A San Marino Francesco Vallefuoco nemmeno indagato. Visto a Dogana

A San Marino Francesco Vallefuoco nemmeno  indagato. Visto a Dogana

Alla – eventuale presenza – a Dogana di Francesco
Vallefuoco
, Filippo Graziosi di Il Resto del Carlino ha dato molto risalto, per poi concludere che in effetti presso il tribunale sammarinese – a quanto si sa – non è nemmeno indagato.

(…) Secondo l’accusa, Vallefuoco insieme con il notaio sammarinese Livio Bacciocchi avrebbe ripulito i soldi della camorra sul Titano. Secondo gli inquirenti napoletani i proventi dei colpi del clan Stolder di Forcella, si parla di 5 milioni di euro in sei mesi, attraverso i buoni uffici di Vallefuoco prendevano la strada di San Marino dove Bacciocchi, il maggiore azionista di Fincapital, li versava in conti bancari per essere ‘lavati’. Alcune intercettazioni telefoniche avevano permesso di scoprire che Vallefuoco intratteneva rapporti anche con alcuni esponenti mafiosi di Palermo, la cui attività principale era quella del traffico di stupefacenti. E sempre secondo un’altra intercettazione Vallefuoco, considerato l’uomo dei Casalesi in riviera, avrebbe favorito la latitanza del boss Giuseppe Setola sul Titano, sempre aiutato da Bacciocchi. Ma la storia di Vallefuoco e il Titano affonda le sue radici ancora più indietro, da quando Francesco aprì l’omonimo forno a Gualdicciolo che per un periodo aveva servito il pane anche nelle scuole di San Marino. Il 4 aprile, Vallefuoco era stato liberato dal Tribunale del Riesame accogliendo le istanze degli avvocati difensori. Solo pochi giorni e il boss è ‘riapparso’ per qualche ora a San Marino.  

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