COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE IGIENE E SANITA’, PREVIDENZA
E SICUREZZA SOCIALE, POLITICHE SOCIALI, SPORT;
TERRITORIO, AMBIENTE E AGRICOLTURA
– LUNEDI’ 10 OTTOBRE –
Si aprono oggi i lavori della Commissione consiliare Igiene e Sanità, Previdenza e sicurezza sociale, Territorio convocata per tutta la settimana, in particolare per affrontare l’esame della Riforma previdenziale. L’avvio delle Comunicazioni, tra l’altro, chiama in causa il Segretario di Stato per il Territorio, Stefano Canti, sulla mancata firma al Prg dell’archistar Boeri. I consiglieri di Libera e Rf chiedono infatti di chiarire i motivi del rifiuto. Canti indica “nell’elemento di rottura” le aree indicate nel Prg come geologicamente instabili, connesse alla tutela del diritto edificatorio acquisito dai cittadini. “Mi sono sentito tradito”, ammette il Segretario di Stato che auspicava la presenza di Boeri all’evento Unece tenuto di recente nella Repubblica di San Marino proprio per presentare in quell’occasione il Prg. Ma “per ‘ideologia personale’ – puntualizza- ha ritenuto di non volerlo sottoscrivere”.
I lavori proseguono con il dibattito sul comma 3, Progetto di legge “Riforma del sistema previdenziale”, presentata dal Sds Roberto Ciavatta, con cui si conclude la seduta. I lavori riprenderanno in seduta notturna con l’inizio dell’esame dell’articolato. Mentre domani mattina, come da ordine del giorno, la seduta partirà dal comma 2, con l’esame del progetto di legge “Forme di sostegno nei confronti delle donne sole in stato di gravidanza e dei nuclei familiari monogenitoriali in situazioni socio- economiche di particolari gravità”.
Di seguito un estratto degli interventi odierni.
Comma 1. Comunicazioni
Matteo Ciacci, Libera
Chiederei se possibile, in via preliminare, un confronto sull’organizzazione dei lavori, per consentire di arrivare preparati sui testi. Sui temi legati alla Commissione, approfitto della presenza del Sds Canti, ho letto ieri la risposta data a Libera. Credo che quello che le viene contestato è il metodo con cui porta avanti la sua attività. Non abbiamo apprezzato per nulla non solo la gestione del territorio, ma anche nei rapporti con Aaspl e con Università di San Marino. Il progetto degli asfalti verteva su una collaborazione profiqua con questi enti sulla manutenzione stradale, ma il progetto è stato sbeffeggiato. Altro tema è la gestione della raccolta differenziata. Da tre anni a questa parte la situazione è peggiorata, abbiamo cassonetti pieni e difficoltà nel mantenere il decoro urbano.
La sua recente intervista, Segretario Canti, ha fatto sorridere, sul fatto che l’architetto Boeri non firmerà il Prg di San Marino in cui si arrampicava sugli specchi per dare una spiegazione. Perchè non lo firma? Ce lo può spiegare meglio? Io dalla sua intervista non l’ho capito.
Oscar Mina, Pdcs, Presidente
Sull’organizzazione dei lavori: al termine del dibattito generale sulla riforma, sospenderemo questa sera per dare la possibilità a tutti di guardare gli emendameniti.
Andrea Zafferani Rf
Abbiamo visto la delibera n. 41 del 26 settembre scorso con un po’ di dispiacere. E’ la delibera che nomina il Nucleo valutazione delle performance dei dirigenti Iss. Avevamo espresso interesse su questo decreto, per arrivare a una valutazione indipendente, attraverso persone esterne in caso di contenzioso, un principio che per noi dovrebbe essere esteso a tutta la Pa. Abbiamo visto poi chi è stato nominato e l’indipendenza così va a farsi benediere. Due dei tre nominati sono infatti consulenti del Dott. Bevere che si sta portando dietro da quando era solo un consulente Iss e poi anche da Direttore Iss. Questo fa cadere ogni logica di indipendenza che si dovrebbe avere. Poi non conosco il presidente Carlo Materasso, ma quando si vede che due nomine su tre sono consulenti di Bevere tutta la logica decade. Quindi chiedo informazioni sulla retribuzione di queste persone. Già ci faceva strano un orario di 30 ore a settimana, poi abbiamo sentito voci su compensi superiori ai 70 mila euro ciascuno. Sarebbe grave.
