Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Importava scarpe tarocche dalla Cina guai per una società sammarinese

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Importava scarpe tarocche dalla Cina guai per una società sammarinese

L’informazione di San Marino

Importava scarpe tarocche dalla Cina guai per una società
sammarinese

Ben 1100 paia contraffatti per un valore di
200mila euro con il finto marchio “vero cuoio” fermati alla dogana dalla Guardia
di finanza di Trieste 

Denunciato il legale rappresentante della ditta
sammarinese

Antonio Fabbri

Scarpe dalla Cina. 1.100 paia di scarpe da uomo con taroccate destinate a
San Marino. Le ha sequestrate la guardia di finanza di Trieste e dall’ufficio
delle dogane, nell’ambito di una attività ormai continua di contrasto alla
contraffazione.

I militari del gruppo ed i funzionari del servizio antifrode del
capoluogo friulano, nell’alveo del dispositivo di vigilanza dinamica finalizzato
alla repressione del contrabbando e di ogni altra forma di illecito, hanno
selezionato, attraverso l’analisi dei profili di rischio inerenti i flussi
merceologici in arrivo nell’area portuale, un container proveniente dalla Cina
ed avente, come destinazione finale, la Repubblica di San Marino. Durante i
controlli di rito venivano rinvenuti – fra le merci regolarmente dichiarate agli
effetti doganali – 94 scatoloni contenenti complessivamente 1110 paia di “men’s
shoes” – scarpe da uomo – recanti l’indicazione “vero cuoio”, oggetto di
specifica tutela in tema di proprietà intellettuale e industriale.

Le fiamme gialle
avevano fondati sospetti
sull’uso corretto
del marchio, ed hanno
quindi assunto contatti
con l’Unione nazionale
industria conciaria
(Unic), titolare esclusiva
del marchio. L’Unic
ha quindi riferito alle
fiamme gialle che la
ditta importatrice non
risultava licenziataria di
alcun segno distintivo.

In virtù delle risultanze emerse al termine degli accertamenti
svolti, il rappresentante legale della ditta Sammarinese è stato denunciato per
il reato di cui all’art. 473 del codice penale, cioè “Contraffazione,
alterazione o uso di marchio segni distintivi ovvero di brevetti, modelli e
disegni”.

Le calzature
riportanti il rinomato
marchio nazionale, il cui
valore commerciale ammonta
ad oltre 200.000
euro, sono state sottoposte
a sequestro.
Non è escluso che, come
accaduto anche in passato
visti i guai oltre con-
fine per questa società
il cui nome non è stato
divulgato dalle fiamme
gialle, anche sul Titano
venga messa sotto la
lente delle competenti
autorità.

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