Arriva a San Marino l’inchiesta che vedrebbe coinvolto anche l’ex commissario Arcuri

Arriva a San Marino l’inchiesta che vedrebbe coinvolto anche l’ex commissario Arcuri

La Procura delle Repubblica di Roma ha chiesto ai giudici sammarinesi di collaborare nella ricerca dei soldi di Daniele Guidi, uno degli indagati nel caso delle mascherine.

Il riferimento è all’indagine sull’arrivo in Italia, il 24 febbraio 2020, di una maxi fornitura da 1,25 miliardi di euro di mascherine.

Tra l’altro, secondo quanto anticipato dal quotidiano La Verità, l’ex commissario straordinario per l’emergenza Covid Domenico Arcuri sarebbe stato iscritto sul registro degli indagati per peculato. Ora le indagini degli inquirenti italiani si concentrano soprattutto su due conti correnti sammarinesi sfuggiti ai precedenti sequestri.

I magistrati di piazzale Clodio hanno infatti chiesto e ottenuto che i colleghi sammarinesi collaborino alla ricerca di quello che viene definito il “bottino nascosto” di Guidi, ex Ad di Banca Cis che nell’inchiesta sulle mascherine è accusato di traffico di influenze e peculato. 

Anche il Fatto Quotidiano ha divulgato la notizia dell’indagine su Arcuri riportando un’altra indagine, questa volta sammarinese, che i magistrati stanno portando avanti nei confronti di Guidi e Andrea Tommasi per cui è stata chiesta la collaborazione ai magistrati italiani. L’accusa per entrambi sarebbe quella di riciclaggio. Ci sarebbe anche stato già un sequestro di 500mila euro alla Sunsky, una delle società finite al centro dell’inchiesta sulle mascherine. 

Nella rogatoria, scrive il Fatto, il giudice sammarinese esprime “la necessità di assistenza per accertamenti bancari alle posizioni intestate a Daniele Guidi e Monica Aluigi”, quest’ultima “coniuge di Mohamed Ali Ashraf” e “ritenuta una prestanome di Guidi per ingenti movimentazioni di denaro”. Ali Ashraf è indagato per truffa a Rimini nei confronti di Banca Cis, quando era diretta proprio da Guidi (anche lui indagato). Periodo in cui, secondo la magistratura sammarinese citata dal Fatto, Guidi aveva “simulato un’attività di consulenza resa da Sunsky (guidata da Tommasi, ndr) in favore di Banca Cis al fine di trasferire le somme distratte all’istituto di credito, pari appunto a mezzo milione”. 

Il Fatto spiega che “fonti inquirenti di San Marino” confermano che i magistrati italiani stanno cercando altri soldi rispetto ai 72 milioni incassati dai mediatori sui conti italiani. Si cercano, inoltre, eventuali tracce di spostamenti all’estero (Lussemburgo, in particolare). Per farlo, gli investigatori del Monte Titano stanno scandagliando due conti correnti, uno acceso presso la Cassa di Risparmio e un altro presso la Banca Agricola Commerciale, oltre ai conti in utilizzo alla Aluigi. Guidi avrebbe incassato personalmente, secondo quanto riportato nel testo della rogatoria citata dal Fatto, circa 12,5 milioni di euro.

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