Sulla segreteria al Territorio ho alcune osservazioni. Sono andate in fumo sia la collaborazione con l’università che con Boeri sul Prg. Il fatto che uno come Boeri non firmi il Prg è da sottolineare. Chiedo anche io come mai non l’abbia firmato. Alla televisione ho sentito a riguardo solo uno sfarfugliamento di parole con poca concretezza. E ancora: sulla conferenza stampa -denuncia del Segretario Pedini in cui ha denunciato spese folli e azioni poco condivise del governo, e le ha chiesto Sds Canti una sede nuova. Cosa avete deciso quindi sulla Segreteria al Turismo?
Grazie Zafferani, Gruppo Misto
Mi unisco alle considerazioni del collega Zafferani sul decreto citato e chiedo che ruolo in particolare abbiano questi consulenti. Chiedo poi di discutere in sede apposita dei problemi che ha il nostro ospedale e non riesce proprio a superare, come quello della carenza di medici e di personale, nonostante una nuova dirigenza.
Miriam Farinelli, Rf
Il problema della carenza di personale è vecchia di 20 anni perché nessuno ha mai fatto programmazione. Bisogna creare quelle condizioni per cui lavorare a San Marino sia piacevole, bisogna che parliamo di pensioni, riscatto degli anni, riconoscimento del lavoro fatto fuori territorio, oltre che dell’aspetto economico retributivo. Senza medici e senza infermieri la sanità non si fa. Le condizioni bisogna crearle.
Vladimiro Selva, Libera
Al Segretario di Stato Canti chiedo attenzione su alcune interpellanze fatte da noi a fine giugno e a cui non abbiamo avuto risposta. Sono due interpellanze del 22 giugno scorso, una sul porta a porta di Borgo, in cui chiedevano i dati sulla sperimentazione avviata. Poi una sui dati sull’ufficio del Turismo. Anche io chiederei spiegazioni del perché Boeri non firma il suo Prg. Altro tema che riguarda più il Sds Ciavatta è la questione legata al blocco operatorio, la delibera n.75 incarica un professionista sammarinese per effettuare verifiche di tenuta sui solai della sala 2. E’ quella in cui sarà installato il robot? Quali sono gli esiti delle verifiche?
Poi sulla delibera n.43 che incarica il collega Gian Nicola Berti ad assistere l’Iss in un’azione disciplinare. Noi abbiamo una legge che prevede delle incompatibiltà tra i membri del Consiglio, tra cui nelle materie in cui ci sono attività disciplinari sui dipendenti.
Si è tenuto a San Marino il primo convegno internazionale su geriatria e gerontologia, presenteremmo un Odg per chiedere di fare un’audizione con il Comitato esecutivo dell’Iss, l’Università e l’associazione di geriatria che ha organizzato il convegno con il fine di discutere sulle attività in corso o da attivare per la salute degli anziani.
Stefano Canti, Segretario di Stato per i Territorio
Gli interventi fatti finora arrivano per lo più da consiglieri di due partiti all’opposizione che devono fare una politica contro tutto quello che fa il govero, e mai a favore. Si è appena concluso l’83^ conferenza sullo Sviluppo urbano e delle città, per la prima volta questo evento è uscito dalla Svizera e siamo riusciti a portarlo a San Marino. L’Onu è venuto per la prima volta qui e non c’è stato un commento positivo ma avete tutti fatto commenti su altro. Sono stati tre i momenti più importanti della conferenza: la dichiarazione di San Marino con primo firmatario l’architetto Forster, il primo architetto che promuove sviluppo sostenibile e fa promozione della città green. E secondo, San Marino ha realizzato all’interno del territorio un bosco ‘Onu’ e deve diventare una opportunità. Terzo punto, la presentazione Prg. Perchè Boeri non firma il Prg? Mi sento di fare una domanda ai consiglieri di Libera e Repubblica futura che nella precedente legislatura hanno presentato un progetto firmato da Boeri, nel settembre 2019. Vorrei chiedere: ma voi la conoscete la proposta di Boeri? Forse era un proposta un po’ troppo azzardata. Noi a inizio legislatura abbiamo vagliato il progetto, poi è arrivato il covid e da lì si è iniziato a lavorare sul Piano operativo di interventi infrastrutturali per