Antonio Fabbri – L’informazione: ‘Crisi del sistema bancario, perdite trasferite sulle spalle dei cittadini’

Antonio Fabbri – L’informazione: ‘Crisi del sistema bancario, perdite trasferite sulle spalle dei cittadini’

L’informazione di San Marino

“Crisi del sistema bancario, perdite trasferite sulle spalle dei cittadini”

Forte preoccupazione di Rete, Liberamente San Marino, Luca Lazzari e Alessandro Rossi

Antonio Fabbri

La preoccupazione è forte sul settore bancario. “In primis perché il paese per rimettersi in piedi ha bisogno di nuove imprese, investimenti e quindi di credito. Presupposto allo sviluppo economico”. Lo pensano dall’opposizione da dove reclamano una svolta e incisività in un settore che vedono tuttavia pervaso da interessi particolari, personali e da visioni parziali che, con lo “slogan vuoto dell’internazionalizzazione”, difettano di progettualità.

Da un lato le banche faticano a concedere credito, dall’altro hanno largheggiato senza una gestione prudente e senza adeguate garanzie. Così lanciano un appello accorato i consiglieri di Rete, insieme ai colleghi indipendenti Luca Lazzari e Federico Pedini Amati e all’outsider Alessandro Rossi.

Si parte dalle considerazioni
sugli ordini del giorno presentati
in Consiglio.
Mentre il testo della maggioranza,
accolto in Aula, è “un
ordine del giorno di spartizione
– spiega Elena Tonnini di
Rete- concentrato sulle nomine
e sugli assetti patrimoniali di
Cassa di Risparmio, il nostro
non guardava solo a quella
banca ma era un Odg di sistema”.
Quattro erano gli obiettivi
inseriti nell’odg bocciato:
affrontare il problema della
gestione del credito e degli
affidamenti impropri, determinando
profili di responsabilità e
disponendo una normativa per
la prevenzione della corruzione
in ambito bancario, definire i
requisiti di chi va a ricoprire la
governance delle banche perché
“non basta sostituire le nomine
politiche del Cda”, afferma riferendosi
in particolare a Cassa
di Risparmio.

Alessandro Rossi spiega di
aver contribuito ai contenuti
dell’Odg e si sofferma sulla
necessità di un regolamento
sulla gestione del credito per gli
istituti bancari più stringente
e sulla corruzione. “Bisogna
attivare meccanismi di presidio
anticorruzione nel sistema bancario – dice – non solo riferiti
all’antiriciclaggio”.
In particolare, “chi ha concesso
credito oltre certi limiti- suggerisce-
creando disequilibri
economici e situazioni non
competitive nel Paese, deve
essere rimosso dal suo ruolo”.
Roberto Ciavatta, Rete, boccia
quindi l’odg della maggioranza
perché “avrà risvolti pratici
con la revisione della governance
di Cassa di Risparmio,
eletta in precedenza dallo
stesso governo e in cui sono
cambiati solo i pesi interni”.
Gli interventi urgenti invece
sono tanti altri. Luca Lazzari
ribadisce la mancanza di
soluzioni: “Preoccupa il dato
relativo ai crediti deteriorati,
ovvero soldi prestati dalle banche
che non tornano o fanno
fatica a tornare – spiega – un
aspetto che può essere legatoad affidamenti impropri”.
Si tratta di quei crediti non
performing, che difficilmente
rientreranno nelle casse delle
banche. A preoccupare, poi,
c’è lo stato patrimoniale degli
istituti. “Numeri che in larga
parte sono frutto di errori che
vengono da lontano”, ha detto
Luca Lazzari.

La responsabilità di questo
stato di cose è “in primis della
malagestio degli istituti”, sottolinea
Pedini Amati, di Liberamente
San Marino. Quindi
anche della gestione tecnicoistituzionale:
“La politica che
ha commesso molti errori su
Bcsm – ricorda- con presidenze
che duravano il tempo di
un tramonto, fino agli ultimi
rinvii a giudizio di Vivoli e
Giannini”. Per Banca Centrale
le opposizioni parlano di una
serie di obiettivi mancati: dal
Memorandum di intesa alla
Centrale rischi, fino a buchi
nella vigilanza e tardività negli
interventi. “Altrimenti quello
che è accaduto in diversi istituti
non sarebbe avvenuto”. Per i
membri dell’opposizione “Bcsm
è una istituzione che fatica a
guadagnare autorevolezza.
Subisce anch’essa, al pari della
politica, influenze di gruppi di
interesse. Poi, ancora, è sproporzionata
rispetto al sistema.
Soprattutto nei costi”.
Responsabilità pesanti sono attribuite
agli ultimi due governi.

“Il governo non è stato capace
di pulire la spesa pubblica
da sprechi e ruberie, questo
significa che ciò che le banche
pagavano come imposta,
adesso verrà trasferito sugli
altri contribuenti e la pressione
fiscale aumenterà per i cittadini.
Il Governo attuale e il
precedente – dice Luca Lazzari
– sono stati capaci solo di
trasferire le perdite sulle spalle
delle famiglie sammarinesi,
con il credito di imposta che è
una forma di finanziamento a
fondo perduto, perché lo Stato
rinuncia a delle risorse prima
ancora di averle incamerate”.

Infine Emanuele Santi, Lsm,
sottolinea come la raccolta
totale si sia dimezzata in pochi
anni, giungendo a sei miliardi
di euro. Inoltre, elenca il costo
del credito di imposta dato
dallo Stato alla banche che a
fine 2014 ammontava a 155
milioni di euro, cui si aggiunge
il “gravissimo” intervento sul
fondo pensioni a seguito di un
salvataggio di una banca, con
lo sconto concesso sui contributi
per una settantina di dipendenti.
Senza contare poi che “i
beneficiari effettivi di banche e
finanziarie sono tuttora sconosciuti”.
“Nostro scopo – hanno concluso
gli esponenti dell’opposizione
– è portare l’attenzione
dell’opinione pubblica su questo
tema. E’ l’unico strumento
che abbiamo per sensibilizzare
la gente su questo tema che
riguarda tutti”.

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