Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: ‘Schiacciante egemonia della politica nella gestione del territorio’

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: ‘Schiacciante egemonia della politica nella gestione del territorio’

L’informazione di San Marino

Nell’ordinanza sulle verifiche bancarie la ricostruzione dei denari girati nell’edilizia e nelle licenze delle banche

“Schiacciante egemonia della politica nella gestione del territorio”

Antonio Fabbri 

SAN MARINO. Nell’ordinanza che dispone i controlli sui conti bancari di Antonio Volpinari per verificare i passaggi di denaro relativamente ad alcune parcelle conferite al suo studio tecnico che per i magistrati sono “anomale”, oltre agli episodi specifici che riguardano lo stesso ex Segretario agli Interni, che non risulta indagato, ne sono descritti anche altri.

Dal
canto suo l’ex Segretario agli
Interni si limita ad affermare:
“Farò presente la verità, che è
molto diversa. Ho già consegnato
tutto il materiale e la documentazione 

Al di là del caso specifico, l’ordinanza traccia un quadro completo dell’indagine che ruota attorno all’affare dei Tavolucci, oltre a chiarire come funzionasse secondo l’accisa la gestione del territorio e quella delle licenze bancarie. Sono questi due, in questo ramo dell’inchiesta sulla tangentopoli sammarinese, gli ambiti su cui maggiormente si è concentrata l’azione della politica di quegli anni e, per gli inquirenti, il giro delle mazzette.

La speculazione edilizia
I magistrati ricostruiscono come
la “schiacciante egemonia della
politica nella gestione del territorio

nasca negli anni novanta
e si protragga per lungo tempo.
Scettri di questa egemonia,
in particolare, due normative:
il piano regolatore e la legge
urbanistica.
Il piano regolatore e la legge
urbanistica rendevano necessaria
una negoziazione che,
ammantata col nome di “convenzione convenzione”,
altro non era se non
un accordo al massimo rialzo
delle superfici utili, delle altezze
e delle volumetrie”, rilevano
i magistrati. Poi specificano
ancora meglio che “attraverso
il conferimento del potere di approvare
piani i particolareggiati
(con conseguente previsione dei
volumi, superfici e altezze delle
costruzioni lungo le principali
strade del territorio) è stata
riconosciuta a un organo a composizione
consiliare la possibilità
di “concordare” (attraverso
il convenzionamento) quegli
stessi parametri che pi risultano
essenziali per attribuire valore
ad importanti aree. Ciò consente
di comprendere perché il settore
della “pianificazione urbana”
sia diventato uno degli ambiti
privilegiati di corruzione
”.

Le ammissioni
sul Centro uffici

I passaggi di denaro, le vendite
dei terreni, le convenzioni e
gli accordi dell’affare Tavolucci
sono stati ricostruiti dai
magistrati in maniera ampia.
Tra i particolari di quelle che
la magistratura ritiene dazioni
illecite
, c’è una ammissione
pesante, quella di Ambrogio
Rossini relativa a 500 milioni di
vecchie lire finiti alla politica.
Nell’ordinanza diramata a
banche e finanziarie per le nuove
verifiche, viene citata una parte
dell’interrogatorio di Rossini nel
quale egli stesse ammette: “è
vero in particolare che pagai
500 milioni alla politica. Incaricai
un mio collaboratore di predisporre
il tutto […]. Voglio precisare
che quando venne emesso
l’assegno l’operazione relativa
al centro uffici non era ancora
stata realizzata. Semplicemente
intendevo fornire un contributo
perché nell’eventualità che
l’amministrazione avesse deciso
di realizzare il centro uffici, mi
tenesse in considerazione quale
imprenditore. All’epoca i terreni
venivano gestiti da Gigi Moretti
e da Roberto Ragini. Loro
intrattenevano i rapporti con i
vari proprietari e con gli esponenti
politici. A un certo punto
mi venne proposto di acquistare
un terreno dalla Finproject. Pagai
una parte con fondi liquidi
e una parte tramite permuta di
appartamenti nell’edificio di via
Tonnini. La scelta dello studio
Antao come progettista di fatto
era imposta […]. La trattativa
che poi condusse alla convenzione
con l’Ecc.ma Camera
era stata avviata da me con
i Segretari di Stato Gabriele
Gatti e Clelio Galassi […] Ignoro
come e a quale prezzo Fin
Project acquistò i terreni che
poi mi vennero ceduti. Il prezzo
da me corrisposto era in linea
con il mercato, in ogni caso la
valutazione da parte mia venne
affidata a Moretti […]. Moretti
stabilì sia il prezzo del terreno
sia il valore degli appartamenti
da me ceduti a Fin Project
”.

Le ammissioni sulle banche
Anche nell’ambito della concessione
delle licenze bancarie,
i magistrati ricostruiscono
diverse operazioni di trasferimento
di somme di denaro che
gli inquirenti etichettano come
tangenti. Sempre dagli imprenditori
arrivano le ammissioni
sui trasferimenti di denaro.
Emblematiche le affermazioni,
riportate nell’ordinanza, di
Silvano Gerani nell’ambito delle
audizioni relative alla concessione
della licenza di EuroCommercialBank.
Feci incontri preliminari e
incontrai l’allora Segretario
di Stato alle Finanze, Clelio
Galassi, il quale fece intervenire
all’incontro anche il Segretario
di Stato agli Esteri, Gabriele
Gatti […] Solo dopo l’effettivo
rilascio dell’autorizzazione
bancaria, mi venne detto che occorreva
dare un riconoscimento
alla politica […] a dirmelo furono
i soci di ECB […] era chiaro
che i destinatari sarebbero stati
gli stessi interlocutori che avevo
incontrato, ossia Gatti e Galassi.
Non mi preoccupai però di
questo profilo. Misi a disposizione
i soldi e non so come siano
stati corrisposti […] il contributo
che io misi a disposizione
della politica corrispondeva al
10% del capitale sociale della
banca
”.

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