rilanciare il comparto turistico del centro storico in difficoltà, dopo òa pandemia. Altra cosa è l’agenda 2030 sulla sostenibilità Onu con cui abbiamo presentato San Marino per la prima volta all’Onu. Abbiamo chiesto così a Boeri di integrare la sua proposta. Nel marzo di quest’anno è stato approvato un Odg a maggioranza in cui sono scritte tutte le motivazioni per questa integrazione, legata ai due documenti citati che dovevano essere contenuti nel nuovo Prg, incluso la verifica sui diritti acquisiti che ogni cittadino vanta con l’attuale Prg. Infatti il diritto edificatorio è stato tolto a centinaia di persone. E noi abbiamo chiesto all’architetto Boeri di rivederlo, lui aveva dato disponibilità a farlo, concordando su questo punto. Lui è stato disponibile a un confronto con il governo solo due mesi dopo, ci siamo poi scambiate delle mail, fino ad arrivare all’elemento di rottura’ che ha portato alla mancata firma. Sulle aree geologicamente instabili abbiamo chiesto di non distinguere tra aree già edificate e aree da edificare. Mi sono sentito tradito perché il suo rifiuto è arrivato alla vigilia di Unece, anche se avevamo concordato che lui venisse a presentare il Prg proprio in quell’occasione, ma per ‘ideologia personale’ ha ritenuto di non volerlo sottoscrivere.
Roberto Ciavatta, Segretario di Stato per la Sanità
Confermo che gli emendamenti al Pdl che interviene sulla riforma previdenziale è possibile presentarli anche durante la discussione dell’articolato.
Sulla richiesta di Andrea Zafferani relativa al nucleo di valutazione: non corrisponde al vero che gli importi previsti siano superiori a 70 mila euro, si aggirano attorno 10-15 mila euro, con una garanzia minima di 30 ore di presenza al mese. Il presidente ha invece 30 ore di presenza a settimana, per un importo previsto intorno a 60 mila euro lordi.
Il Nucleo non deve fare solo verifica dei budget, ma un monitoraggio continuo sulla qualità, rispetto alle liste di attesa. Sono attività che richiedono quindi presenza. Sul Curriculum vitae del presidente: nulla osta la sua divulgazione.
Sulla difficoltà di reperimento medici e sanitari concordo con Farinelli, non è una novità. Oggi la difficoltà cronica è dovuta anche alla carenza di medici altrove, si ha carenza in medicina di base, ostetricia e ginecologia, ambiti in cui ci si trovai n grande difficoltà anche a livello nazionale italiano. La riforma previdenziale dà alcune risposte, anche se non definitive. Chi deciderà di rimarere a lavorare oltre 66 anni avrà un aumento di pensione, con un aumento del 15% della pensione secco. Ovvio rimane sullo sfondo l’accordo sulla ricostruzione delle carriere contributive.
Ma e indicazioni italiane sono di attesa del’accordo di associazione Ue e non c’è volontà di intervenire sull’accordo bilaterale. In questo momento vengono in aiuto gli interventi di uno studio legale riminese che segue alcuni professionisti italiani, ci auguriamo una smuova situazione critica.
Sulla richiesta per l’attivazione di una consulenza con un avvocato e notaio sammarinese per un’attività disciplinare: è stata resa necessaria dalla dichiarazione di incompatibilità del legale rappresentante dell’Iss. Sulla richiesta di attivazione di una consulenza da 600 euro con uno studio di ingegneri per la tenuta sismica di un blocco operatorio: sì, è stata richiesta dall’Authority sanitaria a garanzia, visto che nessuna sala ha una valutazione sulla tenuta sismica. La consulenza è stata avviata e conclusa, garantendo la tenuta anche in caso di evento sismico.
Infine su richiesta di Libera di un’audizone, non ho nessuno problema, con il presidente avrei detto di aver dato la mia disponibilità a una ulteriore audizione. La mia volontà è di tenere aggiornata la Commissione sulle attività dell’Iss. Bastava chiedere anche senza Odg.
Vladimiro Selva, Libera
L’idea era di sollare una discussione su questo tema. Siamo disponibili a ritirare l’Odg. Lo ritiriamo, è un Odg superfluo con la dichiarazione a verbale del Segretario che è più che sufficiente.
