Antonio Fabbri – L’Informazione di San Marino: Mafia Capitale, un milione e 250mila euro schermati dietro la finanziaria Fidens

Antonio Fabbri – L’Informazione di San Marino: Mafia Capitale, un milione e 250mila euro schermati dietro la finanziaria Fidens

L’informazione di San Marino (giovedì 11 dicembre)

 Nelle decine di migliaia di pagine dei faldoni dell’inchiesta che sta scuotendo Roma il nome del Titano affiora molte volte

Mafia Capitale, un milione e 250mila euro schermati dietro la finanziaria Fidens 

Nell’inchiesta che sta scuotendo Roma emerge che uno dei principali
indagati, Fabrizio Franco Testa, movimentava denari attraverso la
fiduciaria su un conto presso Smib e che Filippo De Angelis, detto “il
banchiere” poteva essere utile per il sostengo all’attività delle coop

Antonio Fabbri

Una finanziaria sammarinese gestiva oltre un milione e 250mila euro di uno dei principali indagati dell’inchiesta “Mafia Capitale”, che sta scuotendo Roma e l’Italia intera. Era già emerso che la Fidens Project Finance
(FPF) di San Marino, società con sede a Falciano e oggi in liquidazione
coatta, era entrata nell’inchiesta romana denominata “Mondo di Mezzo”.
Tuttavia non era ancora del tutto chiaro come. A specificarlo, tra le
decine di migliaia di pagine che compongono i faldoni dell’indagine
romana, è l’informativa finale dei Ros, il Reparto Operativo Speciale
dei carabinieri.

L’incontro al bar Palombini
Tutto scaturisce da un incontro
presso il bar Palombini (foto),
nei pressi di piazzale Adenauer
all’Eur, a Roma. Qui il 14 dicembre
del 2012 si incontrano
Fabrizio Franco Testa, Salvatore
Buzzi, Luigi Lausi e Carlo Pucci,
con Filippo De Angelis, detto “il
banchiere”, che i Ros definiscono
“promotore finanziario collegato
ad istituti di credito della
Repubblica di San Marino”. E in
effetti Filippo De Angelis è stato
anche Presidente del Consiglio
di amministrazione della finanziaria
FPF, oltre ad avere rapporti
e agganci nel settore bancario
e finanziario sammarinese . Il
nome di De Angelis, proprio in
qualità di presidente del Cda della
Fidens, era emerso già in altra
indagine, quella sul cosiddetto
processo Enav. La finanziaria,
inoltre, è stata oggetto di cinque
segnalazioni di operazioni sospette.
Operazioni finalizzate,
così come ricostruito dall’Unità
di informaizone finanziaria di
Bankitalia, al progetto di acquisizione
del Credito Industriale
Sammarinese, che non ebbe tuttavia
successo.
Quale deve essere il ruolo di De
Angelis in questo intreccio con
i capi della cupola romana, lo
spiega uno dei principali indagati
per associazione per delinquere
di stampo mafioso, Salvatore
Buzzi, che nelle conversazioni
telefoniche intercettate dopo il
rendez vous all’Eur, lo definisce “un altro amico loro che ho visto
oggi”, indicandolo come utile
all’andamento delle cooperative.
Secondo l’accusa proprio le cooperative
sono una delle principali
e maggiormente lucrose attività
dell’associazione per delinquere,
che gestiva, orientava, otteneva,
tramite il pagamento di mazzette,
appalti praticamente in tutti
i settori: dai rifiuti, alle mense
all’acoglienza degli immigrati.

I quattro amici al bar
Per capire la caratura dell’incontro
svoltosi al bar Palombini, è
sufficiente guardare come, alcuni
dei soggetti presenti e indagati
per associazione per delinquere
di stampo mafioso (416 bis),
vengono descritti nell’ordinanza
del Gip, Flavia Costantini:
“Salvatore Buzzi, organizzatore,
gestisce, per il tramite di una rete
di cooperative, le attività economiche
della associazione nei settori
della raccolta e smaltimento
dei rifiuti, della
accoglienza dei profughi e rifugiati,
della manutenzione del verde
pubblico e negli altri settori
oggetto delle gare pubbliche aggiudicate
anche con metodo corruttivo,
si occupa della gestione
della contabilità occulta della
associazione e dei pagamenti ai
pubblici ufficiali corrotti;
Carlo Pucci, pubblico ufficiale a
libro paga, partecipa all’associazione
fornendo uno stabile
contributo per l’aggiudicazione
di appalti pubblici, per lo sblocco
di pagamenti in favore delle
imprese riconducibili all’associazione;
Fabrizio Franco Testa, organizzatore,
testa di ponte della organizzazione
nel settore politico e
istituzionale, coordina le attività
corruttive dell’associazione, si
Nelle decine di migliaia di pagine dei faldoni dell’inchiesta che sta scuotendo Roma il nome del Titano affiora molte volte
occupa della nomina di persone
gradite alla organizzazione in
posti chiave della pubblica amministrazione”.

I soldi di Testa in Fidens e Smib Fabrizio Franco Testa, secondo le indagini, è uno del cerchio ristretto del principale indagato, Massimo Carminati (…).
Proprio a Testa vengono ricondotti un milione e 250mila euro
movimentati attraverso lo schermo fiduciario della Fidens. Gli
investigatori dei Ros partono dal ruolo di De Angelis quale presidente
del Cda della finanziaria. Di qui risalgono al fatto che la società
risultava formalmente intestataria, in forza di contratto fiduciario,
del conto corrente numero 2272 acceso presso la San Marino International
Bank, conto poi estinto. Il beneficiario economico e titolare effettivo
di questo rapporto era proprio Fabrizio Franco Testa
. (…)Con il medesimo
contratto fiduciario, stipulato
in data 1 dicembre 2013, lo
stesso Testa, individuato quindi
come fiduciante, dava mandato
alla Fidens Project Finance,
fiduciaria, di gestire fondi per
250.000 euro e obbligazioni per
1.000.000 di euro della Wire &
Computer Allcons Ltd, società di
diritto inglese. Il tutto depositato,
appunto sul quel conto corrente
presso Smib già citato.

La sorte della finanziaria
La finanziaria Fidens Project
Finance è stata messa in amminsitrazione
straordinaria da Banca
Centrale l’8 ottobre 2013 con il
conseguente scioglimento degli
organi di amministrazione e di
controllo. Il 18 ottobre successivo
il commissario straordinario
aveva disposto la sospensione dei
pagamenti. Mentre il 13febbraio
di quest’anno è scattata la liquidazione
coatta amministrativa

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