San Marino. Il decreto sulle attività economiche tiene banco in tutta la giornata del Cgg

San Marino. Il decreto sulle attività economiche tiene banco in tutta la giornata del Cgg

RASSEGNA STAMPA – L’opposizione attacca il metodo del Segretario Righi, gli animi sono accesi anche sull’articolato

I lavori del Consiglio grande e generale riprendono in mattinata dal comma 9 “Ratifica decreti delegati” e in particolare dall’esame del decreto n.185 “Disciplina delle attività econoMiche”. Terminato nella seduta di martedì il dibattito generale, si entra nel vivo dell’esame degli emendamenti presentati. All’articolo 1 “Definizioni” il segretario di Stato per l’Industria Fabio Righi presenta un paio di emendamenti: il primo per semplificare la lettura del testo di legge, il secondo per correggere un refuso in un richiamo di legge. Altre quattro proposte di emendamento arrivano da Rete, per definire meglio cosa è commercio, marchio e denominazione sociale, spaccio aziendale e settori critici o sensibili, come bevande, auto, noleggio ed e-commerce. Il governo dà indicazione di respingere le proposte di modifica. Si apre il dibattito: Alessandro Rossi del Gruppo misto avverte che se l’atteggiamento è “da muro contro muro terremo qui il Consiglio grande e generale finché potremo”, mentre Matteo Ciacci di Libera ribadisce che “se abbiamo stigmatizzato duramente il metodo, la valutazione sul merito è diversa”. Giusto dunque andare a una “riorganizzazione delle norme sulle attività economiche, ma non sono convinto che l’obiettivo sarà raggiunto”. Gli emendamenti di Rete, spiega la consigliera Daniela Giannoni, “definiscono meglio la differenza di approccio alla materia. La sburocratizzazione non riguarda le aziende ma il comparto statale”, inoltre “le definizioni sono “molto generaliste a discapito di chi ha professionalità specifiche”. Guerrino Zanotti di Libera sottolinea che “faremo finta di parlare di un progetto di legge: il primo emendamento di Rete mi lascia perplesso, gli altri definiscono meglio i paletti per spaccio e i settori sensibili” (…)

Articolo tratto da La Serenissima

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