Al Segretario Canti: lei vuole che si costruisca in aree in frana ? Capisce la leggerezza con cui interviene? Se c’è un professionista serio che firma su aree in frana costruibili bisognerebbe farsi delle domande. Non è una ‘ideologia’. E non si può sentirsi traditi se Boeri non firma la costruzione su aree in frana.
Andrea Zafferani, Rf
Io ancora non ho capito il motivo per cui Boeri non firma il Prg.
Stefano Canti, Sds Territorio
Mi scuso con Libera sulle interpellanze, le stanno preparando e nel giro di qualche giorno arriveranno le risposte. Per tornare al Prg: provo a rispiegarmi meglio. Il nuovo Prg prevede oltre allo zoning sul diritto edificatorio, anche la mappa per evidenziare aree edificatorie stabili e instabili. Il diritto edificatorio è acquisito e lì sono stati tolti dei diritti edificatorio pur essendoci delle convenzioni. I privati hanno già pagato anche 100 mila euro e gli è stato tolto questo diritto. Volontà è quella di ripristinare la Mappa delle aree geologicamente instabili: vengono evidenziati terreni con criticità, non sono un calanco o terreno in frana. Ovvio che neanche l’attuale Prg sui calanchi prevedeva di poter intervenire. Boeri ha distinto su queste aree già edificate e da edificare. e quelle edificate le tratta dicendo: prima di demolirle o ampliarle o modificarle, bisogna fare la rigenerazione e il riassetto del terreno, poi è possibile modificarle. Le aree geologicamente instabili, dove non è stato ancora edificato, le toglie proprio, o prevede il trasferimento altrove, ma non si sa bene dove, anche nei terreni pubblici. E’ un sistema che non riusciremo mai a gestire, perché trasferire un diritto edificatorio su proprietà dell’Ecc.ma Camera vuole dire venire ogni volta in Consiglio e avere 2/3 dei voti, è ingestibile. Si voleva trattare le aree geologicamente instabili tutte come quelle edificate. Il resto non è stato cambiato nulla. Ma lui ha declinato l’invito a firmare il Prg, poi ognuno si può fare la sua idea. Resta il fatto che chi ha un diritto edificatorio va tutelato. E sono centinaia.
Comma 3. Esame in sede referente del Progetto di legge “Riforma del sistema previdenziale”
Roberto Ciavatta, Sds Sanità
In queste settimane, dalla prima lettura in Consiglio, sono continuati gli incontri con le parti sociali e con tutti gli interlocutori per tentare di apportare delle modifiche. Sono diversi gli emendamenti di completamento del testo in prima lettura che vanno a rendere l’impianto più aderente alle necessità. Poi nell’arco della discussione avremo modo di conforntarci sui temi.
Questa riforma trova le contrarietà di tutti gli attori e mi dà conferma di aver fatto un lavoro equidistante. Credo sia connaturato a una riforma di questa natura. Poi vedremo nel dettaglio gli emendamendamenti di chi chiede interventi più massicci. Questa riforma si innesta su due riforme- quella del 2005 e del 2011- che già di per sé daranno effetti nei prossimi decenni e su cui difficilmente si potrà ancora reintervenire sulle condizioni di calcolo, almeno finché Fondiss non sia più ‘forte’.
I gangli su cui poter lavorare per introdurre degli equilibri rimangono pochi, sono quelli degli aumenti percentuali delle aliquote contributive e dell’età pensionabile. Si è lavorato poi sulle società che non presentano dipendenti, ma hanno degli utili. Da una parte c’è un tentativo di ampliare la ‘corte’ su cui confidare per i contributi e dall’altro si confida sull’aumento dei contributi stessi, dall’altro ancora sull’introduzione di incentivi e disincentivi. Non nascondo che le parti sociali sono critiche su questi ultimi punti, ma noi oggi facciamo i conti con una situazione dove buona parte dei pensionati non rientrano nei 40 anni contributivi e vanno in pensione con disincentivi irrisori. Per cui è stato necessario introdurre dei disincentivi tali per cui al lavoratore conviene restare a lavorare. Con tali misure si mette in sicurezza il Fondo pensioni per i prossimi 10 anni, con una riduzione consistente del disavanzo. Successivamente ci sarà una ripresa del disavanzo, ma rimarrà comunque al di sotto delle soglie attualmente presenti. Nel 2021, voglio ricordare, il disavanzo è di 70 mln di euro, su 205 mln di pensioni erogate, il 33%. Significa che su tre euro pagati di pensione, un euro oggi ce lo mette lo Stato. La scommessa deve essere in questi 8-10 anni: prevedere, lato Igr, controllo e ampliamento della base contributiva.
