Antonio Fabbri di L’Informazione di San Marino: Monofase, i nomi dei furbetti arriveranno in Consiglio

Antonio Fabbri di L’Informazione di San Marino: Monofase, i nomi dei furbetti arriveranno in Consiglio

L’Informazione di San Marino

Monofase, i nomi dei furbetti arriveranno in consiglio

Il
Segretario Felici: “Nessun lassismo, l’amministrazione non si è
dimenticata di questi crediti”. Non è escluso che nell’elenco possano
esserci anche società riconducibili a politici

Antonio Fabbri 

Mancati pagamenti monofase, i
nomi di chi è inadempiente ancora
non sono arrivati, ma lunedì,
probabilmente in occasione
del Consiglio, verranno svelati.
Il Segretario alle Finanze Claudio
Felici ha però spiegato i criteri
con i quali la pubblicazione
avverrà e specificato altri dati
sul buco di 188milioni e passa
di monofase non pagata. Sentito
il garante della privacy, infatti,
è emerso che non c’è nessuna
norma che consenta la pubblicazione
dei nomi. E’ anche
vero che non ce n’è alcuna che
la vieti, ma la risposta è stata
che con la pubblicazione “tout
court” lo stato potrebbe esporsi
a possibili ricorsi e richieste di
risarcimento. Di qui la volontà
di valutare bene quali nomi pubblicare
e quali no. Comunque
gli inadempienti sono 1500. Di
questi circa mille sono pubblicabili.
Gli altri sono cittadini o
aziende che stanno, ad esempio,
rimborsando il loro debito, che
hanno concordato con lo stato
delle dilazioni o piani di rientro.
Soggetti, insomma, che pur figurando
nell’elenco delle pendenze
con l’erario, hanno intenzione
di saldare il proprio debito e lo
stanno facendo. I nominativi di
questi ultimi non saranno resi
pubblici. Saranno noti, invece,
quelli di tutti gli altri. L’importo
complessivo è di 188.534.280.
Di questi 5,7milioni sono certi,
c’è cioè la certezza di poterli
recuperare; 56,3 sono i milioni
di immobilizzazioni. Questo significa
che alla scadenza di un
anno questi non sono più annoverati
tra i crediti certi ma,
secondo le procedure, dopo un
anno diventano un po’ meno
recuperabili. Poi 27,2 milioni
di liquidazioni volontarie. 68
milioni di liquidazioni d’ufficio
e fallimenti; 2 milioni e 38mila
di dilazioni determinate e concordate
dall’esattoria; 4 milioni
inesigibili in cui la società è stata
radiata con sentenza passata
in giudicato. “In questo quadro
c’è tutta una categoria, articolata
di contribuenti con diverse
responsabilità, che non necessariamente
va etichettata come
evasione – spiega Felici – Ci
sono soggetti che hanno visto la
loro conclusione di attività economiche
con procedure definite
con atti pubblicati dal Tribunale,
così pure i nomi delle liquidazioni
volontarie e di ufficio. Ecco,
su questi nulla osta a rendere
noti i nominativi. Ci sono poi i
soggetti ancora operativi, che
hanno delle procedure in corso
con ufficio tributario o esattoria,
per iscrizione a ruolo o dilazioni
di pagamento o programmi di
rientro, che non riteniamo degli
evasori, perché stanno pagando
pur con qualche difficoltà. Ci
sembra un atto di civiltà dire che
in questo caso non riteniamo di
rendere noti i nomi”, conclude il
segretario alle Finanze.
E Felici non esclude che possano
esserci, tra i nomi che saranno
resi noti, anche quelli di società
riconducibili a qualche politico

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