e chi poco. Ciò è dovuto al fatto che le risorse per pagare gli interessi vanno tirate fuori dai cittadini e non ci sono risorse per politiche di ridistribuzione. Lo sforzo che deve fare la politica è comunitario per cercare direttrici e per essere il più possibile non condizionati dal debito, ma occorre pensare più allo sviluppo che alla contrazione.
Manuel Ciavatta, Pdcs
Per rispondere al consigliere Guidi sulla ristrutturazione del debito: sarebbe stato difficile, nelle condizioni del Paese, ciò che il governo è riuscito a fare. Non è solo ristrutturazione del debito l’aver chiarito l’entità reale del debito, ma anche essere capaci di andare sui mercati e riuscire a risultare credibili sui mercati, cosa non scontata. E ciò ha permesso di dare stabilità. Facile dire ‘coi soldi si fanno le riforme’, ma quei soldi vanno rimediati. e.
Sara Conti, Rf
Il Sds Gatti dice che abbiamo criticato il debito, ma non è vero, abbiamo semmai criticato le scelte fatte e le modalità con cui il debito è stato gestito. Sono modalità che riflettono esattamente quello che questo Congresso è stato in questa legislatura, ovvero un governo totalmente scollato, non un organismo collegiale.
Un discorso serio, concreto e di prospettiva per l’ospedale si riesce a fare? O volete continuare a vendere fumo? Perché è quello che continuate a fare da inizio legislatura.
Stefano Giulianelli, Pdcs
Sull’emendamento che riguarda la proroga e stabilisce i termini di presentazione dei redditi al 31 luglio, anziché 30 giugno, come richiesto dagli ordini professionali: è un termine più corretto, in via strutturale va mantenuto al 31 luglio, anche rispetto a dichiarazioni che riguardano redditi prodotti all’estero, poiché i termini in Italia sono diversi.  Poi anche su assegni e contributi famigliari: sono tutti temi che troveranno risposte nelle deleghe a bilancio.
Giuseppe Maria Morganti, Libera
Una prima risposta al debito era stata quella di lavorare sulla spending review, parola non utilizzata da questo governo, che ha invece implementato le spese correnti.
Occorre trovare accordo tra le forze politiche affinché le opportunità dell’Accordo di associazione vengano sviluppate e colte. Capisco oggi che lo sciopero generala non ha potuto avere grande partecipazione. Chiaro, sono stati appena chiusi i rinnovi dei contratti, ma riconosco ai sindacati un merito: quello di tornare a guardare alla società, perché il ruolo del sindacato non è solo quello di difendere i redditi di lavoratori e pensionati, ma anche guardare all’organizzazione sociale.
Iro Belluzzi, Libera
Il superamento del T2 non viene colto dall’Accordo di associazione ci sono aspetti che vanno a gravare sulla capacità dell’impresa esistente sul territorio sammarinese ed è uno degli impegni che collettivamente ci dobbiamo prendere, per poter mettere nelle condizioni il nostro sistema produttivo di poter continuare a contribuire alla crescita del Pil e proseguire il percorso virtuoso individuato.  Dobbiamo giungere alla strutturalità della crescita economica, per non parlare del sistema bancario-finanziario, io credo che il tempo che si è dato nell’accordo di Associazione sia vagliati in modo profondo per portare il nostro sistema in un ambito più ampio che è quello europeo. Finisce il governo, speriamo di ripartire con quello che sarà una conformazione diversa del governo del Paese, ma con modalità più legate all’attenzione del bene collettivo e dei lavoratori e delle imprese.
Nicola Renzi, Rf
C’è una sorta di muro contro muro e valutazioni opposte, giocoforza questa finanziaria è il riassunto di quello che questo governo ha fatto nei 4 anni e mezzo della sua esistenza. Chiaro, questo governo si trovava una sfida enorme, quella del debito, credo sia stata una grave mancanza del governo precedente non aver avuto accesso ai mercati internazionali per fare debito.  Allora si poteva fare a tassi interessanti, era un dovere e non lo si è fatto per motivi politici, ma questo governo non può essere assolto solo perché ‘ha piazzato titoli di debito pubblico sul mercato’, e lo ha fatto a tassi che a noi spaventano, se poi sommiamo la cartolarizzazione e l’irredimibile, il nostro debito pubblico spaventa e ci dobbiamo fare i conti. Sarà tema anche per la prossima legislatura e forse anche in quella dopo. Noi diciamo responsabilmente che vogliamo affrontare questo tema e non fare finta che vada tutto bene.
Rossano Fabbri, Npr
Se è vero che il debito pubblico nasce da lontano, e non può essere riconducibile a questa legislatura e neanche alla tanto vituperata esperienza precedente- che su questo debito ha avuto un effetto consistente- non possiamo continuare a dire che questo governo ha fatto debito pubblico. Al limite, ha trasformato quello interno in debito estero, andando a liberare una serie di risorse di enti interni, in primis la stessa Banca centrale. Poi se il bilancio è omnibus, non va bene, se è tecnico, non va bene lo stesso. Ma è il gioco delle parti della politica usare argomenti pretestuosi che servono a dare colore al tempo e i cittadini lo sanno riconoscere. Ci sono deleghe che devono essere ben circoscritte e in cui delimitino con chiarezza i limiti governativi, ma poi alla fine comunque arriveranno in Aula. E’ poi importante che si tenga conto delle difficoltà delle famiglie, l’indice di equità è in dirittura d’arrivo e riteniamo non si possa distribuire reddito a chiunque. Ci sono famiglie nel  Paese che risultano nullatenenti e nascondono i propri debiti in trust ed enti. Vanno a chiedere accessi tutti gli anni a finanziamenti destinati a famiglie meno abbienti: quanto meno questo spettacolo deve finire in un paese dove ci conosciamo tutti. Mi auguro l’Icee sappia fare il suo compito.
