Andrea Di Biase, Milano Finanza, Accordo Bnp-Intesa, ai francesi va tutta Findomestic

Andrea Di Biase, Milano Finanza, Accordo Bnp-Intesa, ai francesi va tutta Findomestic

Milano Finanza

Accordo Bnp-Intesa, ai francesi va tutta Findomestic
di Andrea Di Biase

Cetelem, il braccio nel credito al consumo di Bnp Paribas, si appresta a rilevare tutta Findomestic, il secondo operatore italiano del settore dietro il leader Agos-Ducato. Secondo quanto risulta a ‘MF-Milano Finanza’, l’istituto parigino guidato da Badounin Prot, che detiene già il 50% di Findomestic, e Intesa Sanpaolo. che attraverso la Cassa di Risparmio di Firenze, ha in portafoglio l’altro 50%, avrebbero raggiunto l’accordo per sancire il passaggio del controllo della società in mani francesi. Nella tarda serata di ieri l’operazione, pur tracciata nelle sue linee generali, non era ancora definita in tutti i suoi punti e gli advisor erano ancora al lavoro per arrivare alla finita dell’accordo in tempo per la mattina di oggi, quando a Parigi si riunirà il board di Bnp Paribas per l’approvazione dei risultati del primo trimestre.

Al centro delle discussioni degli advisor, Credit Suisse e lo studio Bonelli, Erede, Pappalardo per la banca francese, Merrill Lynch e lo studio Pedersoli e Associati per Intesa Sanpaolo (mentre l’Ente Cr Firenze è assistito dallo studio Gianni, Origoni e Grippo), rimanevano ancora la valutazione di Findomestic, ma soprattutto le modalità di pagamento. Se infatti la valutazione della società, sulla base dei patti parasociali (che sono stati per diversi mesi al centro di un lungo arbitrato) è affidata a un pool di tre banche d’affari (Credit Suisse e Merrill Lynch sono affiancate da Rothschild in qualità di terzo arbitro nominato dal presidente di Borsa Italiana), le modalità di pagamento non vengono specificate, tanto che i francesi avrebbero proposto a Intesa Sanpaolo di saldare parte del 50% di Findomestic con azioni Bnp Paribas. Una modalità che non avrebbe trovato grandi consensi da parte dell’istituto guidato da Corrado Passera, che punta invece a incassare risorse fresche, importanti anche per rafforzare ulteriormente i ratios patrimoniali della banca.

L’altro nodo che rimane da sciogliere riguarda invece le azioni legali che nel corso degli anni sono state avviate sia dagli italiani sia dai francesi per ottenere ragione di una querelle che va avanti da ormai due anni. Anche se l’Ente Cr Firenze, che fino a poco tempo fa reclamava il proprio diritto di prelazione sul 50% di Intesa Sanpaolo (attivabile, secondo la fondazione, nel caso Bnp avesse esercitato l’opzione call in suo possesso), avrebbe rinunciato a questa prerogativa, ancora ieri sera gli avvocati erano al lavoro per sbrogliare di concerto l’intricata matassa legale.

La volontà delle parti sembra comunque essere quella di arrivare all’accordo. Che il clima tra italiani e francesi si sia rasserenato lo dimostra anche l’esito dell’ultima assemblea straordinaria di Findomestic, che si è tenuta a fine luglio per modificare lo statuto e adeguarlo alle nuove disposizioni della Banca d’Italia in tema di governance. Se infatti, in occasione dell’assemblea di maggio sull’aumento di capitale, francesi e italiani avevano dato vita all’ennesimo braccio di ferro legale, questa volta hanno votato all’unanimità sulle modifiche proposte dal cda. Dietro la ritrovata sintonia ci sono soprattutto ragioni economiche. Bnp Paribas, attraverso Cetelem, punta infatti a massimizzare le sinergie tra Findomestic e il proprio network europeo di credito al consumo, oltre che con la controllata italiana Bnl. Intesa Sanpaolo, che ha appena versato alle Generali 706 milioni in cambio del 50% di intesa Vita, punta a massimizzare i proventi della cessione del suo 50% di Findomestic. Anche perché, sempre nell’ambito dello scioglimento delle joint-venture assicurative, si appresta a rilevare dalla stessa Bnp il 49% di Centrovita.

Ma quanto vale Findomestic? A fine 2007 Intesa Sanpaolo ha ceduto al Credit Agricole il suo 49% di Agos (che allora era il secondo operatore proprio dietro la società fiorentina) per 546 milioni, con una valutazione del 100% della società di 1,12 miliardi. Una valutazione non lontana dal miliardo di euro attribuito, solo un anno più tardi, ai 100% di Ducato nell’ambito della joint venture tra la società del Banco Popolare e la stessa Agos.

È dunque ipotizzabile che, nonostante il rallentamento dell’intero settore del credito al consumo, Intesa Sanpaolo non sia disposta ad accettare una valutazione di tutta Findomestic sotto la soglia del miliardo di euro.

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