Patrizia Cupo di Corriere Romagna San Marino: IL “PARADISO” CHE NON CAMBIA MAI / Dopo il ciclone Santoro, la trasmissione di Rai Tre mette a nudo un sistema malato. L’imprenditore: «Se paghi le tasse sei un deficiente» / Rimini e San Marino, evadere è un gioco / Portare i soldi sul Titano non è complicato: c’è chi parte in bus e chi arriva in bicicletta
RIMINI. «Se non evadi, sei un deficiente», dice l’imprenditore delle discoteche. Rimini mecca dell’evasione fiscale e San Marino il suo paradiso dove nascondere il “nero”. Il Titano, da mesi, annuncia di essere “cambiato” e di trovarsi a un passo dalla firma degli accordi economici con l’Italia – necessari per la sua economia che trova nel Bel Paese il mercato principale -, ma in realtà il sistema è ancora ben saldo ai suoi vecchi dettami. E’ questa l’immagine che della Riviera e della Repubblica del Titano ha offerto martedì sera in prima serata il servizio dedicato all’evasione fiscale e andato in onda su Rai3, a Ballarò. La verità viene, come sempre, dalla piazza. La giornalista Emanuela Giovannini, in centro a Rimini, ha raccolto le impressioni delle persone a passeggio: «Auto di lusso, yacht ed elicotteri: ce li hanno gli evasori e poi portano i soldi a San Marino». Il Titano, paradiso fiscale: per quanto si spertichino le istituzioni sammarinesi a ribadire la differenza tra “paradiso fiscale” e “paese a fiscalità privilegiata”, il risultato pare essere di poco diverso. (…)
A San Marino sono bastati pochi minuti di diretta su Rai3 per ripiombare nel passato. Era il 2006, e Michele Santoro con la sua “Anno zero” dedicò spazio allo stesso tema: in poche ore, il “fattaccio” diventò un caso politico e le istituzioni si ribellarono chiedendo più rispetto. Ma di quelle voci tese rimase ben poco, a parte la promessa che il sistema sarebbe cambiato e che la firma con l’Italia sarebbe arrivata da lì a poco. In realtà, seguirono la lotta dell’ex ministro Giulio Tremonti ai “furbetti”, i controlli serrati della Finanza al confine, lo scudo fiscale (che ha svuotato le casse del Titano di ben quattro miliardi di euro), e dell’accordo bilaterale ancora nulla. Ma, a quelle polemiche sopravvive di più il ricordo del tono malizioso che faceva da sintesi al servizio di Anno zero e che, a conclusione del suo viaggio tra Rimini e San Marino, ben si sarebbe sposato anche all’inchiesta di Ballarò. «Qui, i soldi? Tanti tanti! Le tasse? Poche poche!».
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