A Rimini i primi interventi di protesi del ginocchio eseguiti con tecnica robotica

A Rimini i primi interventi di protesi del ginocchio eseguiti con tecnica robotica

Eseguiti a Rimini i primi interventi di protesi del ginocchio con tecnica robotica.

Sono stati eseguiti i primi due interventi di protesi del ginocchio con tecnica robotica, in pazienti di ambito riminese, dall’équipe dell’Unità operativa Ortopedia e Traumatologia di Rimini, diretta da Stefano Landi.

Si tratta solo della prima tappa, per il presidio ospedaliero di Rimini, di un progetto di applicazione di questa tecnologia ai pazienti dell’Ausl Romagna.

La tecnica robotica consente di impiantare le protesi con una precisione e un’attinenza al piano preoperatorio difficili da ottenere con la chirurgia tradizionale.

Per lo svolgimento di tali interventi l’équipe operatoria ha seguito una formazione specifica, mentre i pazienti vengono studiati con un protocollo Tac dedicato al fine di registrare le informazioni, imprescindibili sull’anatomia individuale, da trasmettere al computer che guida il braccio robotico.

Gli interventi si sono svolti all’Ospedale di Ravenna, in base al progetto del Dipartimento osteoarticolare dell’Ausl della Romagna.

Il percorso prevede che i pazienti di ambito riminese, dopo aver completato l’iter preoperatorio all’ospedale “Infermi”, siano ricoverati all’Unità operativa di Ortopedia di Ravenna, dove i chirurghi dell’équipe di Rimini eseguono l’intervento.

Nella seconda giornata post-operatoria i pazienti vengono quindi nuovamente trasferiti all’ospedale “Infermi” per proseguire la degenza e la riabilitazione.

“In accordo con i dati di letteratura – spiega il dottor Landi –  abbiamo avuto modo di riscontrare quanto la grande precisione di posizionamento dell’impianto abbia positive ricadute sulla qualità del percorso post-operatorio e riabilitativo. Il controllo post dimissione dei primi due pazienti ci ha fornito dati molto confortanti. Sono emersi ottimi risultati funzionali oggettivi, suffragati da un’elevata soddisfazione soggettiva per una sostanziale completa ripresa delle normali attività”.

Per il prossimo mese sono già stati programmati altri quattro pazienti.

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