San Marino. Attività economiche, in Consiglio prosegue il lo scontro sul decreto n.185

San Marino. Attività economiche, in Consiglio prosegue il lo scontro sul decreto n.185

Nel pomeriggio del 14 febbraio lavori del Consiglio grande e generale ripartono dal comma 9 e dall’esame del decreto n.185 “Disciplina delle attività economiche”. In particolare dall’articolo 2 bis proposto da Rete sotto forma di emendamento per prevedere 30 giorni dal deposito della richiesta per concedere l’avvio dell’attività in settori critici o sensibili.

Il primo a prendere la parola è Giovanni Maria Zonzini di Rete per ribadire la necessità di “dare più tempo agli uffici per effettuare i controlli sulle società che aprono in settori che evidenziano profili di rischio, settori che sono segnalati nella relazione della Polizia civile”. Anche perché le storture producono “danni di immagine per la Repubblica”. Guerrino Zanotti di Libera spiega che “continuiamo a intervenire anche se per Domani Motus liberi attentiamo alla vita della democrazia. State sbagliando modalità- insiste- serviva un progetto di legge e non un decreto, nessuno dice che il Paese è in mano alle mafie, diciamo che serve un rigore più ferreo in certi settori”. Stefano Giulianelli del Partito democratico cristiano sammarinese è dell’opinione che “le attività economiche nei settori sensibili hanno bisogno di controlli rafforzati, che devono essere più efficienti. Quale efficacia può raggiungere un controllo se l’attività economica non è stata avviata. Quelli più efficaci sono quelli dopo che l’attività è partita”.
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