Antonio Fabbri: Tangentopoli tra GRey&GRey, Centro uffiCi, ECB e Wonderfood. L’informazione

Antonio Fabbri: Tangentopoli tra GRey&GRey, Centro uffiCi, ECB e Wonderfood. L’informazione

L’informazione di San Marino

La ricostruzione dei passaggi di denaro, per i magistrati mazzette finite a Gabriele Gatti

Tangentopoli tra GRey&GRey, Centro uffiCi, ECB e Wonderfood 

Negli episodi contestati tirati in ballo Clelio Galassi, Ambrogio Rossini, Enzo Zafferani, Marziano Guidi, Luigi Moretti e Carlo Giorgi

Antonio Fabbri

Gli episodi di riciclaggio che vengono contestati a Gabriele Gatti sono quattro e nelle vicende descritte sono tirati in ballo anche nomi noti del panorama politico e imprenditoriale sammarinese.

La Grey&Grey Il primo riciclaggio contestato a Gatti riguarda la tangente “Grey&Grey”, versata, secondo l’accusa, da Andrea Angelo Facchi, poi beneficiario di un vitalizio da 500 milioni di lire annui. Il vitalizio venne concesso dopo che l’Eccellentissima Camera acquisì l’area dove in seguito sorse il centro uffici. I denari, 825milioni di lire, poi diventati poco più di 426mila euro, furono versati da Gatti sul libretto Carmelo. Una parte di questi soldi furono trasferiti a Clelio Galassi: 70 milioni di lire e 40mila euro in contanti, mentre 190mila euro li versò sul suo conto. Il resto li tenne Gatti.

Il Centro Uffici In quella che i magistrati ritengono
la tangente del centro uffici
dei Tavolucci, gli inquirenti
ricostruiscono la movimentazione
del libretto chiamato 07 maggio
2001. Che cosa verificano i
commissari? Che proprio nella data di cui il libretto portava il
nome, Ambrogio Rossini versò
un assegno da 500 milioni delle
vecchie lire che traeva la provvista
da un conto della Cartiera
Ciacci. I magistrati mettono in
relazione quel versamento alla
delibera che il Congresso di
Stato emise poco tempo dopo,
nell’agosto di quell’anno, e
relativa alla realizzazione del
Centro uffici e alla destinazione
del tribunale. Delibera che
prevedeva una convenzione con
Rossini per una operazione da
oltre 26miliardi di lire. Meno
di un anno dopo quel libretto fu
estinto e la provvista rimasta,nel frattempo convertita in euro
– poco più di 260mila – finì sul
conto di Gatti.

La EuroCommercialBank I magistrati ritengono che anche
per la concessione della licenza
della EuroCommercialBank, ci
fu una dazione di denaro a favore
di Gatti che versò sul libretto
“Carm” oltre 380mila euro in
contanti provenienti, attraverso
il passaggio su un altro libretto,
da fondi messi a disposizione
dalla famiglia Gerani, che Gatti
procacciò con la mediazione del
commercialista Enzo Zafferani
e di Marziano Guidi della
Fincompany. Fondi che vennero messi a disposizione per la
concessione della licenza, poi
avvenuta a gennaio 2000 da parte
del Congresso di Stato.

La vicenda Wonderfood  Altro caso è quello della complessa
operazione finanziaria e
immobiliare che venne prospettata
ai fratelli Valli, che cercavano
una nuova sede. Venne loro
proposto dall’allora Segretario
agli Esteri Gatti, al quale si
erano rivolti per cercare una
soluzione che il mercato immobiliare
non dava, un “contributo”
superiore al miliardo di lire.
Successe che Wonderfood dovette
acquisire la Polichem e la
rispettiva area a Rovereta. Una
somma consistente la incassò
Gatti, ma quello che specificano
i magistrati in questa ricostruzione
è che, all’insaputa dei
Valli, incassarono anche Luigi
Moretti e il Direttore dell’Anis,
Carlo Giorgi, ai quali andò
parte di quel “contributo”. Nella
vicenda i Valli che si rivolsero
a Gatti, vennero poi contattati
da Moretti e subentrò Giorgi in
quanto incaricato dalla parte
venditrice portandosi a casa,
stando alle ricostruzioni, un
“compenso” non dovuto.

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