I lavori consiliari si concentrano nella seduta del 13 febbraio sul primo dei decreti delegati esaminati, il n.185 “Disciplina delle attività economiche”, presentato dal Segretario di Stato per l’Industria il Commercio e l’Artigianato, Fabio Righi.
Nel dibattito viene posta attenzione trasversalmente, in estrema sintesi, sul ‘metodo’ con cui è stato sottoposto all’Aula un provvedimento di rilievo, preferendo l’opzione della delega piuttosto che l’iter normativo. Il Segretario viene criticato quindi per aver trascurato il confronto, in particolare, con le opposizioni. Mentre rispetto ai contenuti del provvedimento, vi è il riconoscimento da parte dell’Aula e dei gruppi, ad eccezione di Rete, che rappresentano un passo in avanti verso lo snellimento e la semplificazione, auspicata dallo stesso mondo economico. Si parte quindi nel primo pomeriggio dal comma n.9, con oltre una ventina di decreti delegati all’ordine del giorno e con il via libera a quelli non scorporati, per poi passare all’esame del decreto che disciplina le attività economiche.
Ma il dibattito, fin dai primi interventi, evidenzia come la strada per la sua ratifica sia in salita. Numerosi, oltre 30, gli emendamenti presentati, di cui più di una decina dallo stesso governo e altri da Rete e Libera. Ad introdurre il provvedimento è il Sds Fabio Righi che dà lettura della relazione illustrativa. Quindi “quello che è proposto all’Aula- conclude- rappresenta un intervento di semplificazione e potenziamento della normativa, suo obiettivo non è solo rendere più snello e flessibile il nostro sistema, ma anche più leggibile e aderente alla situazione internazionale che il Paese sta vivendo”, in vista quindi dell’accordo di associazione con l’Ue.