Nel contenuto della riforma: c’era un articolo centrale su cui abbiamo concentrato diversi incontri tra maggioranza e sindacati, quello legato al prelievo dei fondi pensioni. Bisogna fare chiarezza: la riserva tecnica, che si dice sia attorno ai 400 mln, in realtà è composta di 280 mln di euro investiti nelle nostre banche, poi ci sono 40 mln nell’eolico, il resto è il buco creato di Banca Cis e a carico quindi dello Stato. La riserva tecnica è stata nel corso degli anni creata solo dai versamenti pervenuti da parte dello Stato. Infatti la legge ha previsto che lo Stato abbia versato anche quando i fondi erano in attivo e questo ha creato un piccolo tesoretto che deve accompagnare e essere accompagnato fino a che non si ricrei un riequilibrio nel modello pensionistico del Paese. L’ipotesi su cui si è lavorato è di prevedere prelievi fissi fino al 2032, con essi accompagnare l’entrata in vigore in senso pieno della riforma, i provvedimnti hanno scansione temporale dai 3-6 anni, il prelievo consentirtà quantomeno di non aumentare i contributi dello Stato. Ma non è che lo Stato da domani non versi più il 25% delle perdite del fondo pensioni lavoratori subordinati E la gestione residuale è a carico dello Stato….le pensioni sociali, gli assegni integrativi, le pensioni degli agricoltori sono tutti a carico dello Stato. Questo arco di 10 anni ci consentirà – e questo è l’obiettivo- di mettere in piedi in pochi mesi una modifica del modello gestorio, parlo di Fondiss. Ci siamo presi l’impegno- io e il collega alle Finanza di confrontarci con le parti sindacali e le categorie su una modifica della governance del Fondiss atto a garantire allo stesso dei rendimenti più soddisfacenti degli attuali. Nel lungo periodo, 40 anni, una rivalutazione dei fondi pari allo 0.2% o al 3% fa la differenza. In Italia negli ultimi 10 anni i fondi pensioni anno avuto un rendimento medio del 3,4%. Stiamo parlando di percentuali raggiungibili. Se questa modifica che ci siamo imposti di introdurre entro la fine dell’anno darà i suoi frutti, si potrà applicarla anche ai fondi del primo pilastro. Nel 2021 il loro rendimento è di 0,9%, ci auguriamo possa avere rendimenti maggiori in futuro e comporterebbe che il prelievo di 20 mln di euro l’anno venga ridimensionato.
Andrea Zafferani, Rf
Sottolineo la difficoltà a intervenire in questo momento, un po’ perché non abbiamo gli emendamenti su cui discutere, poi perché abbiamo sentito che ci saranno emendamenti consistenti sul contributo dello Stato al risanamento del bilancio del fondo. Poi non abbiamo a disposizione dati aggiornati sull’impatto che la riforma avrà sulle entrate e uscite del fondo.
Da dati avuti di ‘straforo’, abbiamo visto che mentre l’aumento di contributi di un punto percentuale all’anno porta circa 7 mln di euro in più l’anno, i contributi stimati aumentano di 15-20 mln l’anno. Non si capisce come si faccia ad arrivare da 7 a 20mln. Abbiamo saputo che sono state presentate priezioni che tengono conto dell’aumento degli stipendi legato all’inflazione, cosa che è impossibile. E’ piuttosto irrealistico pensarlo. L’idea poi di coprire i disavanzi erodendo il fondo pensioni è rischioso e non condivisibile.
Matteo Ciacci, Libera
Le riforme arrivate sono interventi importanti che vanno commentati. Bene che le riforme siano arrivate. Anche io ritengo che le considerazioni fatte dal collega Zafferani siano rilevanti. Noi oggi segretario, al netto di sue dichiarazioni, non abbiamo contezza di quanto ‘bagna’ questo intervento. Non disdegno come sia stato portato avanti, non possiamo pensare di fare ‘macelleria sociale’ e che i 70 mln di euro di disavanzo siano coperti da un intervento dirompente, bene lavorare step by step, ma non ci è piaciuta la non-totale chiarezza sulle scelte. Quanto vuole la Segreteria alla Sanità prendersi sull’utilizzo della riserva tecnica? Quanto tempo Segretario vuole comprare e quanto costerà? Sulla riserva tecnica: vedo ora un intervento abbastanza chiaro- che si vociferava in questi giorni- ovvero 20 mln di euro di prelievo fisso per i prossimi 10 anni.