Daniela Giannoni, Rete
La politica fatta con il testosterone porta poco lontano il Paese, sperando di aver interventi più equilibrati, soprattutto rispetto agli interventi ascoltati dalla maggioranza, che finora ha rilevato quanto sia questa una Finanziaria asciutta e tecnica, mentre noi abbiamo parlato dell’articolo 1 e delle 55 deleghe. Se per asciutta si intende che quelle deleghe dovevano essere 55 emendamenti e li abbiamo riassunti in un unico articolo, certo, anche così è sicuramente una finanziaria asciutta, ma non è realistica, come non è realistico portare in tre mesi tutte le deleghe di cui il governo intende farsi carico. Andremo a snocciolare tutti gli emendamenti depositati e spero in quell’occasione si possa avere un dibattito serio e che la maggioranza e il governo si mettano in ascolto delle proposte pragmatiche e realizzabili anche nel breve periodo fatte dall’opposizione. Altrimenti avremo una finanziaria inutile.
Alessandro Bevitori, Libera
Nella prossima legislatura non si potrà avere libertà di scelta sulla ridefinizione del sistema economico sammarinese Qui si parla del debito dicendo che ‘siamo stati bravi a farlo’, ma il problema non era fare debito, piuttosto come utilizzarlo per fare investimenti strategici che possano consentire poi di ripagare quel debito.
Maria Katia Savoretti, Rf
Le motivazioni del Segretario non ci convincono, si continua a sostenere che il governo ha fatto tanto per sostenere l’economia del Paese, ma noi pensiamo le cose siano andate diversamente, non abbiamo visto infrastrutture e progetti di sviluppo, prova ne sono le tante deleghe in questa Finanziaria. Tante promesse e fatti pochi.
Grazia Zafferani, Gruppo misto
Questa legislatura si è improntata tutta sul debito, si è partiti da un momento molto difficile, in cui il debito era l’unica via possibile per non fare andare il paese in default. Io allora facevo parte della maggioranza. Oggi ci troviamo da una parte con il governo che dice che ‘va tutto bene’ e  si parla di riforma del debito, quando invece abbiamo una crisi economica senza precedenti e un bilancio dello Stato non positivo. E quando abbiamo delle prospettive di una legge di bilancio solo fatta di deleghe. Questo non è governare ma mera propaganda politica, siamo in campagna elettorale e a fine legislatura. Qui di tecnico non c’è nulla.
Emanuele Santi, Rete
Uno dei motivi per cui Rete ha lasciato la maggioranza è perché la Dc e le altre forze dicevano che non si poteva più fare niente rispetto alla vicina scadenza elettorale e qualche ritocco poteva andare a scomodare il Consiglio. C’è stato blocco evidente rispetto questo, tant’è che siete andati avanti rispetto all’Europa e al Bilancio. Questi due obiettivi li state portando a casa, ma tutto il resto manca. Quello che chi manifesta fuori da questa porta sta rimarcando è che i mancati interventi allargano la forbice tra chi a San Marino sta ancora bene e dall’altra parte c’è invece una popolazione in sofferenza che ha visto il potere d’acquisto dei propri redditi diminuire e non c’è nessuna volontà di andare a ridistribuire le ricchezze con le riforme necessarie. Ci sono parti della Dc che vorrebbero andare avanti verso il cambiamento, ma ci sono all’interno veti incrociati che non lo consentono, questo è il vero dramma del paese.
Andrea Zafferani, Rf
Socialmente, ci sono situazione di sofferenza molto significative, dovuti a fattori esterni che non sono stati affrontati e un governo inattivo su questo fronte. Il tema dell’Icee per il quale era stato emanato addirittura un regolamento attuativo nella scorsa legislatura, se fosse  davvero ritenuto uno strumento essenziale, doveva essere la priorità, invece è stato lasciato nel cassetto per 4 anni e adesso, a ridosso delle elezioni, diventa un tema da fare subito.
Marco Gatti, Segretario di Stato per le Finanze, conclusione
Si da per scontato quando si dice che abbiamo avuto accesso al debito a condizioni gravose ma che abbiamo avuto accesso al debito non era scontato. Condivido con Renzi che la scelta doveva essere fatta prima, perché le condizioni di mercato sarebbero state più favorevoli.  Ci siamo dovuti entrare nel momento in cui c’era la situazione più difficile, quella legata alla Pandemia, chiaramente abbiamo scontato il prezzo. O visto ‘grande ottimismo’ da Grazia Zafferani: io cerco di essere realista, mai abbassare la guardia, ma bisogna cercare di affrontare le criticità e anche le crisi trovano soluzioni, senza pensare che avremo una situazione devastante, così non è.
Io leggo i dati e le proiezioni economiche del paese. Abbiamo un reddito pro capite tra i più alti a livello mondiale, tra l’altro con condizioni in cui non abbiamo i  super ricchi, ma una condizione tra chi sta molto bene e chi sta male che è corta. Questo reddito pro capite è concentrato in una fascia centrale e dove effetivamente c’è necessità di supporto pubblico sono situazioni che esistono, ma non importanti come in altri paesi San Marino deve utilizzare bene le risorse che ha per aiutare queste situazioni. Dal previsionale ora bisogna ridurre le spese e favorire la crescita, aumentare le entrate e questo governo avrà tutte le condizioni di ripartenza, per poterla fare. E così ci presentiamo agli elettori.
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