Elena Guidi scrive a Priscilla che oltre ad occuparsi di borse Vuitton, dà giudizi politici facendo sua una affermazione di J. Bond.
I programmi e le proposte ci sono, basta fare lo sforzo di andarseli a leggere;
le occasioni di ascoltare e vedere le differenze tra i personaggi che si
propongono ci sono, però la sera bisognerebbe uscire di casa per andarsi a
sorbire “un noioso comizio” in una sala del castello anziché guardarsi la
partita in TV o andare al cinema. Ma forse Priscilla e le sue aristocratiche
amiche (insieme a tutti quei sammarinesi che sentono che la politica resta così
lontana da loro) vorrebbero che qualcuno andasse ad “aiutarle a farsi
un’opinione” illustrando loro i programmi nel salotto di casa. Ed è vero che
“c’è poca partecipazione e che l’esito dello spettacolo pare già scritto”… ma
questo va imputato alla politica o forse, più onestamente, a chi avrebbe il
potere di cambiarlo, quell’esito, e non lo fa?
Leggi la lettera a Priscilla di Elena Guidi