Come mai già oggi, visto che il tempo costa e i 20 mln li portiamo via alle prossime generazioni, perché non si è agito sul Fondiss con più forza o parallelamente a questo intervento?
Come emendamenti, Libera farà interventi tecnici sul riscatto degli universitari, sui minimi degli autonomi, faremo una proposta programmatica sui lavori usuranti..per il resto, mi piacerebbe guardare sul tempo che abbiamo comprato e sulla prospettiva.
Gaetano Troina, Dml
Da tempo era necessario un intevento sul sistema pensionistico per renderlo più sostenibile. Molti interventi del testo in esame sono doverosi e non rimandabili. Continuo a ribadire, da parte di Dml, che se si fosse stati più veloci ad accogliere proposte per agevolare la digitalizzazione dello Stato forse non ci sarebbe stato bisogno di intervnire in questo modo. Senza incentivi sarà possibile solo una politica recessiva. Per troppo tempo chi ha dichiarato le proprie entrate ha dovuto sopportare l’ingiustizia sociale di chi non l’ha fatto ed è risultato impunito: mancano ancora sanzioni efficaci e controlli, senza disposizioni di questo tipo si incentiva il nero. Mi auguro siano portate misure in questa direzione a sostegno di tutta la cittadinanza.
Emanuele Santi, Rete
Dopo tanti confronti si è arrivati a un testo, anche con gli emendamenti che vanno incontro agli obiettivi della riforma di dare un futuro al fondo pensioni e alle nuove generazioni. Dai dati della relazione tecnica fornita ai consiglieri si evince come il nostro sistema negli anni sia stato troppo generoso e oggi siamo molto in ritardo ad apportare i correttivi giusti per consentire anche alle generazioni future di avere una pensione. I numeri di riferimento dell’oggi: nel 2021 abbiamo 130 mln di contributi e fronte di 205 mln di prestazioni. Fa capire in modo chiaro che il sistema già da anni non si sostiene. Sono più di 7 anni che lo Stato deve ricorrere a una parte del suo bilancio, con oltre 50 mln di euro l’anno. Questo denota che lo sbilancio è in essere da anni. Non abbiamo la pretesa di avere la panacea di tutti i mali, ma vogliamo fare un intervento di equità che non incida troppo sulla vita delle persone e ristabilisca il giusto equilibrio al fondo. Con questa riforma si contiene per i prossimi 10 anni il disavanzo in modo importante. E’ un intervento per mettere in sicurezza le pensioni. Il contributo dello Stato rimane e deve rimanere per legge. C’è un intervento sul fondo di riserva che è importante che accompagni la riforma. Come importante sarà l’intervento che mette a regime i fondi di riserva previsto dal governo a fine anno, con una gestione più redditizia.
Vladimiro Selva. Libera
Non abbiao sottaciuto che il ritardo nel metter mano alla Riforma non può essere ricondotto solo al Segretario Ciavatta. Prima di lui 3-4 Segretari alla Sanità precedenti non hanno portato una riforma. E’ un dato che va riconosciuto.
Per come risulta, è incentivante andare in pensione con un reddito garantito e continuare a lavorare con un extra. Sarebbe più conveniente per il Fondo incentivare il lavoratore a restare sul posto di lavoro. E’ uno dei temi da discutere con le parti sociali. Poi l’aumento dell’età pensionabile: si ha la quota 103 diluita in 6 anni, ci saranno effetti, anche se troppo pochi. L’allungamento della vita media impone riflessioni.
