I sindacati della Centrale Sindacale Unitaria (Cdls e Csdl) mettono le mani avanti a San Marino, in vista della manovra straordinaria: lavoratori dipendenti e pensionati non si toccano.
‘Se si dovranno fare dei sacrifici, – affermano le confederazioni sindacali – questa volta in prima fila non dovranno esserci i lavoratori dipendenti ed i pensionati, come purtroppo è avvenuto sinora.
In momenti come questi l’equità e la proporzionalità sono elementi essenziali; è ora che l’Esecutivo dimostri il coraggio di intervenire sui grandi patrimoni, sui redditi sommersi che sinora hanno eluso l’imposizione fiscale e sui liberi professionisti’.
‘Non crediamo che l’unica equità possibile possa essere quella tra lavoratori pubblici e privati’, sottolineano CSdL e CDLS. ‘Siamo convinti invece che l’unica vera equità sia quella tra tutti i soggetti che hanno eluso allegramente l’imposizione fiscale, beneficiando di redditi e proventi esenti da qualsiasi imposta ed i lavoratori dipendenti che – come sempre – hanno pagato sino all’ultimo Euro di tasse. Anzi qualche lavoratore – e parliamo dei frontalieri – le tasse le ha pagate ben due volte.
Nel caso di questi lavoratori – che hanno contribuito in questi anni allo sviluppo del Sistema San Marino – si avverte la volontà dell’Esecutivo di attuare scelte che contribuiscono ad aumentare la precarietà e che avranno inevitabili ricadute negative anche sui lavoratori residenti’.
Vedi comunicato Csu