Alessandro Mancini, Npr
Siamo entrati nel vivo delle riforme, affrontiamo qui la riforma previdenziale, tra 10 giorni quella del lavoro e poi in Aula arriverà la riforma Igr. Questo è un elemento soddisfazione e di ringraziamento verso il Segretario di Stato, il suo staff e l’impegno che c’è stato in questi mesi. Ricordo in Aula i dibattiti anche inediti sull’avvio delle riforme, un lavoro iniziato ben prima della presentazione del testo di legge agli stakeholder. Il Segretario di Stato ha ben ricordato i due passaggi precedenti, le riforme del 2005 e del 2011. Oggi parliamo di una vera riforma? No, oggi parliamo di correttivi e di interventi che devono accompagnare le scelte fatte nel 2005 e 2011, scelte che hanno tardato. Oggi veniamo in Aula con un progetto di legge che accompagna le future generazioni a un sistema diverso da quello attuale e che va a rivedere contributi ed età pensionabile e che si deve inserire in una crescita del Paese. La vera sfida è di generare nuova occupazione e risorse al sistema economico. Il prelievo del fondo di riserva armonizzato con la riforma e la crescita non deve fare paura. Se non ci fosse quel prelievo tutto l’intervento dovrebbe essere a carico del bilancio dello Stato che è in sofferenza.
Grazia Zafferani, Gruppo misto
Le riforme si fanno per salvare il paese e la sua economia e lo stato sociale. Questa riforma previdenziale cercherà e forse riuscirà a fare un pochino da salvadanaio per tamponare una situazione critica sulle pensioni, almeno ci si prova. Difficile poi pensare di portare a casa in questo momento riforme lungimiranti, quando ancora non sappiamo come cambieranno gli equilibri mondiali. La politica deve dare suoi indirizzi e cercheremo in qualche modo di sostenere questa riforma che andrà a tamponare per una decina di anni.
Gian Carlo Venturini, Pdcs
Da tanto tempo chiediamo come forze politiche- dopo le riforma del 2005 e del 2011- un nuovo intervento sulle pensioni. Oggi ci troviamo a discutere questo intervento, è vero che è passato qualche segretario di Stato, con bozze di testo non andate a compimento, da Mussoni a Santi. In questo testo ci sono modifiche sostanziali che tengono conto dell’equità e sostenibilità. Ringrazio chi ha lavorato insieme al Segretario per portarlo in Aula. Inevitabilmente non soddisfa nessuna delle parti coinvolte, ma chiunque ci fosse stato in quel posto e contesto non avrebbe potuto fare qualcosa di molto diverso. Siamo intorno ai 65-70 mln di disavanto del fondo, il contributo dello Stato è aumentato negli anni. Si è cercato quindi di non esaurire il fondo di riserva, ma anche che l’intervento dello Stato fosse sostenibile. Auspico arrivi in Consiglio quanto prima per la sua approvazione.
Roberto Ciavatta, Sds per la Sanità, replica
Gli interventi in linea di massima vanno bene tutti, ma poi bisogna metterli nella pratica. C’è molta confusione. La dinamica non può essere che quella di passare negli anni a un sistema contributivo, ma se o stabilissimo oggi che dal primo gennaio si passa a un sistema contributivo significherebbe che avremmo tutti sotto la soglia della pensione minima. Per fare i conteggi, per esempio, ho confrontato la situazione attuale di chi prende 3.500 euro al mese di stipendio e oggi va in pensione con 3.500 euro. Se noi oggi non intervenissimo comunque il soggetto andrebbe in pensione tra 20 anni con 2.500 euro. E questa riforma cerca di riequilibrarlo. Mentre se andasse al contributivo oggi avrebbe una pensione di appena 700 euro al mese. E provate a immaginare quanto prenderebbe uno che nella vita mediamente ha preso 1.500 euro al mese.
Poi ci sarà Fondiss che tra 40 anni avrà un altro peso, con un rendimento maggiore e con una componente contributiva riusciremo a farne a parte preponderante delle pensioni. Avere più coraggio avrebbe significato o dire a tutti i lavoratori di versare il 50% di stipendio, oppure dire ‘tana libera tutti, da domani paghiamo solo i contributi che avete versato’. Allora dobbiamo fare un accompagnamento. Non si compra tempo, si sta cercando di non far saltare per aria il fondo pensioni. Oggi la legge dice che il Consiglio di previdenza determina dove investire sulla base dell’andamento del fondo pensioni. Se oggi introduciamo un articolo con cui si mettono solo 20 mln di euro significa non dover metterlo tutto lì. Certo bisogna fare in modo che la riserva tecnica abbia una durata. Se poi si dice che bisogna essere coraggiosi, bisogna essere conseguenti con gli emendamenti e non guardare sempre al proprio orticello. Io credo che ke misure introdotte siano molto coraggiose. Non è facile per nessuno portarle in Aula e sono anche di impatto significativo.